08/05/2018

“Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Prima Guerra Mondiale”


Sarà presentato giovedì 10 maggio alle ore 13,30 al Salone del Libro di Torino il volume “Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Prima Guerra Mondiale”, edito da Gaspari Editore - Udine per conto della Fondazione sul giornalismo "Paolo Murialdi, promossa dalla Fnsi e dagli altri enti della categoria. Il volume è curato dal collega Pierluigi Roesler Franz e da Enrico Serventi Longhi, assegnista di ricerca e professore a contratto alla Sapienza, Università di Roma - Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche. 

All'incontro parteciperanno anche il coordinatore scientifico del Centro studi sul Giornalismo «Gino Pestelli» di Torino Mauro Forno, il Segretario generale della Fondazione sul giornalismo "Paolo Murialdi" e Direttore della FNSI Giancarlo Tartaglia e l'editore Paolo Gaspari.

Nel volume (448 pagine), frutto di 7 anni di ricerche, si racconta la storia - finora mai scritta - di 264 intellettuali di tutte le Regioni (scrittori, letterati, critici letterari, poeti, poeti-soldato, poeti dialettali, lettori di poesia, umoristi, vignettisti, disegnatori satirici, caricaturisti, pupazzettisti, illustratori, xilografi, paroliberisti, stenografi, teosofi, anarchici, musicisti, sportivi, dirigenti sportivi, registi del cinema muto, nonché pittori, acquafortisti, matematici, ingegneri ed architetti anche futuristi) e in gran parte decorati al valor militare (fra i quali Battisti, Serra, Gallardi, Niccolai, Umerini, Stuparich e Timeus Fauro) morti nel conflitto mondiale 1914-1918.

La maggior parte dei caduti erano giovani ventenni che, provenienti da tutte le parti d’Italia ed alcuni tornati appositamente dall'estero, avevano cominciato a scrivere su grandi e piccoli giornali (una dozzina di testate sono ancora in edicola a distanza di un secolo) e riviste. Si tratta in gran parte di personaggi di assoluto rilievo storico e di notevole importanza, rimasti purtroppo fino ad oggi del tutto sconosciuti.

Tutti gli scritti sono corredati da note esplicative, fotogra?e d’epoca, ritratti dei protagonisti e mappe dei luoghi delle battaglie in cui "i martiri di carta" hanno perso la vita combattendo eroicamente per la patria. Vi figurano cattolici ed ebrei, nonché patrioti, politici, sindacalisti, nazionalisti, interventisti, neutralisti, massoni, socialisti, radicali, democratici, liberali, repubblicani, mazziniani, irredenti (trentini, giuliani, dalmati e istriani), garibaldini e nipoti di garibaldini della spedizione dei Mille, ex combattenti in Libia, Benadir, Eritrea e a Rodi.

Alcuni giornalisti erano stati chiamati alle armi, mentre altri erano andati volontari al fronte quasi tutti come ufficiali in rappresentanza dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica. Tra di essi non mancano direttori di giornali, figli di ministri e persino un deputato in carica, che avevano deciso di partire per il fronte, rinunciando alla carriera e a posizioni di prestigio per seguire coerentemente i propri ideali. Ed hanno quindi immolato la loro vita per la patria. Ma sono poi finiti ingiustamente nell'oblìo per 100 anni, mentre, invece, dovrebbero essere onorati e ricordati come meritano anche per tramandare la loro memoria ai giovani e alle future generazioni.

Nel panorama storiogra?co e giornalistico mancava un lavoro capace di unire biogra?e, storia sociale, storia militare e storia politica. Si tratta di un contributo capace di interessare storici, giornalisti, appassionati e semplici lettori, anche in virtù della categoria scelta, quella dei giornalisti: storie vere, di uomini in carne in ossa, restituite grazie a una sistematica ricerca storica basata su un'ampia bibliogra?a, su centinaia di articoli di giornali e su documenti d’archivio.

La pubblicazione, ricca di aneddoti ed illustrata da immagini e dai volti dei caduti, rappresenta la prima attività di studio e ricerca svolta dalla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” e si colloca nell’ambito delle iniziative nazionali per la celebrazione del centenario della partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra.