16/03/2017
Dopo la lettera dei Consiglieri Inpgi al Presidente del Collegio sindacale
La versione di Pierluigi Roesler Franz
Pubblichiamo, su richiesta dell’interessato, la replica del collega Pierluigi Roesler Franz, Sindaco INPGI, alla lettera dei Consiglieri Inpgi indirizzata al Presidente del Collegio sindacale dell’Istituto
Al Presidente dell'UNGP - Unione Nazionale Giornalisti Pensionati
Dott. Guido Bossa
Con profondo stupore, sorpresa e amarezza continuo a leggere da giorni sul web tutta una serie di affermazioni subdole e infamanti a proposito di una lettera datata 9 febbraio 2017 che 41 consiglieri generali INPGI avrebbero sottoscritto addebitandomi - in maniera apodittica e senza dimostrare in concreto alcunché - di interpretare in modo "politico", e non "tecnico", il mio ruolo di Sindaco INPGI e per di più senza alcuna obiettività e terzietà di giudizio, ma di operare in modo sostanzialmente fazioso e di parte. Per la verità ad oggi non ho ancora ricevuto l'originale di tale lettera con tanto di sottoscrizioni autografe dei consiglieri INPGI.
Ma, essendo ormai trascorso più di un mese, ritengo di avere il diritto costituzionale di replica, visto che a mia memoria un fatto di simile gravità non é mai avvenuto all'INPGI ed ogni limite di tollerabilità é stato ampiamente superato.
Innanzitutto giudico assolutamente inaccettabile tra colleghi iscritti all'Ordine dei Giornalisti - che prima di firmare la lettera il 9 febbraio nessuno dei firmatari mi abbia mai segnalato a voce o per telefono o per iscritto o per e mail i suoi rilievi e/o le sue contestazioni e rimostranze. E ciò non é avvenuto neppure dopo l'ultima riunione del Cda INPGI del giorno prima, cioè dell'8 febbraio scorso. Se l'avessero fatto avrebbero avuto già la mia risposta.
Appare altresì incredibile dover apprendere dal sito ufficiale del Sindacato regionale dei giornalisti del Trentino-Alto Adige federato nella FNSI (cui sono iscritto anch'io da 40 anni tramite l'Associazione Stampa Romana di cui sono stato Presidente per 11 anni) dell'esistenza di una lettera firmata da 42, rectius 41 (in quanto la collega Simona Poli si é poi ufficialmente dissociata nei giorni scorsi), consiglieri generali INPGI di aperta contestazione nei miei confronti, ma che io fino ad oggi non ho ancora mai ricevuto in originale con tanto di protocollo INPGI e di firme regolarmente apposte in calce.
E' altrettanto singolare che una lettera indirizzata al Presidente del Collegio Sindacale INPGI dott. Paolo Reboani, che sarebbe dovuta restare "secretata" per alcuni giorni, sia stata, invece, resa nota da uno dei suoi firmatari, cioé dal consigliere di amministrazione Giuseppe Marzano, prima ancora che io la ricevessi (e ancora non l'ho ricevuta con la sua firma).
Ma, poiché non ho assolutamente nulla da nascondere, risponderò punto su punto alle varie contestazioni mossemi a tutela della mia immagine, onorabilità, onestà, imparzialità e professionalità, avendo sempre agito come Sindaco dell'Istituto nel pieno ed assoluto rispetto dei regolamenti, dei codici, della legge e della Costituzione.
Mi auguro quindi che si metta al più presto la parola fine a questa incredibile vicenda che mi ha profondamente amareggiato.
Pertanto, come iscritto alla FNSI e all'Unione Giornalisti Pensionati, Ti invito a voler prendere atto di questa mia replica pubblicandola per intero sul sito da te diretto o, in alternativa, togliendo del tutto la notizia diffamatoria ora presente nel sito da te diretto http://www.ungp.it/Pagine/C_legginews.asp?ID=835Copia della presente viene inviata per opportuna conoscenza anche al Consigliere Generale e Componente del Comitato esecutivo dell'UNGP - Unione Nazionale Giornalisti Pensionati- Orazio Raffa che figura tra i firmatari "apparenti" della succitata lettera.
