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Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte divento` pittore
Antifascismo e Resistenza sono ormai diventati abituali campi di ricerca e narrazione per Nicola Coccia, dopo più di trent’anni da cronista a “La Nazione” passati a ricostruire i delitti del Mostro di Firenze, il terrorismo rosso e nero in Toscana ed i fatti di vita quotidiana. Per le edizioni Ets ha appena pubblicato “Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte divento` pittore” (pagine 204, euro 18), la testimonianza di un’epoca, il dramma di un triestino con genitori sloveni e di un intero popolo che Mussolini ha voluto annientare per cancellarne la cultura e la lingua. Libro che completa un trittico (sempre con Edizioni ETS) iniziato con L’arse argille consolerai. Carlo Levi, dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti (2016), con cui ha vinto il Premio Carlo Levi, e Strage al masso delle fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze (2021), ormai giunto alla seconda edizione.
La Lucania (oggi Basilicata) di Carlo Levi, dove il Duce aveva confinato l’autore del capolavoro letterario “Cristo si è fermato a Eboli”, per Nicola Coccia è ormai diventata una sorta di seconda casa. Frequentando Aliano e percorrendo in lungo e in largo la provincia di Matera, ha scoperto Accettura, sulla montagna materana, il paese che dopo l’arresto nel 1930 per cospirazione contro lo Stato ha ospitato Luigi Spacal da confinato. Qui il triestino scomparso nel Duemila a 93 anni, aspro ed amaro come il natio Carso, trova lavoro come falegname: oltre a prendere confidenza col legno, si cimentò nella decorazione delle bare. Circondato da boschi e foreste, Accettura si ripopola solo per il matrimonio fra due alberi, un rito millenario, sacro e profano, durante il quale l’uomo celebra la natura. Il primo che documenta la festa, quasi cento anni fa, è proprio Spacal.
Come racconta Nicola Coccia, è ad Accettura che l’antifascista davanti alla morte di una bambina scopre la vocazione pittorica. Che esprime tutta la sua ripulsa e ribellione di fronte ai brutali strumenti di oppressione del fascismo che vuole annientare un’intera comunità e che Spacal continua a tenere in vita dipingendola ogni giorno e diventando uno dei più grandi, se non il più grande pittore della sua terra. Alla pittura ed alle fotografie di Spacal si deve la riscoperta visiva del Carso, con i suoi campi sassosi, i muretti a secco, i tetti calcarei, i pozzi, i ballatoi; e dell’Istria con le sue barche, i porti, le saline. Queste immagini costituirono infatti il punto di partenza per la trasfigurazione del paesaggio carsico e istriano, concretizzata negli anni successivi con un linguaggio tra realista e post-cubista semplificato.
Nel dopoguerra Spacal interpretò un significativo ruolo di raccordo nei non facili rapporti tra Italia e Jugoslavia. Lo stesso artista teneva infatti a sottolineare «come nell’arte di un triestino si formi un ponte tra due civiltà, tra due culture, quella occidentale e quella orientale, tra mondo slavo, nel quale è fuso un sentimento a carattere orientale con un’educazione alla forma occidentale, italiana […]».
Antonio Lovascio
Il dramma di un uomo è il dramma di un popolo che Mussolini vuole annientare cancellandone la cultura, le tradizioni, la lingua. Luigi Spacal, triestino, con genitori sloveni, viene arrestato per cospirazione nei confronti dello Stato e condannato al confino ad Accettura, sulla montagna materana, dove trova lavoro da un falegname. Il paese, circondato da boschi e foreste, si ripopola solo per il matrimonio fra due alberi, un rito millenario, sacro e profano, durante il quale l’uomo celebra la natura. Il primo che documenta la festa, quasi cento anni fa, è proprio Spacal. Ed è ad Accettura che l’antifascista davanti alla morte di una bambina scopre la sua vocazione pittorica. La vicenda di questo triestino, aspro e amaro come il suo Carso, è un viaggio negli strumenti di oppressione del fascismo che vuole annientare un’intera comunità e che Spacal continua a tenere in vita dipingendola ogni giorno e diventando uno dei più grandi, se non il più grande pittore della sua terra. La storia di Spacal racconta le vite di molti uomini. Per questo la sua storia diventa la testimonianza di un’epoca.
Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte divento` pittore
Autore: Nicola Cocci
Editore: ETS
Collana: fuori collana
Pagine: 204
Anno: 2024
ISBN: 9788846768742
€ 17,10