11/07/2017

Consiglio nazionale Ungp: verbale della seduta del 15 febbraio 2017

Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10,30 del giorno 15 febbraio 2017 si è aperta la seduta del Consiglio nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno: 1) Approvazione del verbale della seduta precedente. 2) Abuso dei precari e dei pensionati nelle redazioni giornalistiche. 3) Riforma dello statuto della Fnsi. 4) Situazione riforma Inpgi. 5) Varie e eventuali


Erano presenti Guido Bossa, Gianfulvio Bruschetti, Stefania Giacomini, Mauro Lando, Claudio Cojutti, Carlo Muscatello, Giuseppe Anzalone, Paolo Baggiani, Romano Bartoloni, Natale Conti, Ermanno Corsi, Gian Luigi Corti, Dario De Liberato, Antonio De Vito, Enzo Ferrini, Marco Gardenghi, Giorgio Greco, Giuliano Tecilla, Tiziana Longo, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Gianni Martellozzo, Claudio Mazza, Marcantonio Morelli, Giuliano Musi, Pietro Ruo, Neri Paoloni.

2) Abuso dei precari e dei pensionati nelle redazioni giornalistiche.

Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa introduce il tema dell'abuso dei precari e dei pensionati nelle redazioni segnalando che è necessario fare chiarezza su equivoci passati che indicavano in proposito posizioni morbide dell'Ungp. Sottolinea che non è in discussione è che i pensionati collaborino per portare la loro esperienza all'interno degli organi di informazione, altro invece è che svolgano un vero e proprio lavoro di redazione. E' tale comportamento che costituisce un abuso. Su questo tema propone una mozione successivamente approvata all'unanimità. Il testo della mozione è allegato al presente verbale.

3) Riforma dello statuto della Fnsi.

Il presidente Bossa rileva come la decisione del Consiglio nazionale Ungp in merito a precari e pensionati nelle redazioni consenta di affrontare con chiarezza all'interno della Fnsi il tema della riforma statutaria. L'obiettivo è di incardinare con più certezza l'Ungp entro la Fnsi così da poter partecipare con compiutezza nella vita del sindacato. A tal proposito propone che l'articolo 1 dello statuto Fnsi reciti: "La Federazione Nazionale della Stampa Italiana è l'organizzazione sindacale unitaria dei giornalisti italiani attivi e pensionati". Altra richiesta è che per l'Ungp sia prevista una presenza stabile negli organi di categoria, infine suggerisce di inserire un chiarimento sul finanziamento di Ungp.
In merito al finanziamento del sindacato dei pensionati il collega Paolo Baggiani chiede che il presidente invii una lettera ai segretari dei gruppi e dei sindacati regionali chiedendo che si provveda agli adempimenti già ora previsti nello statuto Ungp.
Il collega Ermanno Corsi commenta che il rapporto tra Ungp e Fnsi deve essere improntato a collaborazione, ma deve essere anche critico e incalzante perché la Federazione non è sempre attenta alle richieste dei pensionati. In merito alla riforma dello statuto chiede che sia sancito che la Federazione rappresenta "tutti i giornalisti", con ciò evitando che si fissino in statuto le differenti categorie di pensionati e di attivi.
Aggiunge che quella dei giornalisti è una professione unica di cui i pensionati costituiscono una componente e non un corpo separato.
Il collega Romano Bartoloni chiede più impegno nelle sedi regionali verso il proselitismo a favore dell'Ungp nel momento in cui i giornalisti attivi vanno in pensione. A sua volta l'Ungp dove creare una newsletter periodica da inviare ai novemila titolari di pensione Inpgi così da informarli sulle novità e renderli più attenti alla vita del sindacato.
Il collega Domenico Marcozzi invita a tenere conto dei giornalisti che non avendo lavorato in testate giornalistiche non percepiscono pensioni Inpgi bensì Inps e per questo sono più difficilmente individuabili.
Il collega Pietro Ruo solleva perplessità sulla dizione "tutti i giornalisti" da inserire nello statuto Fnsi, sottolineando la necessità che all'Ungp sia assicurato un ruolo decisivo all'interno della Federazione anche per rafforzare la Fnsi stessa. Si dice poi favorevole alla creazione di una newsletter per far meglio sentire la voce dei pensionati. Conferma infine che nella sua regione, il Veneto, c'è collaborazione tra Ungp e sindacato per l'iscrizione dei pensionati.
Il collega Giorgio Greco esprime adesione alle proposte di modifica dello statuto della Fnsi auspicando che si riesca a fissare la presenza costante dell'Ungp negli organismi direttivi della Federazione. Adesione anche al documento per contrastare il lavoro in redazione dei pensionati, lavoro che non solo impedisce l'accesso ai nuovi colleghi, ma reca danno anche all'Inpgi. Assicura che in Sardegna vi è sintonia tra Ungp e sindacato per l'iscrizione dei nuovi pensionati.
Il collega Gian Luigi Corti lamenta come nella sua Regione, Liguria, trovi difficoltà ad essere informato sui colleghi che lasciano il lavoro per andare in pensione. Esprime la necessità che sia l'Inpgi a fornire l'elenco.