MIEI MOTIVI DI LAMENTELA
1) Ritengo denigratorio nei miei confronti sostenere che “All’Inpgi è in atto uno scontro dagli sviluppi imprevedibili. Uno scontro tra la maggioranza del Consiglio generale e i due componenti del Collegio sindacale Franco Abruzzo e Pierluigi Franz che covava fin dall’insediamento dei nuovi organismi che governano l’Istituto di previdenza dei giornalisti e che ora è emerso con lettere e prese di posizione da parte anche di altri soggetti.”
Manca infatti qualsiasi prova in tal senso.
2 a) E’ infamante nei miei confronti sostenere che “Nei giorni scorsi abbiamo documentato adeguatamente la polemica in corso, ma è mancato finora, e non solo a noi, l’elemento scatenante: la lettera che 42 consiglieri generali dell’Inpgi (sui 60 eletti e i 5 di diritto) hanno indirizzato nei giorni scorsi a Paolo Reboani, presidente del Collegio dei revisori dei conti (in carica da alcuni mesi dopo essere subentrato a Livia Salvini che si è dimessa dopo essere entrata nel Cda del Sole 24 Ore) per evidenziare quello che è definito “il forte senso di disagio” per le “incursioni” di Abruzzo e Franz che “non esitano – si sottolinea nella lettera – a denigrare e insultare” l’Inpgi.”
Infatti nei giorni scorsi non è stato documentato proprio nulla.
2 b) Quanto al cd. “elemento scatenante”, cioè la lettera di 42 , rectius 41, consiglieri generali, anticipata su internet dal consigliere di amministrazione INPGI Giuseppe Marzano, non è mai stata fino ad oggi consegnata al sottoscritto con tanto di firme autografe, ma - ripeto - mi é stata recapitata via e mail solo il 27 febbraio con 42, rectius 41, firme scritte a macchina e con il nominativo del mittente oscurato!
Non é, forse, allucinante che abbia dovuto apprendere solo da internet l'esistenza di questa lettera di 41 presunti colleghi che mi hanno così esposto ad una sorta di gogna mediatica, mentre tale lettera doveva restare "secretata"? Ed é normale che 41 presunti consiglieri generali si rivolgano al presidente del Collegio Sindacale INPGI e uno di essi (Giuseppe Marzano) senza aspettare la sua risposta la divulghi su internet (peraltro uno dei presunti firmatari, la collega Simona Poli, si è poi apertamente dissociata)?
2 c) è del tutto irriverente definirmi un “incursore”;
2 d) non ho mai denigrato e insultato l’INPGI attraverso social network, blog ed email circolari ed ho sempre rispettato sia i consiglieri INPGI, sia il dovere di “riservatezza”.
3 a) quanto al merito della lettera, cioè alle 2 contestazioni mossemi ai punti 4 e 5, ribadisco di non aver mai scritto l’articolo pubblicato il 22 settembre 2016 sul giornale online “Blitz Quotidiano”, su cui saltuariamente scrivo a titolo gratuito degli articoli in tema di giustizia, di pensioni o di attualità, cliccare su: http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/pierluigi-franz-opinioni/pensioni-giornalisti-contributo-solidariteta-inpgi-renzi-buffone-2552014/ .
3 b) si tratta di un collage di opinioni diverse raccolte da "Blitz Quotidiano", come quelle dei consiglieri di Amministrazione INPGI Carlo Chianura e Paola Cascella e della consigliera generale Daniela Stigliano, cui la presente é inviata per opportuna conoscenza, effettuato evidentemente dalla redazione del suddetto giornale online.
Fino al 23 febbraio scorso ignoravo del tutto l’esistenza di questo articolo per il semplice fatto che non l’avevo scritto. Il 23 febbraio scorso sono stato informato per telefono dell'esistenza di questo articolo dal consigliere generale INPGI e Vice segretario della FNSI Carlo Parisi, cui la presente é inviata per opportuna conoscenza, che potrà confermare la veridicità di quanto affermo.
