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Giorgio La Pira: uomo di pace, da cristiano nella politica. I “Capitoli di una vita” nella monumentale biografia di Giovanni Spinoso e Claudio Turrini


Fedeltà alla Costituzione e ai suoi principi fondamentali e non riformabili, attenzione ai poveri, difesa del lavoro e dei diritti, giustizia sociale, libertà, pace, “diplomazia delle città”, secondo una formula recentemente recuperata dal direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio: le coordinate dell’impegno politico di Giorgio La Pira sono tutte, ancora oggi a 45 anni dalla scomparsa, i fari del cattolicesimo democratico italiano; ed è quindi dallo studio delle soluzioni offerte da questo cristiano esemplare, dichiarato Venerabile (a due passi dalla santità) da Papa Francesco, che bisogna ripartire in una fase della vita pubblica italiana nella quale si avverte vivo il bisogno di esempi da seguire e di figure da riportare nell’attualità. Ci è di aiuto per questa riscoperta del “sindaco santo”, la biografia veramente monumentale, “Giorgio La Pira: i capitoli di una vita”, tre tomi per complessive 2050 pagine con oltre mille schede autografe e un’ampia bibliografia, di Giovanni Spinoso e Claudio Turrini, edita da Firenze University Press e corredata da una densa prefazione del Cardinale Gualtiero Bassetti. Gli autori, entrambi giornalisti professionisti, hanno conosciuto personalmente il Professore, scomparso nel 1977, e hanno svolto la loro ricerca in collegamento con la Fondazione che ne custodisce la memoria: Spinoso già inviato di “Avvenire, è stato poi redattore della Rai di Firenze; Turrini è stato caporedattore e quindi vicedirettore del settimanale “Toscana Oggi”. Il loro lavoro è il frutto di una meticolosa ricostruzione delle fonti e di ascolto di testimonianze dirette, divenendo così indispensabile per la ricostruzione completa di una personalità ricca e poliedrica dal punto di vista umano, politico, spirituale: un “visionario” si direbbe oggi per indicare un uomo capace di elaborare grandi progetti innovativi ma anche di impegnarsi attivamente alla loro realizzazione, di “mettersi in gioco”. Insomma, “un profeta dei tempi moderni, un mistico prestato alla politica”, come scrive il cardinale Bassetti nella prefazione. 

Recentemente i tre volumi sono stati offerti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricevuto al Quirinale una delegazione della Fondazione La Pira con la presidente Patrizia Giunti e i due autori. Il complesso schema dell’opera è riassunto nella presentazione della Fondazione. Spinoso e Turrini hanno suddiviso il racconto della vita del Professore in cinque parti, corrispondenti – seppur con un certa approssimazione – ai diversi ‘stadi’ della sua vita: gli anni siciliani dell’infanzia e della giovinezza (1904-1925); il primo periodo a Firenze, caratterizzato dall’insegnamento universitario e dall’apostolato, soprattutto tra i giovani (1926-1937); gli anni del crescente impegno sociale e poi politico, di fronte alla crisi provocata dal fascismo e dalla guerra e che lo porteranno fino alla Costituente, in Parlamento e al Governo (1937-1950); i suoi tre mandati di Sindaco di Firenze, intervallati dalla lunga pausa commissariale, durante la quale tornerà in Parlamento (1951-1964); e infine, l’ultimo periodo della sua vita, speso soprattutto per la pace, il disarmo e per il dialogo tra culture e fedi diverse (1965-1977). Ogni capitolo, per ogni anno della vita di La Pira, è corredato da una breve introduzione sui principali avvenimenti italiani e mondiali e da un riepilogo cronologico dei fatti e interventi più importanti del Professore. Completa il volume la bibliografia degli scritti di La Pira e dei saggi e studi su di lui. 

E’ impossibile, nello spazio limitato di una recensione, rendere il senso compiuto di un’opera che restituisce la freschezza di un diario scritto di pugno dal protagonista. Nell’amplissima documentazione riportata dagli Autori emerge nitidamente, anche alla luce della cronaca drammatica della guerra corso in Europa, l’impegno costante di La Pira per la pace, che lo portò ad aprire sentieri inesplorati, a bussare a portoni fino ad allora serrati: fu il primo esponente politico europeo a recarsi a Mosca e Kiev nel 1959 (un anno prima di Gronchi), incontrò al Cremlino il Soviet Supremo, poi il Patriarca di tutte le Russie; andò in missione a Istanbul, al Cairo, in Medio Oriente, nel 1965 fu protagonista di un generoso, purtroppo vano tentativo di spegnere il conflitto in Vietnam. Ebbe scambi epistolari con tre Papi (Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI), fu candidato al Nobel per la pace; nel suo lungo percorso politico incontrò don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi (che lo ebbe sottosegretario al Lavoro), Giuseppe Lazzati, Enrico Mattei, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Palmiro Togliatti ed Enrico Berlinguer; fu amico del rais egiziano Nasser, ricevette a Firenze un giovane Michail Gorbaciov, scrisse a John Kennedy e a capi di Stato di mezzo mondo. 

Insomma, un vero uomo di pace. Riflettendo su La Pira e sulla guerra in corso oggi in Europa, lo storico Andrea Riccardi ha contrapposto l’attuale “età conflittuale” con l’”età negoziale” da lui auspicata, nella convinzione che “parlare non è mai un segno di debolezza”. Un sentiero, quello aperto da Giorgio La Pira, ancora da esplorare alla ricerca della pace.

Guido Bossa


Giorgio La Pira: i capitoli di una vita
di Giovanni Spinoso, Claudio Turrini
Prefazione del card. Gualtiero Bassetti
(Coll.: Studi e Saggi, 235), Firenze University Press
Firenze 2022
3 tomi, 65 euro
distribuita anche in Open Access https://www.fupress.com/isbn/9788855185332
DOI: 10.36253/978-88-5518-533-2