Il collega Carlo Muscatello, membro della Giunta Fnsi e delegato all'Inpgi del segretario nazionale, lamenta la fase di attesa e incertezza che incombe sulla professione giornalistica. Ricorda che mancano ancora i decreti attuativi della legge di riforma dell'editoria approvata nel novembre scorso. Aggiunge che la Fnsi aveva espresso una valutazione positiva su quella norma che però, ha aggiunto, è ancora lettera morta, con conseguente incertezza.
Altra incertezza, sottolinea Muscatello, trae alimento dalla lunga attesa del parere dei Ministeri in merito alla riforma dell'Inpgi. Attesa che favorisce ipotesi allarmistiche. In questo quadro giudica comunque positivo che l'Ungp abbia preso posizione contro l'abuso del lavoro nelle redazioni affidato a precari e a pensionati. Ha poi previsto per marzo o aprile il congresso straordinario Fnsi proprio per le modifiche statutarie.

Il collega Giuliano Musi esprime consenso alle proposte di modifica dello statuto formulate dal presidente ritenendo opportuno che siano indicati i pensionati. In merito alla proposta di una newsletter dell'Ungp ricorda come sul sito vi siano tutte le informazioni necessarie. Segnala che in calce alla newsletter per i pensionati dell'Emilia Romagna vengono riportati i link di tutti i siti legati alla professione.

Il collega Antonio De Vito si dice d'accordo sull'invio delle lettere ai gruppi dei pensionati ma anche ai sindacati regionali per sollevare il problema del finanziamento dell'Ungp. In merito allo statuto ritiene utile inserire la presenza esplicita dei pensionati e della loro organizzazione sindacale.

Dopo una breve replica del presidente Bossa viene messa ai voti la mozione sul lavoro dei precari e pensionati nelle redazioni. Il Consiglio approva all'unanimità

In merito alla mozione riferita alle proposte di modifica dello statuto Fnsi, il presidente Bossa sottolinea l'intenzione di essere meglio riconosciuti ed ascoltati come pensionati e come Ungp.

Il collega Corsi aggiunge che l'Ungp è un sindacato di base della Fnsi e pertanto deve essere tenuto in maggiore considerazione. Necessario è superare la marginalità con cui la Federazione ha tenuto i pensionati e per questo è opportuno sottolineare che rappresenta tutti i giornalisti senza distinzioni anagrafiche.

Il collega Paolo Baggiani ribadisce che il riconoscimento dei pensionati nello statuto ha un valore politico e non solo formale, in più dà peso all'Ungp all'interno del sindacato.

Messa ai voti, la mozione è approvata con due voti di astensione. La mozione è allegata al presente verbale.

4) Situazione riforma Inpgi

Il presidente Bossa introduce il tema della riforma previdenziale Inpgi, approvata il 28 settembre 2016, soprattutto per quanto riguarda i tempi lunghi di approvazione da parte dei ministeri. Questo lungo tempo crea incertezza con polemiche e preoccupazioni. Ricorda anche che per discutere di questo erano stati invitati i pensionati presenti nel Consiglio generale e negli organi direttivi dell'Inpgi.

