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Un Paese a 5 Stelle


Si ripromettono di governare il Paese, hanno già ottenuto la presidenza della Camera, la loro marcia sembra inarrestabile. Il loro capo politico, il giovane Luigi Di Maio, chiede per il suo partito, che nelle recenti elezioni ha ottenuto il maggior numero di voti, la guida del futuro governo. Non hanno la maggioranza in Parlamento e tutto quindi è rimesso alle consultazioni del Capo dello Stato e dalle decisioni che ne scaturiranno. Ma chi sono i “Cinque Stelle”? Per conoscerli può essere interessante l’analisi che ha fatto di questo partito un giornalista parlamentare, Mimmo del Giudice, in un libro-inchiesta uscito alla vigilia delle elezioni. Il volume, edito da Armando Editore, ha per titolo “Un Paese a 5 Stelle” con un sottotitolo profetico: “il non partito che piace agli italiani”, con la prefazione di un altro giornalista politico, Mario Nanni. Del Giudice entra nel merito fin dalle prime pagine. Perché i Cinque Stelle hanno trovato tanto consenso nell’elettorato italiano, anche nell’elettorato di quella sinistra alla quale i “grillini” avevano sbattuto la porta in faccia in un penoso “streaming” con Bersani?. “Perché, scrive del Giudice, in buona parte, anzi nella stragrande maggioranza, l’elettorato grillino è composto di persone che non ne possono più di vedere un Paese che si degrada sempre di più di giorno in giorno e che non riesce a trovare la strada per una ripresa”.  La ragione della sua affermazione risiederebbe dunque nello scontento degli italiani che lo votano verso le vecchie politiche, anzi verso le vecchie forme politiche che hanno governato il Paese negli ultimi vent’anni. E’, secondo Del Giudice, l’intuizione di Gian Roberto Casaleggio che con Beppe Grillo ha dato vita a questo partito non partito, a questo movimento che si propone come forza destinata a guidare il Paese, come “chiesto dagli elettori”.  Riporta Del Giudice le parole di Grillo sulla nascita del movimento: “Non siamo un partito né un’associazione. Siamo un movimento che già c’è. Quello di oggi è il parto di una lunga gestazione iniziata nel gennaio 2005 ma, poiché non abbiamo fatto alcuna amniocentesi, potrebbero nascere 1,2, più gemelli”. Era il 20 maggio del 2014 quando il comico genovese faceva questa confessione da Bruno Vespa a “Porta a Porta”. Parole profetiche perché il non partito, il movimento, questa prima forza politica d’Italia quale è risultata nelle elezioni del 4 marzo 2018 non è già più “quel” “non partito” di allora. Ne è forse un gemello o un clone, ma il partito di Di Maio è già tutta un’altra cosa. Come sembra ammettere lo stesso Grillo. Volete conoscere i grillini? Di ciascuno di essi Del Giudice fa un ritratto. Nel capitolo intitolato “I quattro dell’Ave Maria”, titolo preso di peso da uno spaghetti western con Bud Spencer e un Terence Hill, l’autore analizza le biografie politiche di Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Danilo Toninelli. Biografie interessanti oggi più che mai, visto che il primo si propone come Presidente del Consiglio, il terzo è divenuto Presidente della Camera e il quarto è presidente del gruppo parlamentare del Senato. E il secondo? Si è momentaneamente “sospeso” dall’attività diretta, certamente pronto a rientrare in campo al momento che riterrà più opportuno.  Seguono le biografie delle donne di maggior peso, che Del Giudice chiama “le Tre Grazie”, Paola Taverna, Roberta Lombardi e Carla Ruocco. La prima oggi è vice presidente del Senato la seconda è momentaneamente uscita della scena politica nazionale essendosi presentata come candidata alla Presidenza della Regione Lazio, dove è stata però battuta dal candidato del PD Zingaretti. Ma la sua voce ha ancora un forte peso tra i duri e puri del non partito.  Infine Carla Ruocco, rieletta alla Camera nelle elezioni del 4 marzo, viene definita da Del Giudice, napoletano come lei, la “secchiona” del movimento, laureata con il massimo dei voti, lode e menzione speciale in Economia e Commercio nella prestigiosa università “Federico II” di Napoli. Nella precedente legislatura era vicepresidente della commissione Finanze della Camera ed è stata la prima esponente grillina invitata al Word Economic Forum di Davos. Se davvero i “Cinque Stelle” dessero vita a un loro governo nessuno si meraviglierebbe se prendesse il posto di Pier Carlo Padoan.  Seguono “I magnifici quattro”, i ritratti dei sindaci pentastellati, Virginia Raggi, a Roma, Chiara Appendino, a Torino, l’eretico Federico Pizzarotti a Parma e il livornese Filippo Nogarin, il sindaco della città più rossa di sempre, strappata al PD. Un libro, quello di Del Giudice, che non prende parte. Non è un’agiografia del movimento. E’ una precisa analisi giornalistica di questa forza politica che in pochi anni ha mandato in soffitta la seconda Repubblica e ha confinato all’opposizione il partito che aveva guidato il paese negli ultimi cinque anni. Il PD di Renzi, e ha messo una pesante ipoteca su Forza Italia di Berlusconi.

 Neri Paoloni


Un paese a 5 stelle
Il non partito che piace agli italiani
Mimmo Del Giudice
Armando Editore
18,00€