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Cinema amore e anziani


“Amour”, l’ultimo lavoro di Michael Haneke, vede per protagonisti due meravigliosi attori francesi, Jean-Louis Trintignant ed Emanuelle Riva. Per chi non lo avesse visto, è la storia di due anziani musicisti ultraottantenni in pensione che conducono una vita dignitosa, nella loro bella casa parigina, nonostante l’età.  Hanno alle loro spalle una vita intensa e ne sono ricompensati dalla riconoscenza dei loro allievi.
Il film si apre proprio sui due che tornano a casa da un concerto di un applaudito pianista loro ex allievo. Quella notte stessa compaiono in Anne (la Riva) i primi sintomi del male che la porterà a una progressiva paralisi. Nella vita dei due anziani coniugi la malattia della donna provoca uno sconvolgimento di tutte le loro abitudini, finisce per demolire la sicurezza di una coppia adattatasi a vivere una vecchiaia la più possibile serena. Georges (Trintignant) cerca in tutti i modi di prendersi cura della moglie ormai invalida, poi cerca di farsi aiutare da infermiere non sempre all’altezza del loro compito. Ha fatto alla moglie una promessa, e intende mantenerla. Non farla ricoverare e lasciarle vivere gli ultimi giorni della sua vita nella sua casa. Georges cerca in tutti i modi di portare avanti il suo compito, ma la salute della donna che ha amato e ama ancora profondamente si deteriora sempre più e il suo degrado fisico peggiora in modo irreversibile. Georges è sopraffatto dal dolore a dell’inadeguatezza del suo impegno. La fine è inevitabile, la scelta di Georges è quella dell’uomo anziano lasciato a se stesso, di fronte alla sua incapacità di fare qualsiasi cosa se non quella di dare la morte alla donna e di lasciarsi poi morire.
Questa è la storia narrata dal regista austriaco. Ma non è un film sulla morte. "Amour", amore è il giusto titolo, per quest'opera premiata all’ultimo festival di Cannes. E’ l’amore che tiene in vita il rapporto tra i due anziani coniugi fino all’ineluttabile fine.  Jean-Louis Trintignant è del 1930, Emanuelle Riva ha tre anni più di lui. I due attori francesi hanno alle spalle film di grandissimo successo internazionale.
 Chi non ricorda lui nei panni del timido coprotagonista di Vittorio Gassman in “Il sorpasso” e lei in “Kapò” per la regia di Gillo Pontecorvo? Sono film indimenticabili. E questo loro ultimo impegno dimostra che un grande attore non va certo in pensione per raggiunti limiti di età. La prova è che sugli schermi è comparsa un’altra fatica di un attore, regista e produttore avanti con gli anni, Clint Eastwood. “Di nuovo in gioco” è il titolo italiano. Non è un gran film, la regia di Robert Lorenz è debolissima e la trama, basata sul baseball, per chi non è americano è più che insignificante. Onore al merito di Eastwood, della stessa classe, 1930, di Jean-Lous Trintignant, che non si arrende all’età.   Non sono certo, questi due, i primi film recitati da attori in avanti negli anni. Un altro ultra ottantenne, Henry Fonda, ottenne l’Oscar assieme a Katharine Hepburn nello struggente “Sul lago dorato”. Fu il suo ultimo film.

Neri Paoloni