Il vicepresidente dell'Inpgi Giuseppe Gulletta dichiara che al momento "non ci sono obiezioni dei Ministeri sul contenuto della riforma Inpgi". Aggiunge che dal Ministero del lavoro emerge un giudizio positivo, mentre nel Ministero dell'economia vi è un allungamento dei tempi a seguito prima dell'impegno degli uffici per la legge di stabilità e poi della trattativa con l'Unione Europea

Conferma che la lunga attesa ha creato polemiche e malumori di cui vari siti e blog si sono fatti portatori. Il che, sottolinea Gulletta, nuoce all'Inpgi. E' per questo che l'istituto ha deciso di diffondere periodicamente una newsletter al fine di "dare notizie certe contro le post-verità di certi siti". In questo quadro ha aggiunto che nessuno entro l'Inpgi vuole "controllare i controllori" o impedire di esprimersi, però c'è l'esigenza di rendere evidente come "un controllore non possa invitare i ministeri a non approvare la riforma, oppure a mandare un commissario". I controllori, ha aggiunto il vicepresidente Inpgi, possono esprimere il loro voto, favorevole o contrario, nei modi previsti dalla legge ed è in tale sede che hanno possibilità di intervenire.

Altro tema trattato dal collega Gulletta è stato quello della vendita del patrimonio immobiliare dell'Inpgi. Ha ricordato che gli iscritti all'Inpgi sono 59.000 ed i colleghi interessati agli immobili in vendita sono 900. Si salvaguarderanno i diritti dei 900 rispettando quelli dei 59.000, il tutto con la necessaria benevolenza. Interpellato in proposito, ha poi illustrato la situazione legata ad alcuni immobili nella città di Roma.

Il collega Ruo non esprime ottimismo sull'approvazione della riforma e lamenta come l'Inpgi non replichi a messaggi autolesionistici che creano dubbi nei colleghi. Per la vendita del patrimonio immobiliare ha invitato all'equità.

Il collega Corti illustra le difficoltà e le contrarietà degli inquilini interessati alla vendita del patrimonio immobiliare Inpgi. Prendendo lo spunto dalla situazione di Arenzano ha chiesto che l'Inpgi tratti direttamente con gli inquilini senza avvalersi di agenzie di intermediazione.

Il collega Enzo Ferrini chiede chiarimenti su immobili Inpgi e solleva il problema dell'incertezza che deriva dalla diffusione di cifre sul disavanzo Inpgi senza che l'istituto faccia conoscere il proprio punto di vista.

Il collega Gianni Martellozzo esprime dubbi che si possa arrivare ad un reale risanamento dell'Inpgi a fronte del fatto che la crisi dell'editoria non è ancora superata e che l'online non crea occupazione. Per questo è necessario avere chiarezza sulla situazione dell'istituto.

Il collega Corsi critica i "toni cloroformizzanti" usati per illustrare la situazione dell'Inpgi e sollecita l'Ungp a far valere la propria forza numerica all'interno della Fnsi.

Il collega Bartoloni invita il presidente Bossa a far votare un documento per chiedere chiarezza all'Inpgi.

Il presidente Bossa legge e mette ai voti una mozione per chiedere all'Inpgi di fare chiarezza sulla situazione della gestione previdenziale. La mozione viene approvata con due astensioni.

5) Varie e eventuali

Il presidente Bossa ricorda l'impegno assunto dall'Ungp a sostenere una radio di Amatrice per la diffusione di notizie ai terremotati. Se il progetto della radio non andasse in porto, l'Ungp interverrà comunque in iniziative legate al settore della comunicazione.

La vicepresidente Stefania Giacomini propone in alternativa la promozione di corsi di tecnologia web per giovani dell'area colpita dal sisma al fine di insegnare loro tra l'altro l'uso degli smartphone come mezzo di comunicazione, oppure il giornalismo sui social media.