Interventi: Stefania Giacomini Vice presidente uscente

martedì 24 gennaio 2023

Il futuro è donna se rende concrete azioni a favore della categoria. Giornalisti tra passato e futuro? Io dico futuro


Le parole d’ordine del congresso sono rinnovamento, ringiovanimento, tendenza all’equa rappresentanza di genere io aggiungerei ‘azioni concrete per la difesa della categoria’.
Abbiamo ricevuto ultimamente , per debolezza e forse incompetenza, molti schiaffi.
Del resto il nostro sindacato ha perso la caratteristica di unità e compattezza. Lo dimostra la nascita della Figec, lo dimostrano le recenti elezioni in alcune associazioni come il Lazio per esempio con comportamenti scorretti durante la campagna elettorale.
Guardo all’articolo 2 dello statuto dell’UNGP: indica tra gli scopi la tutela degli interessi morali e materiali dei giornalisti pensionati rappresentandoli nelle istanze sindacali, previdenziali ed assistenziali. Ecco bisogna perseguire questi scopi!
Non voglio guardare al passato ma al presente ed alcune situazioni da affrontare non si possono ignorare.

1) Il passaggio dall’Inpgi all’Inps che doveva essere indolore non lo è attualmente: l’1 per cento di prelievo che ci era stato promesso non sarebbe stato riproposto, si è ripresentato nelle nostre pensioni; c’è chi sostiene che non è il caso di protestare perché siamo già dei privilegiati che riceviamo la pensione ? Non dimentichiamoci che le nostre pensioni sono i contributi che abbiamo versato in tanti anni di lavoro. E dunque perché non fare presente questa assurda situazione tra l’altro incostituzionale?

2) A metà gennaio la Casagit ha comunicato a tutti i giornalisti pensionati che i contributi versati per i servizi della Cassa dal 2024 non sarebbero stati più deducibili, ma detraibili. Ciò avrebbe significato una perdita netta intorno ai mille euro per ciascun pensionato. Due giornalisti in particolare, Luca Lippera e Roberto Reale, hanno studiato meglio la questione e hanno rilevato incongruenze, portandole all’attenzione della dirigenza Casagit. Il 19 gennaio il presidente Casagit Gianfranco Giuliani ha annunciato che sul problema della deducibilità fiscale dei contributi da parte dei pensionati, per una interpretazione sicura delle disposizioni normative in merito, farà immediatamente un “interpello” all’Agenzia delle Entrate. L’esito potrebbe cambiare radicalmente la questione, facendo ritornare il più vantaggioso regime della deducibilità. La deducibilità abbassa l’imponibile Irpef (la cifra su cui si calcolano le tasse), mentre la detraibilità, meno vantaggiosa, taglia in percentuale le tasse da pagare. Ecco questo è fare e non solo lamentarsi. Anzi dobbiamo seguire con attenzione le iniziative del presidente Casagit Giuliani , che nel suo intervento ha anticipato che ci sarà ‘l’interpello’ in un mese e in tre mesi ci dovrebbe essere la risposta. Dunque propongo la creazione di un gruppo all’interno dell’Ungp che segua la vicenda da vicino in modo di non trovarci come sempre a ‘cose fatte’ a lamentarci.

3) sul tema dell’ex fissa, un problema che sta giustamente a cuore a molti colleghi e non sono d’accordo con Raffaele Lorusso segretario FNSI quando dice che l’INPS lo considera una follia: erano altri tempi, condizioni ottimali per i giornalisti che godevano di prestigio. E’ giusto che i colleghi ottengano ciò che spetta loro nei limiti del possibile …certo molti colleghi si sono accontentati di rateizzazioni….sono fondi che devono far uscire gli editori in bas ad un accordo contrattuale.

4) Altro tema caldo è che sono scomparsi con la chiusura dell’INPGI punti di riferimento per i colleghi; ora abbiamo il Polo Flaminio Inps i cui addetti dovranno essere aggiornati sulle problematiche della categoria, qui a Roma. Molti colleghi si rivolgono ai patronati dei sindacati confederali in altre regioni. Nel frattempo per evitare ulteriore emorragia di iscritti, la Fnsi ha perduto negli ultimi dieci anni un terzo degli iscritti passando da 24mila a 16mila unità, vogliamo agire per assicurare servizi sindacali creando Patronati sul modello Cgil, Cisl e Uil?

