19/06/2018
Consiglio Nazionale Ungp. Verbale della seduta del 23 marzo 2018
Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 15,30 del giorno 23 marzo 2018 si è aperta la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione del verbale della seduta precedente.
2) Situazione Inpgi – ex Fissa
3) Premio Mario Petrina
4) Polizza assicurativa componenti CN
5) Varie ed eventuali.
Erano presenti Guido Bossa, Mauro Lando, Neri Paoloni, Paolo Baggiani, Romano Bartoloni, Natale Conti, Ermanno Corsi, Gian Luigi Corti, Dario De Liberato, Enzo Ferrini, Marco Gardenghi, Giorgio Greco, Tiziana Longo, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Claudio Mazza, Marcantonio Morelli, Giuliano Musi, Orazio Raffa, Giuseppe Sgambellone.
Approvato il verbale della seduta precedente il presidente Guido Bossa dà la parola al collega Natale Conti, presidente dell’Ungp siciliana, per l’illustrazione degli ultimi adempimenti in merito al Premio Mario Petrina (punto 3 odg). Ha comunicato che il giorno 27 marzo a Palermo verrà consegnato il premio alla vincitrice Sabrina Redi. Ricordate le difficoltà superate per arrivare alla conclusione del progetto di ricordare il collega Mario Petrina, ha messo in rilievo il buon risultato di partecipazione al concorso con una trentina di partecipanti. Ha riferito i ringraziamenti della famiglia Petrina all’Ungp nazionale e regionale ed ha brevemente ricordato il profilo professionale e umano dello scomparso. Bossa ha sottolineato che l’Ungp ha creduto nel premio ed ha mantenuto l’impegno che si era assunto.
4) Polizza assicurativa componenti CN
Il presidente Bossa comunica che nel mese di gennaio l’Ungp ha stipulato a favore di tutti i componenti del Consiglio Nazionale una polizza cumulativa per invalidità a seguito di infortuni eventualmente occorsi in ambito della carica. Il costo è di 1500 Euro all’anno e nel contratto è stato spostato da 75 a 90 anni il limite di copertura per gli aventi diritto.
Entra nella sala il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna a cui, dopo averlo ringraziato per la presenza, il presidente Bossa lascia la parola.
Il presidente Verna ha avviato il suo intervento affrontando il tema della funzione dei giornalisti in riferimento a casi di attualità. In particolare ha affermato che “le fake news sono una malattia sociale e noi giornalisti siamo i medici”, aggiungendo che “il web è un mare di libertà, però nel mare ci sono anche i pirati e quindi noi giornalisti dobbiamo far bene il nostro lavoro”. Ciò significa che il giornalista, in un quadro dell’informazione in continua trasformazione, deve mantenere forte il suo ruolo critico. E’ necessario, ha aggiunto, riformare l’accesso alla professione, consolidare le conoscenze diffuse in fatto di deontologia e uscire dalla tenaglia tra “giornalisti fuori dalle redazioni che non hanno lavoro e giornalisti dentro le redazioni che non hanno tempo per controllare le notizie”. Il rapporto con la Federazione della stampa è quindi essenziale, oltre al legame con gli altri enti di categoria. Sul tema della trasformazione della professione il presidente Verna ha messo in guardia verso il proliferare degli strumenti di comunicazione e informazione. In questo modo si rischia l’ampliamento della pratica dell’abuso di professione e si rende vieppiù necessaria la formazione professionale. Il presidente nazionale dell’Ordine ha affrontato poi due aspetti che si riferiscono al mondo dei giornalisti pensionati. Uno riguarda quanto emerso nella recente elezione del Consiglio nazione dell’Ordine in cui solo i giornalisti pensionati con posizione all’Inpgi 2 avevano diritto di candidarsi. “E’ una norma da respingere”, ha affermato “perché non si possono escludere dal voto persone che hanno esercitato il giornalismo in tutta la vita e che comunque sono legate all’Inpgi con la pensione”.
Sempre nell’ambito dei giornalisti pensionati ha sollevato il caso che sta diventando sempre più diffuso della incertezza delle quote annuali all’Ordine in relazione all’età ed al tipo di pensionamento. Su questo, ha annunciato, vi sarà un approfondimento.
In merito alle quote annuali di iscrizione all’Ordine a carico dei pensionati il collega Giuseppe Sgambellone ha ricordato di avere già sollevato il problema ed ha chiesto che venga meno ogni differenziazione tra giornalisti pensionati a vario titolo.
Il segretario Mauro Lando ha commentato che “sono pensionati coloro che ricevono la pensione” e quindi vanno superate le differenze.
