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Perfetti sconosciuti


“Belli, quegli orecchini? Nuovi?” La coppia, lui un chirurgo estetico, lei una psicoterapeuta, sta andando a letto, dopo aver ospitato un gruppo di amici a cena. Una sera come altre. Una cena in cui ciascuno degli ospiti porta qualcosa, un tiramisù fatto in casa, del vino pregiato. Tutto sommato una serata piacevole: gli amici, tre coppie e un single, si conoscono da tempo. Gli uomini probabilmente più delle donne, dato che vanno a giocare a calcetto assieme. Ma quella domanda rivela che la cena è andata al di là del normale anzi al di là del lecito. Perché, con quella domanda alla moglie, il chirurgo rivela di avere scoperto il suo tradimento. O meglio, di saperlo e non volerlo sapere. Di far finta di nulla e ricominciare la vita come prima, in una sorta di “Sliding Doors” all’amatriciana.
Perché qualcosa è successo, in quella borghese casa romana di Eva e Rocco. E’ stata Eva a proporre a tutti di mettere sul tavolo i rispettivi cellulari, questi oggetti di cui non riusciamo più fare a meno, e rivelare ai presenti i messaggi, gli sms e le chiamate che riceveranno durante la sera. Un gioco, certo, che però si rivela ben presto un gioco al massacro. Perché in quei “facilitatori della comunicazione” c’è tutto. Gli appuntamenti, le chiamate di lavoro, ma anche i segreti più nascosti. Non è il “gioco della verità” che gli amici facevano di piccoli, è qualcosa di più profondo e più tragico. E’ un mettere a nudo se stessi, perché quegli oggetti posti sul tavolo accanto a ciascuno dei commensali, sono – come osserverà uno di loro – la nostra “scatola nera”. E rivelarne il contenuto può essere distruttivo. Eva e Rocco, Bianca e Cosimo, Carlotta e Lele, ed anche Peppe, il single che dice di avere dovuto lasciare a casa la fidanzata ammalata, hanno come tutti noi tre vite: una privata, una pubblica e una segreta. Lo diceva Gabriel Garcia Marquéz e bisogna credergli. Perché all’improvviso le sim card dei rispettivi cellulari rivelano agli amici ciò che essi veramente sono, dei “perfetti sconosciuti”.
Agli amici ma forse anche a se stessi. Così nelle telefonate messe in viva voce, nelle sms rese visibili a tutti i commensali, nei “messaggini”, viene fuori quanto di più tenuto nascosto.  Perché quegli orecchini, nuovi, non li ha comprati Eva, ma le  sono stati regalati. Dal suo amante. Che guarda caso è uno dei commensali, un amico al quale telefona il gioielliere per chiedergli “sono piaciuti?”. E’ Lele, da poco sposato con Carlotta, che però non ha interrotto i rapporti con il precedente marito come da sms ricevuto, e Lele, che la cornifica, teme a sua volta che quel rapporto non sia poi un innocente scambio di informazioni tra due ex. E quando Cosimo chiede a Peppe di scambiarsi i cellulari, tanto sono identici, perché aspetta una telefonata compromettente “ad ora fissa”, Peppe regge il gioco.  Ma poi anche a lui giunge una chiamata indiscreta  e il chiamante, l’amante, si rivela essere un uomo, Cosimo, l’amico di una vita accetta di essere scambiato lui stesso per un “frocio”, mettendo in serio pericolo il matrimonio con Bianca. La cui domanda ovvia è: “da quando?”.
Ma anche Bianca ha un suo segreto, un amante “virtuale”, che le fa richieste di carattere sessuale che ora tutti possono sentire. Il gioco tra Cosimo e Beppe va avanti, fino a quando è lo stesso Beppe ad ammettere di essere “gay”, che la fidanzata rimasta a casa non è una ragazza, ma un uomo. “E per quale ragione, chiede agli amici, folgorati dalla rivelazione, credete che mi abbiano licenziato dalla scuola dove insegnavo?”. Il gioco al massacro continua. All’inizio i protagonisti del film parlano come parlano tutti in occasioni simili, ma ora passano da un chiacchiericcio fatto di luoghi comuni a una sorta di confessione collettiva provocata da quelle scatole nere che ciascuno di loro si porta dietro come parte integrante delle loro vite.  Vite che tuttavia continuano, devono continuare. Così quando gli amici smettono di sbattersi in faccia i loro segreti, tutto torna come prima. Le coppie tornano a casa, Bianca ha nuovamente al dito l’anello matrimoniale che si era tolto, Beppe ferma la sua Smart su un ponte e al perentorio invito del “telefonino”, riprende gli esercizi ginnastici per dimagrire. E Rocco chiede a Eva se quegli orecchini che si toglie prima di entrare nel letto coniugale “sono nuovi”.
Gli attori? Eccellenti: ottimo Battiston, Peppe, bravissimo Valerio Mastrandrea, Leo, umanissimo Marco Gallini, Rocco. Altrettanto brave le attrici, Anna Foglietta, Carlotta, Alba Rohrwacher, Bianca e Kasia Smutniak, Eva. Meritatissimo il Davide di Donatello al regista Paolo Genovese e il premio per la miglior sceneggiatura di un film straniero al Tribeca Film Festival di New York. Un film, “Perfetti sconosciuti”, che esce decisamente dagli schemi.

Neri Paoloni