cinema
Il viaggio
E se la Brexit dovesse portare alla decisione della Scozia di distaccarsi dall'Inghilterra per rimanere nella UE? E se, ancora peggio, le sei contee dell'Irlanda del Nord, l'Ulster, decidessero che per loro sarebbe meglio unirsi alla Repubblica d'Irlanda per rimanere nell'Unione Europea? Sono tutti interrogativi che al momento non hanno risposta, ma che non possono essere ignorati. Anche perché se la secessione della Scozia non provocherebbe gravi turbamenti, una decisione del Parlamento di Belfast di puntare alla riunificazione con il resto dell'Irlanda sarebbe estremamente pericolosa. I primi segnali sono venuti nei giorni scorsi quando i nazionalisti cattolici dopo il successo nelle elezioni del 2 marzo, hanno rilanciato l'ipotesi di un ricongiungimento con Dublino, al grido di "United Ireland". Se ciò accadesse, quale sarebbe la reazione degli unionisti protestanti? L'Irlanda del Nord potrebbe tornare ad essere una polveriera.
Un film uscito in questi giorni nelle sale italiane può raccontare meglio di qualsiasi ipotesi come la Brexit potrebbe ridare fuoco ai conflitti. La pellicola racconta di come solo undici anni fa in quelle terre è stata raggiunta una difficile pace, dopo gli attentati dell'IRA anche sul suolo inglese, le vendette dei protestanti, la guerra civile tra le due fazioni e le decine di morti dall'una e dall'altra parte. E' la storia vera, anche se romanzata, del viaggio che dovettero compiere assieme due irriducibili nemici: Jan Paisley, pastore presbiteriano e leader del Partito Unionista Democratico, e uno dei maggiori leader del Sin Féin, il 56enne Martin McGuinnes, morto recentemente, uno dei capi storici del braccio armato del Partito Repubblicano, l'IRA. Tony Blair, allora Primo Ministro britannico, aveva l'assoluta necessità di convincere i due a fare parte di un governo congiunto. Ma come fare, vista la loro assoluta incomunicabilità? Le trattative tra le due parti si stavano trascinando, in Scozia, nell'ospitale Golf Club di St Andrews, senza che un'intesa si affacciasse, soprattutto per la dura resistenza di Jan Paisley ad accettare un'intesa con gli odiati "papisti".
Ecco l'occasione di mettere faccia a faccia questi due spigolosi personaggi, l'uno che provoca l'altro che risponde solo con grugniti. E' il viaggio che l'81enne pastore presbiteriano deve compiere dalla tenuta scozzese fino all'aeroporto di Edimburgo per potersi recare a Belfast e partecipare così al 50 anniversario delle sue nozze. Il viaggio, decide Tony Blair, assieme ai suoi colleghi dell'Ulster e della Repubblica d'Irlanda, sarà fatto in auto e sull'auto salirà anche Martin McGuinnnes. Saranno loro due soli, nella Mercedes, assieme a un giovanissimo autista "scozzese". Sotto la pioggia battente la vettura diventerà una sorta di confessionale, dove McGuinnes tenterà in tutti i modi di scongelare il rigido pastore protestante. Sorvegliati a distanza da Blair e soci attraverso uno schermo connesso a una cimice posta all'interno dell'auto e controllata dall'autista (in realtà un agente dell'MI5), il dialogo tra i due sembra impossibile. Alle avances di McGuinnes Paisley continua a rispondere con grugniti, fino a che un incidente (provocato?), l'investimento di un cervo, costringere i due a scendere dall'auto e avviarsi a piedi in un bosco fino ad una antica chiesa abbandonata. E qui il dialogo tra i due finalmente ha inizio, le distanze diminuiscono, e una battuta dell'autista, che rivela il suo essere al servizio di Sua Maestà, fa il resto. Chiede il giovane ai due per quale ragione in Irlanda tutti i discorsi, le frasi, gli interrogativi finiscano con[A1] la domanda retorica "non è così", "isn' it?", quasi a dubitare e a chiedere una conferma di quanto detto. A questo punto i due irriducibili nemici scoppiano in una risata, riconoscendosi indubbiamente irlandesi entrambi. E quasi alla fine del viaggio, in vista dell'aeroporto di Edimburgo dove Jan Paisley è atteso da un volo speciale, si stringeranno la mano. Saranno il nuovo First Minister irlandese, Paisley, e il suo vice MacGuinnes e da allora la pace nelle sei contee dell'Ulster è stata rispettata. Cosa dire del godibilissimo film, "The Journey", il viaggio appunto, se non l'abilità del regista Nick Hamm e dello sceneggiatore Colin Bateman di raccontare attraverso il dialogo tra i due, un vero e proprio ping pong verbale, uno dei momenti più importanti della storia di un Paese, una pace difficile, allora, che la Brexit potrebbe mettere nuovamente in pericolo. Il film non poteva essere meglio rappresentato dai due attori che interpretano in maniera assolutamente credibile Jan Paisley, Timothy Spall, e Martin McGuinnes, Colm Meany.
Neri Paoloni