Il collega Marco Gardenghi ha ricordato che il vincolo dell’iscrizione all’Inpgi2 per candidarsi al Consiglio nazionale dell’Ordine è frutto del precedente scompenso di rappresentanza tra professionisti e pubblicisti. In più vi sono decine di migliaia di pubblicisti che non sono iscritti all’Inpgi, il che significa rischio di evasione contributiva, oppure nessuna attività giornalistica. Proprio il numero dei pubblicisti determinava la vita del precedente Consiglio nazionale come determina in qualche caso anche i Consigli regionali. Ha quindi chiesto di proseguire nella riforma dell’Ordine e nel contenimento del peso dei pubblicisti. Altra riforma necessaria, ha aggiunto, è quella degli esami da professionista anche perché le redazioni non svolgono più un ruolo di addestramento per i praticanti. Nelle redazioni viene snaturatala professione e tutto questo è voluto dagli editori.
A sua volta il collega Romano Bartoloni, ricordata la crisi del giornalismo, ha commentato che l’Ordine può essere abolito perché la deontologia è competenza dei Consigli di disciplina, la formazione può essere affidata al sindacato. Se si vuole sopravvivere come professione è necessario trovare l’identità del nuovo giornalismo in rapporto con i comunicatori. E’ verso questo nuovo mondo professionale che devono aprirsi sia l’Ordine che il sindacato.
Il collega Ermanno Corsi ha dichiarato di apprezzare la strategia del presidente Verna per un rinnovamento che sia ripartenza e discontinuità al fine di rafforzare la professione consolidando quel rapporto fiduciario che i giornalisti hanno con i lettori e con le fonti. Si è invece di fronte ad un giornalismo che si va burocratizzando, che non ha un chiaro percorso di accesso, la cui formazione è autoformazione. E’ necessario un giornalismo più combattivo e una difesa forte della professione che diventa anche difesa delle pensioni.
Una difesa dei giornalisti nelle redazioni è stata espressa dalla collega Tiziana Longo. Ha ricordato che ora i giornalisti sono bloccati al desk perdendo così i contatti con la comunità. Se un giornalista viene promosso, sa che non uscirà più dalla redazione, mentre per gli impegni esterni verranno utilizzati collaboratori o pubblicisti.
2) Situazione Inpgi – ex Fissa
In merito al problema della corresponsione della ex fissa, il presidente Bossa ha ricordato le iniziative avviate dall’Ungp e a tal proposito invita a consultare sul sito il verbale dell’esecutivo di gennaio 2018.
Per quanto concerne il pagamento della ex fissa ai colleghi che hanno aderito alla corresponsione decurtata ma immediata ha spiegato che circa sette milioni arriveranno dal Fondo sociale della Fnsi così da consentire all’incirca 150 transazioni. Successivamente nel corso dell’estate l’Inpgi chiederà ai Ministeri l’autorizzazione ad un prestito al “fondo fissa” così da garantire entro l’anno tutti i pagamenti anticipati. Ha ricordato che sono 1024 i colleghi che hanno fatto propria l’ipotesi della corresponsione parziale, tutti verranno contattati dall’Inpgi per la sottoscrizione dell’accordo. Sono in corso contatti tra gli avvocati della Fnsi e della Fieg al fine di elaborare i documenti da far sottoscrivere. Attualmente il “fondo fissa” viene regolarmente alimentato dagli editori, in tal modo chi ha non ha optato per la corresponsione parziale continuerà a riscuotere la rata annuale. In conclusione ha dato lettura di una lettera pervenutagli dal “Comitato Ex fissa”.
Il collega Enzo Ferrini ha lamentato poca chiarezza da parte dell’Inpgi nella vicenda ex fissa in riferimento a passate comunicazioni ora contraddette dagli eventi. In merito alle corresponsioni ha lamentato che si sia messo sullo stesso piano chi deve riscuotere milioni di euro e chi solo poche decine di migliaia di euro.
5) Varie ed eventuali
Il collega Bartoloni ha comunicato di essere stato tra i promotori del “Comitato ex fissa” e di essersi poi fatto da parte quando il comitato si è consolidato. Ha aggiunto che la stragrande maggioranza dei colleghi che fanno riferimento al comitato non sono iscritti al sindacato ed ha confermato il suo impegno nel sollecitare le loro iscrizioni. Ha aggiunto che prevedibilmente il termine ultimo per le iscrizioni al sindacato ai fini dei prossimi congressi Fnsi e Ungp scadrà nel mese di aprile e quindi ha invitato a fare proselitismo. In merito al congresso Ungp ha affermato che il presidente Bossa non potrà ricandidarsi alla carica in quanto sta completando il secondo mandato.
Il presidente Bossa ha sottolineato che al momento, e rispetto all’ultimo congresso del gennaio 2015, gli iscritti all’Ungp sono aumentati di un migliaio.
Il presidente
Guido Bossa
Il segretario
Mauro Lando