Interventi: Tiziana Longo delegata del Piemonte

martedì 24 gennaio 2023

Voglio una Presidenza con più “grinta” per affrontare e risolvere i nostri problemi


Il nuovo presidente e tutti i colleghi che saranno eletti qui al Congresso nelle varie cariche si troveranno subito sul tavolo due importanti problemi: il prelievo dell’1% sulla pensione per un contributo che non ha più ragione d’essere e la deducibilità dal reddito ai fini fiscali della quota Casagit.

1) Sul primo non mi dilungo perché è già stato affrontato da diversi colleghi che mi hanno preceduto e con i quali sono del tutto d’accordo. A mio avviso la causa la dovrebbe fare l’Ungp nazionale a nome di tutti; se così non sarà il Piemonte è pronto a fare una class action per conto suo o meglio ancora insieme ad altre regioni. Si vedrà che cosa sarà meglio.
C’è però un altro problema. Per quanto ci è stato detto dalla Segretaria della Subalpina pochi giorni fa, questo 1% che l’Inps detrae direttamente dalle nostre pensioni per il momento non si sa a chi va perché, non essendo di sua competenza, l’Inps non lo incassa. E quindi a chi va? All’ex Inpgi 2 ora Inpgi? Sembra che li ci siano delle difficoltà burocratiche. Alla Casagit? Anche li ci sono difficoltà.
Sarà bene approfondire e sapere dove vanno i nostri soldi. I pensionati del Piemonte si sono detti disposti a versare la cifra a favore di colleghi pensionati più sfortunati o anche a quei giovani che non se la passano bene purché sia un nostro contributo volontario e non un fondo a perdere, come invece sembra essere adesso.

2) La questione della quota Casagit che a me sembra ancora più grave dell’1% perché strutturale, ovvero per sempre.
Il calcolo dell’Irpef mensile sul reddito lordo senza la quota Casagit detratta e la possibilità di detrarre nella dichiarazione dei redditi (l’anno successivo ovviamente) solo il 19% comporta un danno economico che si aggira mediamente sui 1000 euro l’anno, non una cosa da poco.
Su questo argomento il collega Roberto Reale, molto attento ed informato, ha inviato una serie di puntuali domande alla Casagit, allegando anche il testo integrale dell’Agenzia delle Entrate intitolato "La risoluzione del Fisco sui contributi deducibili" del 2008, tuttora valida.
In seguito a ciò il Presidente Giuliani gli ha telefonato personalmente assicurando che, in base a questo testo, la Cassa farà immediatamente un “interpello” all’Agenzia delle Entrate.
Quindi ciò fa ben sperare per una soluzione positiva.
Trovata però da un collega esperto e non da chi avrebbe dovuto darsi subito da fare.

Detto questo, da parte mia, al futuro presidente e tutto il nuovo direttivo Ungp rivolgo invece alcune richieste:

La prima è che mi piacerebbe avere una presidenza con più “grinta”. L’Ungp non deve assoggettarsi alle decisioni della FNSI ma farsi sentire e, se serve, contrapporsi.
Basta con gli “aspettiamo di sapere cosa decidono” e i “così è stato deciso, ormai non possiamo farci più niente”. Così non va, così non deve più essere.
La pandemia ci ha insegnato che ci si può riunire facilmente, velocemente e a poco prezzo, via on line.
Usiamo questo mezzo. Quando il presidente sente o viene informato di qualcosa che bolle in pentola, riunisca subito l’Esecutivo e il Consiglio Nazionale, e lì si stabiliscano subito le eventuali iniziative da prendere.
Perché, come dice un famoso slogan prevenire è meglio che curare.
Come fare questo? Esigendo e contrattando all’interno della FNSI un maggior potere e cioè non più soltanto l’invito a partecipare alle riunioni senza alla fine poter incidere su niente ma avendo “potere di voto”.
Tra poco anche la FNSI rinnova le sue cariche e chissà che alla luce di questa nuova situazione, senza l’Inpgi, non si riesca a cambiare qualcosa anche nei rapporti con i pensionati. Del resto l’Ungp non è un corpo estraneo ma è a tutti i diritti all’interno della Federazione dal momento che tutti noi siamo iscritti alla Fnsi e paghiamo almeno da 30/40 anni la tessera.
Noi pensionati non abbiamo molti mezzi per farci sentire, non possiamo scioperare però, proprio come ultima spiaggia, potremmo pensare di minacciare di ritirare la tessera Fnsi, siamo un buon numero in Italia e penso che alla Fnsi dispiacerebbe perdere una cifra così tanto consistente.
Perché se prima, pur ottenendo poco, potevano rivolgerci direttamente all’Inpgi e talvolta avevamo anche delle risposte, ora è impensabile rivolgersi direttamente all’Inps, quindi il nostro interlocutore e di conseguenza il nostro unico “istituto di tutela” è la Fnsi ma perché ci tuteli davvero occorre esserci dentro a pari poteri dei colleghi in attività.

Seconda cosa chiedo una maggior tempestività d’informazione sul sito. Noto con dispiacere che a tutt’oggi sul sito Ungp non c’è nessuna spiegazione e nessuna presa di posizione sulla questione dell’1% e della quota Casagit.
Non è così che opera un sindacato!

Ultima, ma non ultima, chiedo che non si accantoni la questione dell’ex fissa.

Insomma l’Ungp deve davvero cambiare rotta perché altrimenti non vedo proprio la necessità della sua esistenza.