5) Ai conti dell’UNGP mancano circa 20 mila euro in quanto la FNSI non sta versando il 20 per cento delle quote sindacali spettanti alle associazioni regionali della stampa e dunque a loro volta non stanno versando niente all’Ungp. Non deve essere una regalia: (nel bilancio pre consuntivo del 2022 dal 1 luglio è diventato effettivo il trasferimento dall’Inpgi all’Inps che versa all’FNsi lo 0,30 percento delle quote incassate con le trattenute sindacali sulle pensioni dei giornalisti). Mi associo alla protesta del presidente uscente Guido Bossa con la proposta che la quota ritenuta necessaria allo svolgimento dell ‘Ungp venga attribuita dalla Fnsi all’Unione dei Pensionati.
Sullo statuto che necessita di modificare l’articolo 1 laddove si cita la parola Inpgi. Non riesco a capire perché necessita un congresso straordinario per cambiare un nome non si può trovare una soluzione più rapida?

6) Altra azione da fare, è l’aggiornamento su ciò che sta accadendo sul fronte di nuovi strumenti che stanno invadendo le redazioni ai danni dei giornalisti.
Lasciamo al passato la debole dichiarazione della presidente Macelloni che ha giustificato il fallimento dell’INPGI e il passaggio all’INPS per la mancata apertura della nostra categoria professionale ai ‘comunicatori’ e ai ‘social media manager’….peccato che i comunicatori non hanno voluto entrare in Inpgi prevedendo il fallimento.
Nessuna chiusura a prescindere ma stiamo osservando da tempo ormai ad una vera rivoluzione del sistema dell’informazione con l’introduzione dei social media o dei ‘tool’ ovvero strumenti informatici ( ce ne sono decine ) per accelerare la ricerca delle notizie ed il confezionamento delle notizie col rischio di avere una serie di bufale.
L’ultima: quella della bidella pendolare che da Napoli andava ogni giorno a Milano e ritorno .
Antiche procedure di controllo delle notizie si sono ‘dimenticate’ a favore della velocità della notizia spesso ‘falsa’ spesso data ‘ad effetto’ senza controllo della fonte.
Ieri il segretario della FNSI Raffaele Lorusso ha accennato sul fenomeno inquietante delle nuove forme artificiali come la Chat GPT che rischia di penetrare nelle redazioni scacciando molti redattori dalle redazioni. Ieri ci ha fatto un esempio ma sono già realtà. Due esempi: ‘ Varese news’ la sta utilizzando, anche su Rai 2 si è fatta una trasmissione con Alessandro Cattelan per metà attraverso il cervello artificiale e aggiungo nella redazione della rivista ‘Lei’.
Il metaverso di cui si parla tanto che impatto avrà sui nostri comportamenti sociali e non solo sul fronte del marketing? La prossima settimana alla Camera l’Unione Utenti promuove un convegno sui social e i minori.
Tutti temi che l’Ungp non dovrebbe ignorare.
Non si vuole più che il livello delle prestazioni giornalistiche sia affidabile e deontologicamente valido.

E allora ribadisco al vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti Balguini di far entrare i nuovi social media manager nella grande famiglia dei giornalisti a patto, come è stato detto, che debbano seguire un percorso formativo di 18 mesi con un tutor e poi un esame. Tutor, che ho proposto già in sede di uno scorso consiglio nazionale, di scegliere tra le molte colleghe e colleghi dell’UNGP che di esperienza ne hanno da vendere. Del resto è previsto al punto 2 del nostro statuto che recita tra l’altro ‘ valorizzare il perfezionamento delle nuove sulla base della loro esperienza di lavoro’.

