13/01/2012

Il ghiaccio si è rotto: incontro al ministero del lavoro fra Elsa Fornero,
Siddi e Camporese. Soddisfazione dei giornalisti
Clima cambiato ma problemi ancora aperti

Elsa ForneroLa notizia c'è tutta, l'interpretazione è libera e, forse, aperta. Avevamo auspicato solo pochi giorni fa che dopo il ruvido incontro tra il neoministro Elsa Fornero e i vertici dei nostri organi di categoria  - Fnsi e Inpgi - il 20 dicembre scorso nella sede della Federazione della stampa, qualcuno prendesse l'iniziativa di una ricucitura. Ora, non sappiamo chi, fra Maometto e la montagna, ha compiuto il primo passo; sappiamo però che l'incontro c'è stato, giovedì sera al ministero, e il ghiaccio s'è rotto. Buona la seconda, allora!


Detto questo, con legittimo compiacimento, si tratta di capire, per quanto possibile, che cosa può transitare sul ponte del dialogo che si è riaperto al traffico. Il ministro ha annunciato l'intenzione di entrare nel merito dei problemi ed ha così sintetizzato il suo approccio: "Lungi da me l'idea di attaccarvi. Molto in me l'idea di collaborare".
Franco Siddi ha salutato con soddisfazione la ripresa del dialogo, e insieme ad Andrea Camporese ha illustrato i termini e i contenuti della manovra  previdenziale varata dall'Inpgi due mesi fa con l'obiettivo di garantire stabilità e sostenibilità dei bilanci e socialità degli interventi a favore della categoria in tutte le sue componenti, alcune delle quali versano, come è noto, in condizioni di particolare sofferenza.
I primi risultati sono positivi: proprio oggi l'Inpgi ha fatto sapere che grazie agli sgravi contributivi concessi dall'Istituto (che per le aziende comporteranno un risparmio di quasi mezzo milione di euro nel triennio di efficacia della misura adottata), sono state fatte 40 assunzioni incentivate in due mesi. Una goccia nel mare della disoccupazione e del disagio, si dirà, ma pur sempre un risultato.
Il ministro non ha potuto non apprezzare, ma è rimasta prudentemente sulla difensiva: "In questa fase di crisi economica ognuno deve fare la sua parte". Insomma, il confronto è ripartito dal punto in cui si era interrotto bruscamente  prima di Natale, e non certo per colpa dei giornalisti. Dove si arriverà? La domanda è legittima, perché la congiuntura, e non solo la crisi, incombe. La legge che stringe un cappio attorno ai bilanci delle Casse autonome è già in vigore. Prenderà atto il ministro della sostenibilità dei conti dell'Inpgi? Terrà nel dovuto conto la consistenza del patrimonio oltre che la prevedibile curva dei contributi e dei trattamenti? O dobbiamo temere il minacciato taglio delle pensioni?
I tempi per vagliare il merito dei problemi sono piuttosto stretti: la scadenza fissata dalla legge è il 30 giugno, e in mezzo ci sono le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali dell'Istituto (si vota elettronicamente dal 27 febbraio al 1° marzo, ai seggi il 3 e il 4 marzo). Ciò vuol dire che i nuovi dirigenti usciti dalle urne si troveranno di fronte, da subito, l'ostacolo più grosso. Che non chiama in causa solo il futuro dei pensionati, ma direttamente l'autonomia del nostro ente previdenziale, che è a rischio.
E' materia di campagna elettorale, non di facile demagogia.

Guido Bossa