Interventi: Antonio Lovascio presidente del Gruppo toscano

martedì 24 gennaio 2023

Un buon congresso. Ora possiamo ripartire per poter svolgere un ruolo più incisivo nel sindacato


Sono d’accordo con chi, senza peccare di troppo ottimismo, l’ha definito “un buon congresso”. Che ha aperto nel miglior modo possibile la stagione dei congressi dei giornalisti. Tre giorni di dibattito e la scelta del nuovo gruppo dirigente hanno visto uscire rinnovata, ringiovanita e allo stesso tempo forse pure rafforzata l’UNGP, organismo sindacale di base della FNSI. Lo spirito unitario con cui è stato affrontato, ha fatto emergere nuove idee per superare la difficile transizione dall’INPGI all’INPS e uno dei momenti più critici dell’editoria e dell’informazione tutta. Penalizzate da una crisi che genera precariato e che purtroppo non lascia intravedere una inversione di rotta, attuabile solo se Governo e Parlamento vareranno finalmente una legge di sistema. Spirito unitario e diverse proposte per portare con coraggio e in modo concreto un contributo di riflessione al Congresso della Federazione Nazionale della Stampa che si terrà nel prossimo febbraio a Riccione. Elementi indispensabili per aprire una fase dialettica costruttiva, evitando contrapposizioni, per pesare di più con il numero e la partecipazione attiva degli iscritti in tutte le articolazioni del Sindacato dei giornalisti, riaffermando il proprio ruolo e dimostrando con i fatti che ha ancora un senso l’autonomia prevista dagli Statuti delle due organizzazioni. Compito che spetta al nuovo presidente Paolo Serventi Longhi, in continuità con il suo predecessore Guido Bossa, che ha guidato l’Unione per due mandati e che generosamente ha accettato di essere eletto nell’esecutivo, nel quale la Toscana sarà rappresentata da un collega altrettanto motivato ed esperto sul piano sindacale come Stefano Fabbri. Che si farà portavoce di una linea che la nostra delegazione (ne facevano parte anche Paolo Pellegrini, Pino Miglino ed Ivo Brocchi) ha espresso durante il congresso per creare un clima sereno di confronto aperto ma non conflittuale, insistendo sulla necessità di abbandonare le vecchie logiche correntizie per far convivere in questa svolta di cambiamento un mix vincente: competenze, esperienze professionali e sindacali e nuove energie, utilizzando la creatività e l’entusiasmo femminile non solo per realizzare una equità di genere che all’interno dell’UNGP sarà ora seguita dalla Commissione Pari Opportunità.

Se il confronto con la FNSI entrerà nel vivo al Congresso di Riccione - che dovrà esprimere un nuovo gruppo dirigente - è invece già stato avviato con Casagit Salute. La delegazione dei pensionati toscani - ma credo tutti gli altri colleghi - ha molto apprezzato l’intervento del presidente Gianfranco Giuliani, che - rispondendo anche a precise domande - ha fatto un aggiornamento completo delle ultime novità della Cassa Mutua, informando i presenti sull’interpello (dovrebbe essere pronto tra un mese) all’Agenzia delle Entrate riguardante il regime fiscale della contribuzione CASAGIT, per cercare di ottenere la deducibilità anche a partire dal 2024, quando sarà presentata la dichiarazione dei redditi 2023. E’ stato questo uno dei temi centrali del dibattito congressuale, insieme alle nuove regole per la professione, alla perequazione delle pensioni basse, al pagamento della Ex Fissa ai numerosi colleghi che non l’hanno ancora interamente riscossa e all’ipotesi sollevata da diversi i delegati di un’azione giudiziaria sull’applicazione da parte dell’INPS del prelievo forzoso di solidarietà sulle nostre pensioni. Ed a proposito di INPS, abbiamo pienamente condiviso la proposta già lanciata a Firenze da Paolo Pellegrini di creare nelle Associazioni territoriali regionali, a fianco degli altri Servizi, una sorta di “sportello” per fornire agli iscritti tutte le informazioni utili al fine di creare un rapporto diretto con il nostro nuovo Istituto di Previdenza, oggi assai complicato per non dire del tutto inesistente.

Da qui e dal venir meno del “collante” dell’INPGI, parte l’impegno del nuovo gruppo dirigente dell’UNGP per realizzare una effettiva integrazione nella FNSI, anche attraverso una diversa distribuzione della quota di servizio dello 0,30 per cento trattenuta dalle pensioni di 2.271 giornalisti che diventano 3.264 posizioni aggiungendo le quote degli aggregati percettori di pensioni di riversibilità. E allo stesso tempo bisogna pretendere, per poter svolgere un più incisivo ruolo politico-sindacale, il riconoscimento di una partecipazione attiva dell’UNGP nell’elaborazione delle politiche del sindacato che attengono direttamente o indirettamente agli interessi di noi pensionati. Garantendo ovviamente il nostro coinvolgimento nell’attività formativa, nelle manifestazioni del sindacato. Per questo la nostra presenza nella Giunta FNSI e nelle Associazioni territoriali va valorizzata, ben oltre il parere consultivo. Non per rappresentare il passato, ma per costruire insieme il futuro, coinvolgendo in questa nuova sfida tutti i colleghi prepensionati “giovani” che hanno da poco lasciato le redazioni.