09/01/2012
Non solo in Italia è difficile diminuire i parlamentari
Ostacolato in Inghilterra il progetto di ridurre il numero dei Lord
I membri del Parlamento di Westminster si accingono a respingere il progetto del governo Cameron di ridurre considerevolmente il numero dei membri della Camera dei Lord. La proposta del governo inglese è di portare i componenti della Camera Alta a 300 dai circa 800 attuali. Una modifica che, per i contrari, sia tra i membri della Camera dei Comuni, sia tra gli stessi Lord, diminuirebbe grandemente le capacità operative di quest’organismo parlamentare
Attualmente la Camera dei Lord è un organo rappresentativo non elettivo, con limitati poteri. Non ha la possibilità di opporsi a provvedimenti in materia finanziaria e la sua eventuale opposizione ad una legge approvata dalla Camera dei Comuni può essere superata con una duplice lettura e conseguente duplice voto favorevole da parte della Camera bassa.
Tuttavia la Camera dei Lord ha ancora il potere di revisionare e quindi rinviare all’altra ala del Parlamento di Westminster le proposte di legge che, a suo parere, non abbiano ricevuto una formulazione sufficientemente precisa e dettagliata.
In passato a farne le spese di questa forma di sbarramento furono in diverse occasioni i Governi laburisti di Tony Blair. Questi tuttavia riuscì a fare approvare una riforma della Camera dei Lord per ridurre la permanenza nella Camera Alta dei Pari discendenti degli antichi casati che occupavano un seggio della Camera dei Lord per diritto ereditario, lasciandone solo una novantina “ad esaurimento”. Gli altri pari a vita, fin dalla riforma voluta del Primo Ministro Harold Macmillan, sono proposti alla Regina dal Primo Ministro in carica. La scelta dovrebbe essere indirizzata verso personaggi che hanno illustrato il Paese. In realtà la vera fonte di nomina è oggi la volontà del Primo Ministro che può trasformare in Pari del Regno membri del suo stesso partito, amici e clienti, senza altro controllo se non il gradimento di Sua Maestà.
La Thatcher negli anni ’80 ne creò 201, Blair 182. Nonostante il taglio del numero dei Pari per diritto ereditario i membri della Camera Alta superano gli 800, anche se molti di loro mettono raramente piede a Westminster.
Il rifiuto di ridimensionare un così elevato numero di “Ermellini” – chiamati così dalla toga rossa bordata di ermellino che vestono durante le sedute - è venuto da una commissione mista di MP e di Pari. Ad avviso dei commissari la Camera dei Lord, ridotta a solo trecento membri, non sarebbe più in grado di svolgere il proprio ruolo di controllo della legislazione ed inoltre un così ristretto numero di rappresentanti della Camera Alta sarebbe più soggetto a compromessi politici perdendo l’attuale indipendenza di giudizio. Alcuni dei membri della commissione hanno inoltre osservato che un numero maggiore di Pari permetterebbe, nella Camera dei Lord, una rappresentanza politica anche ai piccoli partiti e agli “indipendenti” che con il sistema elettorale britannico non potrebbero avere accesso alla Camera dei Comuni.
Un compromesso potrebbe essere tuttavia raggiunto su una proposta di riduzione dei membri della Camera dei Lord a 450, salvi restando in carica “ad esaurimento” i Pari per diritto ereditario. Sono invece finora fallite tutte le iniziative tendenti a fare della Camera di Lord una camera elettiva simile al Senato italiano. “Portando semplicemente il numero dei Pari a 300, ha dichiarato in proposito alla BBC uno dei membri della commissione, il liberal democratico Lord Tyler, ed ipotizzando che ciascuno di loro diventi un parlamentare a tempo pieno non faremmo che creare un’assemblea molto simile alla Camera dei Comuni”.
Da tenere presente che la Camera dei Comuni conta a sua volta 650 membri, che sono eletti in piccoli collegi di 70/80 mila elettori grazie al sistema elettorale uninominale. Una riforma risalente agli anni ’50 ha inoltre legato l’eletto al collegio nel quale si è candidato in cui ha anche la residenza elettorale.
Neri Paoloni