14/08/2017

Anche i pensionati residenti all’estero pagano il contributo di solidarietà


Anche i giornalisti pensionati residenti all'estero sono soggetti al contributo di solidarietà introdotto a suo tempo dal governo Letta e a quello deliberato dal Consiglio di amministrazione dell'Istituto. Lo ha precisato l'Inpgi replicando ad un articolo di Sergio Rizzo pubblicato su "La Repubblica" il 20 luglio scorso.

"Nel testo dell'articolo – sottolinea l'Inpgi – se da un lato vengono spiegati correttamente i meccanismi che determinano il trattamento fiscale di favore sugli importi pensionistici dei residenti all'estero presi in esame, sono invece riportate circostanze non corrispondenti a verità circa l'asserito vantaggio ulteriore, in capo ai medesimi pensionati residenti all'estero, di non dover pagare il contributo di solidarietà dovuto dai pensionati ricchi".

L'Inpgi precisa, al riguardo, che "sia per quanto riguarda il contributo di solidarietà introdotto per la generalità dei trattamenti pensionistici dal Governo Letta per il triennio 2014-2016, che – per quanto riguarda lo specifico ambito giornalistico – il contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio della gestione previdenziale applicato sugli assegni più alti dei giornalisti pensionati – introdotto nel regime dell'Inpgi a decorrere dal mese di marzo di quest'anno – anche qualora il titolare risieda in un qualunque paese estero, permane il relativo obbligo di assoggettamento".

L'Istituto ha già inoltrato al quotidiano "la Repubblica" la richiesta di rettifica del contenuto dell'articolo in esame, per prevenire l'insorgenza di eventuali dubbi o incertezze nell'acquisizione degli elementi necessari ad una corretta informazione da parte dei diretti interessati e della generalità dei lettori.