14/01/2012
I medici scioperano per due giorni contro la manovra
del governo Monti che mette a rischio gli enti previdenziali
Si allarga il fronte della protesta
Chiusi gli studi dei medici di famiglia per due giorni, il 10 e il 13 febbraio: garantite solo le visite urgenti e per malati gravi. L'11 e il 12 saranno invece i medici dell'ex guardia medica e quelli del 118 a scioperare. La protesta è stata decisa dalla Fimmg contro le norme della manovra che riguardano le casse previdenziali
Si partirà quindi con quattro giorni di sciopero, il 10 e il 13 febbraio con lo sciopero dell'assistenza primaria (medici di famiglia) e della medicina dei servizi. In questi giorni verranno chiusi gli studi medici ed effettuate solo le prestazioni indispensabili, come le visite domiciliari urgenti e quelle programmate a domicilio di pazienti gravi o anziani. I medici di Continuità assistenziale (ex guardia medica) e quelli dell'emergenza territoriale 118 si fermeranno sabato 11 e domenica 12 febbraio, garantendo solo il minimo indispensabile del servizio.
"La Fimmg - si legge in una nota del sindacato - con questi primi quattro giorni di sciopero apre una lunga stagione di lotta sindacale, che si protrarrà nei prossimi mesi". "I medici di famiglia, di fronte alla grave crisi economica, non si sono sottratti alla propria parte di sacrifici, ma non si faranno scippare i propri risparmi", ha spiegato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo.
"Ci sentiamo costretti ad avviare queste azioni di lotta sindacale - ha aggiunto Milillo - in quanto il Governo, in sede di approvazione della manovra, non solo ha detto no alle nostre richieste, ma non ci ha dato nessuna garanzia di ascolto, abbiamo solo chiesto di poter utilizzare i nostri risparmi previdenziali per affrontare eventuali necessità così come il buon padre di famiglia fa con i risparmi che ha messo da parte".
Milillo ricorda che "quando i medici tanti anni fa hanno deciso di accettare la privatizzazione del proprio ente di previdenza, l'Enpam, in cambio della gestione autonoma hanno rinunciato all'ombrello protettivo dello Stato. Il nostro meccanismo previdenziale - conclude Milillo - è virtuoso e non pesa sulla collettività, garantisce inoltre equità e solidarietà ai propri iscritti e alle loro famiglie in caso di bisogno (morte o invalidità) senza gravare in nessun modo sull'Erario".
Roberto Lala, segretario nazionale del Sumai-Assoprof (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Altre Professionalità), l'altro sindacato che si è detto subito pronto ad aderire alla protesta indetta dalla Fimmg, spiega a sua volta che "l'ultima manovra ha visto un attacco insensato e senza precedenti alle nostre pensioni. Il nostro Ente è solido, non grava sul bilancio dello Stato, anzi contribuisce attivamente, ha un sistema equo e virtuoso e sta chiedendo esclusivamente di poter utilizzare il proprio patrimonio per affrontare in sicurezza eventuali necessità previdenziali future". (ANSA)