17/04/2017

Bartoloni: "Da maggio il prelievo sulle pensioni Inpgi
Camera e governo contro il principio dei tagli"

Romano BartoloniDa maggio, oltre un fisco sempre più avido, anche l'Inpgi metterà le mani nelle tasche dei suoi giornalisti pensionati, gli associati che l'hanno costruito nei decenni, attuando con atto furtivo il prelievo forzoso, ribattezzato eufemisticamente contributo di solidarietà. Paradosso dei paradossi, l'Istituto piange miseria, mentre "il sistema previdenziale italiano è stabilizzato e messo in sicurezza, secondo il recente Rapporto 4/2017 presentato alla Camera


Il bilancio generale contributi/prestazioni è in attivo per 3,7 miliardi di euro, togliendo giustamente dai conti le tasse pagate dai pensionati e la spesa per l'assistenza che, in ogni altro Paese europeo, è legato alla fiscalità generale. In conclusione, il rapporto ammonisce i responsabili a maggiore prudenza nel proporre tagli alle pensioni, deindicizzazioni varie, contributi di solidarietà che non fanno bene alla sistema. D'altra parte anche il governo non intende più commettere gli errori del passato con indebite riduzioni degli assegni.
Il taglio dei vitalizi in casa nostra rappresenta un evento senza precedenti nella storia dell'Istituto che finora si era accontentato di incassare 40 milioni di mancata perequazione, ma anche della storia della previdenza. Sono state stracciate le regole costitutive dell'Inpgi, nato per erogare le pensioni non per sforbiciarle, sono stati calpestati i principi della colleganza, dello stare assieme sotto lo stesso tetto professionale e previdenziale. E stato come se un familiare ti avesse sferrato a tradimento un pugno nello stomaco. La mannaia è calata addosso senza alcun preavviso ai diretti interessati, senza alcuna spiegazione circostanziata, senza alcuna garanzia sull'effettiva durata, senza alcun rispetto per una vita di sudato lavoro, senza un gesto leale di riconoscimento dei risparmi ottenuti dalla mancata rivalutazione dei vitalizi al costo della vita.
Peraltro, uno scoop di Abruzzo ha portato in piazza i pareri ministeriali sulla manovra, secretati e censurati dal cda dell'Inpgi per ragioni misteriose quanto ingiustificabili, o soltanto per non offrire possibili appigli ad eventuali ricorsi in tribunale e al Tar. Probabilmente per non scoprire l'imbarazzo di un ripensamento irrazionale rispetto al pollice verso dei ministeri di solo un anno fa. Difatti, il documento del ministero del lavoro, pur dando disco verde, è carico di dubbi e di pare..sembra.., mentre quello dell'economia è rimasto addirittura sulle vecchie posizioni di contrarietà.
Resta intollerabile il comportamento arrogante dei vertici Inpgi. Alla peggio si sarebbe potuto pure ingoiare il rospo, se almeno si fosse indorata la pillola, hops il rospo, con un atto di franchezza e di lealtà, con l'impegno dichiarato e sottoscritto che non si sarebbe trattato di un pericoloso precedente.

Romano Bartoloni
presidente Gruppo romano giornalisti pensionati