22/03/2018

Comitato esecutivo Ungp. Verbale della seduta del 12 gennaio 2018


Presso la sede di corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10 del giorno 12 gennaio 2018 si è aperto il Comitato esecutivo dell’Ungp per esaminare gli sviluppi della vicenda relativa alla corresponsione della indennità ex fissa.

Al Comitato esecutivo sono presenti i colleghi Guido Bossa, presidente; Gianfulvio Bruschetti, vicepresidente vicario; Carlo Muscatello, Paolo Baggiani,Tiziana Longo, Claudio Mazza, Orazio Raffa; Marco Gardenghi, revisore dei conti.

Alla riunione partecipano, su invito del presidente Bossa, Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi; Giancarlo Tartaglia, direttore della Fnsi; Tommaso Daquanno, vicedirettore della Fnsi. 

Approvato il verbale della seduta precedente il presidente Bossa, dopo aver ringraziato lo staff dirigenziale della Fnsi per la presenza qualificata al dibattito, apre i lavori che hanno come unico punto all’ordine del giorno la disamina sugli sviluppi della vicenda relativa alla corresponsione dell’indennità ex fissa. A loro il Comitato esecutivo chiede chiarimenti sulla posizione che la Fnsi intende adottare sulla materia in oggetto e informazioni puntuali sulle decisioni assunte dal Comitato di Gestione del Fondo ex fissa.

Prende la parola il Segretario generale Lorusso:

• Ai 1948 aventi diritto alla ex fissa (poi corretti a 1954) alla data del 30 settembre 2017 è stata spedita una lettera in cui si rappresentava la situazione della tenuta, sostenibilità e criticità del Fondo. La lettera nasce dalla richiesta di colleghi: «Dateci di meno, ma dateceli subito». L’attuario ha ipotizzato tre opzioni di fattibilità: 50 per cento del credito residuo entro il 2018, il 55 per cento in tre anni oil 60 per cento in cinque anni.

• Alla data del 10 gennaio la maggioranza delle risposte pervenute riguardano il 50 per cento entro il 2018. La data ultima di presentazione è stata prorogata al 20 gennaio.

• Si conferma il pagamento al 31 gennaio 2018 della rata 2017 pari a euro 3000 lordi uguale per tutti gli aventi diritto. In quanto la Fnsi è in grado di esigere dagli editori, come da contratto sottoscritto dalle parti, il pagamento della suddetta rata. Gli editori paventano la modifica degli accordi 2014 sulla rata 2017 e di soprassedere per un anno. Ipotesi, questa, che la Fnsi non intende prendere in considerazione dichiarando che la questione dell’ex fissa dev’essere coerente con il contratto vigente.

• La Fnsi cercherà di far sbloccare dal Ministero del lavoro il finanziamento di 23 milioni dei 34 previsti nell’accordo del 2014. Occorre pertanto una pressione congiunta sul Ministero da parte di Fnsi, Fieg, Inpgi.

Si susseguono numerosi interventi, volti soprattutto a ottenere chiarimenti e concrete valutazioni di fattibilità. Da alcuni si lamenta la poca chiarezza nelle comunicazioni e il conseguente accavallarsi di voci spesso confuse o addirittura contraddittorie. I membri dell’Esecutivo, dando voce a tutti i pensionati, chiedono notizie certe, trasparenza, comunicazioni univoche e certezza delle regole. Nel dibattito interviene anche il direttore Fnsi Tartaglia. Emergono così nuove notizie:

• Il Fondo oggi può sostenere (grazie al contributo dell’1,50 per cento) la rata minima contrattuale di 3000 euro lordi uguale per tutti. Attualmente nel Fondo confluiscono circa 800mila euro mensili da parte degli editori. Ed è per questo che occorre avere a disposizione l’intera somma del finanziamento Inpgi (residui circa 20 milioni), peraltro all’interesse pattuito del 4,60 per cento.

• Agli aventi diritto che scelgono le tre opzioni si specifica che la somma che andranno a percepire riguarda il capitale a credito residuo, decurtato di quanto finora percepito.

• Le risposte alle lettere inviate sono da ritenersi delle mere manifestazioni di interesse e per nulla vincolanti. Lo saranno solo e quando i colleghi saranno chiamati a sottoscrivere l’accordo.

• A risposte pervenute si provvederà a stabilire il quantum di ciascun collega. È prevista una graduatoria che si base sulla data di presentazione della domanda di pensione e conseguente richiesta dell’ex fissa.

Nel prosieguo del dibattito si concorda di stilare un comunicato congiunto che metta un punto fermo sullo status quaestionis alla data odierna. Eccolo.

Il Comitato esecutivo dell’Ungp si è riunito a Roma insieme al Segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso, al Direttore Giancarlo Tartaglia e al Vice direttore Tommaso Daquanno per esaminare la situazione della ex Fissa. 

Nel confermare le comunicazioni precedentemente diffuse sui siti on line della Fnsi e dell’Ungp, su richiesta dell’organizzazione dei giornalisti pensionati sono stati forniti ulteriori chiarimenti.

Nella prossima riunione della Commissione paritetica, la Fnsi chiederà al Fondo il pagamento della rata annua minima di garanzia contrattualmente prevista, pari a 3000 Euro lordi, da corrispondere a tutti gli aventi diritto, cioè coloro che al 30 settembre 2017 avevano presentato domanda di pagamento della ex fissa, a prescindere dalle eventuali opzioni nel frattempo manifestate.  

I moduli già trasmessi e in qualsiasi forma redatti che perverranno entro la proroga del termine fissata al 20 gennaio p.v., non hanno alcuna efficacia vincolante per i colleghi, ma costituiscono una dichiarazione di intenti in vista della sottoscrizione di una transazione che produrrà effetti giuridici al momento dell’incontro delle volontà delle parti – giornalista e Fondo – e della relativa sottoscrizione. Gli interessati verranno contattati per definire luogo e tempi per sottoscrivere l’atto di transazione.

Nelle prossime settimane la Fnsi metterà a disposizione un servizio di assistenza diretta per consentire ai colleghi di conoscere l’esatto ammontare del credito residuo lordo, sul quale potranno essere esercitate le opzioni previste (50%, 55%, 60% rispettivamente entro il 2018, in tre anni o in cinque anni). Restano valide le attuali disposizioni contrattuali per chi non intende aderire alle tre ipotesi di transazione. 

La liquidazione delle spettanze verrà effettuata sulla base dei parametri già comunicati: data di presentazione della domanda di pensionamento, disponibilità finanziaria del fondo.

Il Fondo ex fissa continua ad essere alimentato mensilmente con il contributo degli editori pari l’1,50% dell’ammontare delle retribuzioni. La Fnsi solleciterà un accordo fra le parti sociali che consenta al ministero vigilante di sbloccare il residuo finanziamento da parte dell’Inpgi, così come previsto dal vigente Cnlg, che consentirebbe un progressivo riequilibrio della gestione.

L’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati ha chiesto alla Fnsi di sollecitare l’Inpgi ad una maggiore chiarezza, trasparenza, tempestività nell’informazione per dare ai colleghi certezze sulle scelte da compiere.

Terminato l’incontro con lo staff della Fnsi, il presidente Bossa ha fornito i termini contrattuali della polizza assicurativa approvata dal Comitato esecutivo nella seduta del 5 dicembre scorso. 

Il presidente
Guido Bossa

Il verbalizzante
Claudio Mazza