7) Di contro è necessario salvare la sopravvivenza delle agenzie di stampa che offrono notizie verificate da colleghi. Cosi Alberto Barachini Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria,, rispondendo a un'interrogazione ha spiegato: "Siamo intervenuti attraverso l'articolo 17 del decreto che "viene istituito un 'elenco delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale' presso il Dipartimento per l'Informazione e l'editoria della presidenza del Consiglio dei ministri e viene espressamente autorizzato il ricorso a procedure negoziate per acquisire i servizi di informazione primaria dai soggetti iscritti in tale elenco”. L’unp può fiancheggiare questi colleghi delle agenzie (“Più in particolare, le amministrazioni pubbliche e la presidenza del Consiglio dei ministri, in capo alla quale è confermato il ruolo di centrale di committenza in favore di amministrazioni statali, enti pubblici, autorità amministrative indipendenti e, su richiesta espressa, organi costituzionali, sono espressamente autorizzate ad acquisire determinate tipologie di servizi di informazione primaria dalle agenzie iscritte nell'elenco, tramite procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell'articolo 63, comma 2, del codice dei contratti pubblici").
Personalmente durante la pandemia ho organizzato due corsi , uno in presenza sulle Fake news, (con on. Sandra Cioffi, Parascandalo, Gennaro Sangiuliano, Sarina Biraghi, e il regista Enzo de Camillis) agli inizi della circolazione del virus, ed una via web sulle deep fake news (con gen, Tricarico, la responsabile del settore dell’università di Trento e alcuni colleghi esperti). Già quest’ultime che cosa sono? Che sfera toccano? Le parole, l’immagine? Questi corsi sono stati seguiti anche da molti colleghi ‘attivi’ con molto interesse.
La piattaforma dei corsi deve essere aperta a tutti, attivi e pensionati; la formazione obbligatoria credo giustamente che debba avere un limite per chi ha superato una certa età e non sia più attivo, senza pensare che ci sono pensionati che pagano la loro quota all’ordine e dunque perché escluderli?
Il corso di aggiornamento ha inoltre un valore anche culturale in una società dell’informazione che procede velocissima per capire dove siamo e dove stiamo andando….

8) A parte gli aggiornamenti il tema su cui ci si deve interrogare è qual è il valore del sindacato?
A mio avviso è quello di fare azioni concrete a favore di chi ne fa parte, di interloquire con le istituzioni preposte per avanzare richieste ed evitare che le condizioni economiche dei pensionati e dei giovani colleghi possano peggiorare. Del resto non è mia opinione ma è sempre previsto all’articolo 2 dello statuto ovvero tutelare gli interessi morali e materiali dei giornalisti pensionati, rappresentandoli nelle istanze sindacali, previdenziali ed assistenziali.
E’ oltre una decina di anni che non si rinnova il contratto, per paura di condizioni al ribasso eppure molti sono gli editori che già applicano condizioni capestro per i colleghi. Non è pensabile offrire 2 o 3 euro per articolo a seconda se è di 10 ro 15 righe. Si parla di ‘articoli a kilo’?

Il presidente Mattarella ha accennato all’importanza del progresso tecnologico ma stranamente non ha fatto parola sulla nostra professione, la presidente Meloni ha dichiarato che il giornalismo è:
“una professione fondamentale in un ordinamento democratico come il nostro. É fondamentale la capacità e possibilità di fare questo lavoro nel migliore dei modi, chiaramente guardando alla responsabilità che si porta dietro ma con condizioni di libertà e di stabilità - per quello che riguarda il tema del precariato - e salariali che siano adeguate a quella responsabilità e a quella funzione”. Quindi si è detta disponibile ad incontrare il Presidente dell'Ordine, in particolar modo, per approfondire queste materie, perché può essere anche iniziativa del governo per esaminare materie che negli ultimi decenni non si è riusciti ad affrontare adeguatamente.”
Una disponibilità, a prescindere da come si pensa politicamente, che non ci dobbiamo far sfuggire, compresa l’UNGP che ormai rappresenta quasi i due terzi della categoria.
In conclusione per me il futuro è donna, e non solo perchè secondo l’articolo 2 del nostro statuto si dovrebbe perseguire le pari opportunità. Io mi dichiaro disponibile a rendermi utile e mi candido per l’elezione di uno dei vicepresidenti e per il direttivo dell’UNGP.
Sarebbe davvero un grande cambiamento auspicando che coloro delle colleghe che saranno elette promuovano azioni concrete per la nostra tutela.