11/07/2017
Consiglio nazionale Ungp, 5 luglio 2017: gli interventi di Raffaele Lorusso e Nicola Marini
Qualora da parte degli editori la corresponsione delle quote
della ex fissa dovesse essere interrotta, o risultasse insufficiente, la Fnsi
farà la sua parte accompagnando i colleghi interessati in una vertenza
giudiziaria. Ciò significa che la Fnsi metterà a disposizione i suoi
legali.
Questa la dichiarazione del segretario nazionale della Fnsi Raffaele Lorusso
espressa a conclusione del suo intervento al Consiglio nazionale Ungp tenutosi
a Roma il 5 luglio scorso. Con questa dichiarazione il segretario Lorusso ha
voluto fare chiarezza rispetto a preoccupazioni sempre presenti nella categoria
dei giornalisti pensionati.
Al termine della riunione il Consiglio nazionale ha approvato all'unanimità un
documento, che pubblichiamo a parte, in cui si prende atto con soddisfazione
della rassicurazione di Lorusso.
Nel suo intervento il segretario della Fnsi ha segnalato come a Palazzo Chigi
si stia avviando la trattativa per l'applicazione della recente legge
sull'editoria. In essa sono previsti sostegni economici a favore del mondo
imprenditoriale dell'informazione. A tal proposito ha affermato che gli
interventi pubblici per gli editori dovranno essere autorizzati tenendo conto
del rispetto delle regole. Tra esse vi è il pagamento dei contributi, compresi
quelli per la Casagit e per il Fondo di previdenza integrativa. La legge,
ha aggiunto, è lacunosa sul tema dell'occupazione, ma a questo può porre
rimedio l'attuale fase di rinnovo del contratto di lavoro. Sarà firmato solo se
ci saranno garanzie per il lavoro così da sostenere gli occupati, ma anche le
pensioni.
Particolarmente gradita, dopo troppi anni di indifferenza
verso i giornalisti pensionati, è stata la presenza al Consiglio nazionale del
nuovo presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Nicola Marini.
Gradita anche la circostanza che il suo non sia stato un
saluto rituale, ma sia entrato nel dettaglio di alcuni problemi a cui l'Ordine
deve far fronte a seguito della recente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale
del decreto legislativo in attuazione della cosiddetta riforma dell'Ordine.
"Quella non è una riforma", ha precisato Marini, "però bisogna
fare fonte alla sua applicazione soprattutto per garantire lo svolgimento delle
elezioni del Consiglio nazionale nel prossimo mese di ottobre".
Tra le criticità segnalate dal presidente Marini vi è la contraddizione che
emerge dal fatto che alle prossime elezioni per il Consiglio nazionale i
giornalisti pensionati potranno tutti votare, ma potranno essere eletti solo
coloro che risultano titolari di una posizione attiva all'Inpgi. Nel caso in
questione dovranno essere titolari di una posizione all'Inpgi2. Non basta
quindi essere pensionati, ma, fermi restando i diritti di ciascuno, bisogna
continuare a lavorare. Il rischio è che si contraddicano taluni orientamenti
sindacali.
E' palese quindi l'incongruenza tra essere pienamente titolari di diritto
elettorale attivo, ma di avere limitazioni nella titolarità del diritto
elettorale passivo.
Il problema nasce dal fatto che la nuova norma prevede che "i candidati al
Consiglio nazionale devono essere titolari di una posizione previdenziale
attiva presso l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti
italiani". L'Inpgi considera "posizione previdenziale attiva"
solo quella dei giornalisti dipendenti, oppure iscritti all'Inpgi2.
Con il nuovo decreto legislativo, ha aggiunto Marini, sono prevedibili
difficoltà anche nell'attribuzione di un posto nel nuovo Consiglio nazionale
del pubblicista eletto nel collegio unico per le minoranze linguistiche.
Il presidente dell'Ordine ha concluso ricordando che sono in corso colloqui in
sede di Ministero della Giustizia per definire le nuove procedure per le
elezioni del nuovo Consiglio nazionale. Nessuna modifica legislativa è stata
invece introdotta per le elezioni dei Consigli regionali degli Ordini,
anch'esse fissate in ottobre.