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Giulio Cesare Castelli -“Il diario segreto di Marco Aurelio” - romanzo
Newton Compton Editori – marzo 2013 - pagg.428 – Euro 9


Nel film-omaggio di Ettore Scola a Federico Fellini, presentato a Venezia e recentemente uscito nelle sale cinematografiche, “Che strano chiamarsi Federico”, c’è la ricostruzione della redazione di quello che fu, negli ultimi anni del fascismo e nei primi anni del secondo dopoguerra, uno dei settimanali satirici più diffusi, il “Marc’Aurelio”, in cui operarono sia Fellini sia lo stesso Scola. Nella testata il settimanale riportava l’immagine della statua dell’imperatore romano collocata sul Campidoglio. Al “vero” Marco Aurelio, ha dedicato uno studio accurato Giulio Castelli, giornalista, saggista e scrittore, cultore di storia tardo romana e medievale.
Si tratta di una biografia romanzata di colui che è definito “il sovrano che cercava la pace e trovò la guerra”. Castelli usa l’artificio del ritrovamento del diario a due voci, quella dello stesso imperatore-filosofo e quella del suo amico e consigliere greco, Isidoro di Sifnos, che lo accompagnerà nella vita, seguendolo e sostenendolo nelle vicende che accompagneranno la storia di quest’imperatore, dalla guida saggia dell’Impero di Roma alle trame che segnarono, in realtà, l’inizio della fine dell’Impero, e che portarono alla morte sulle rive del Danubio dell’Imperatore durante una guerra da lui non voluta in difesa dei confini orientali di Roma, all’ascesa alla guida dell’impero del perverso figlio Commodo.
Nel tracciare la personalità complessa di Marco Aurelio, Castelli non ha trascurato le figure di contorno, tranne Isidoro e pochissime figure secondarie, tutti i personaggi sono realmente esistiti e descritti sulla base di dati storici. E’ in realtà, il romanzo, un’appassionata ricostruzione di un’epoca lontana, ma per molti versi simile alle vicende odierne. Castelli non è nuovo a imprese del genere, avendo pubblicato per Newton Compton “Imperator”, “Gli ultimi fuochi dell’Impero Romano”, “476 A.D.”, “L’Ultimo Imperatore”.

N. P.