08/02/2018

Il Gruppo sardo contro la “guerra dei numeri” sulla ex fissa: confronto e tutela dei diritti


Un appello al senso di responsabilità e a stemperare i toni, ponendo un freno alle polemiche. E' l'invito che i giornalisti pensionati sardi rivolgono a tutte le componenti del sistema informativo per ritrovare la strada maestra del dialogo e di un'unità sostanziale della categoria sui grandi temi  e i tanti problemi che condizionano la ripresa di un settore cruciale per un paese democratico. Occorre scongiurare un "cupio dissolvi", perché di tutto abbiamo bisogno ma non che prevalga  una masochistica volontà  di autodistruzione. Tra i casi che hanno un potenziale distruttivo rientra la querelle ex-fissa, una vicenda complessa e di non facile soluzione che rischia di accentuare le contrapposizioni e di risolversi con una sconfitta per tutta la categoria, e per i vertici della Fnsi e dell'Inpgi. Non è il momento di stabilire chi ha le maggiori colpe, ma non si può non constatare il ritardo con cui Sindacato e Istituto di previdenza hanno imboccato la strada della trasparenza e della comunicazione. A questo hanno contribuito diverse sollecitazioni - a partire da quelle del presidente nazionale dell'UNPG - e iniziative, a cominciare da quella promossa da diversi giornalisti pensionati e dal presidente del gruppo laziale che ha portato alla costituzione di un Comitato ex-fissa che ha esercitato una legittima pressione e incalzato i vertici della Fnsi e dell'Inpgi.  Ora, però, bisogna far cessare la "guerra dei numeri" e riprendere con pazienza a spirito costruttivo il confronto, per cercare una soluzione che tuteli chi ha già maturato un diritto e soprattutto riaffermi che contratti e accordi sottoscritti tra la parti non sono carta straccia.