Solo allora ho letto l'articolo su cui a mia totale insaputa era stata messa erroneamente la mia firma . La sera stessa del 23 febbraio ho chiesto per e mail alla reda zione di Blitz Quotidiano di toglierla, trattandosi anche di un collage di opinioni diverse (peraltro non era riportata alcuna mia opinione personale). Nel giro di poche ore il 24 febbraio 2017 la redazione di Blitz Quotidiano, dopo aver verificato, ha tolto la mia firma da questo articolo che ignoravo di aver scritto 4 mesi e mezzo prima. Sfido chiunque , compreso il consigliere Affinito, a volermi dimostrare il contrario. In ogni caso invio copia della presente e mail per opportuna conoscenza al direttore di Blitz Quotidiano dott. Marco Benedetto che, se vorrà, potrà confermarlo.
D'altronde non é un po' curioso che per 4 mesi e mezzo i 41 consiglieri generali INPGI non hanno mai contestato alcunché a me, né a Blitz Quotidiano né a voce, né per e mail, né per lettera relativamente a questo articolo? Se l'avessero fatto avrebbero avuto immediatamente la stessa risposta.
In ogni caso, pur ammettendo per assurdo che avessi effettivamente davvero firmato io questo articolo che, ripeto non ho mai scritto, appare sorprendente da parte dei 41 consiglieri generali INPGI sostenere ora che il 22 settembre, cioè quando la bozza di delibera di riforma delle pensioni INPGI non era ancora arrivata al Cda, io avessi dato come sindaco dell'Istituto un'anteprima, violando il "segreto", avessi cioé rivelato che nella nuova bozza di riforma delle pensioni era previsto ancora una volta e unilateralmente un "contributo di solidarietà che nei corridoi dell’INPGI si continua cripticamente a definire di modeste dimensioni'".
Evidentemente i presunti 41 consiglieri generali INPGI hanno una scarsa memoria.
Il 1° articolo sulla riforma INPGI non é stato infatti scritto da Blitz Quotidiano il 22 settembre 2016, ma è stata la consigliera generale Daniela Stigliano a scriverlo l'11 settembre 2016, cioè 11 giorni prima, su
https://unitasindacalefnsi.wordpress.com/2016/09/11/inpgi-pronta-nuova-riforma-pensioni-66-anni-7-mesi-con-contributivo-stretta-uscite-anticipate-salvaguardia-per-pochi/
Tre giorni dopo, il 14 settembre, ne ha dato notizia il sito della FNSI (Parte Sociale chiamata a pronunciarsi sulla riforma) con l’articolo “Inpgi, ecco le ipotesi per rimettere i conti in equilibrio”, cliccare su http://www.fnsi.it/inpgi-ecco-le-ipotesi-per-rimettere-i-conti-in-equilibrio cui è stata allegata e resa nota la copia della lettera inviata in pari data dalla Presidente INPGI Marina Macelloni prot. N. 342/U, cliccare su http://www.fnsi.it/upload/9b/9bf31c7ff062936a96d3c8bd1f8f2ff3/661766f011acfa44c817e249a8c66798.pdf
Gli stessi dati sono stati pubblicati sempre il 14 settembre anche dal sito dell’UNGP - Unione Nazionale Giornalisti Pensionati -, da te diretto, cliccare su http://www.ungp.it/Documenti/Ipotesi%20riforma%20Inpgi.pdf
Il 23 settembre ne ha poi dato di nuovo notizia il sito della FNSI (Parte Sociale chiamata a pronunciarsi sulla riforma) con l’articolo “Inpgi, il documento aggiornato delle ipotesi per rimettere in equilibrio i conti”, cliccare su http://www.fnsi.it/inpgi-il-documento-aggiornato-delle-ipotesi-per-rimettere-in-equilibrio-i-conti cui è stata allegata e resa nota la copia della lettera inviata il 22 settembre dalla Presidente INPGI Marina Macelloni prot. N. 350/U, cliccare su http://www.fnsi.it/upload/9b/9bf31c7ff062936a96d3c8bd1f8f2ff3/9298321d3e5a4a3c484eca66a095766e.pdf
Infine, gli stessi dati sono stati pubblicati sempre il 23 settembre anche dal sito dell’UNGP - Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, da te diretto, cliccare su http://www.ungp.it/Documenti/ipotesi%20riforma_2.pdf
Alla luce di quanto sopra emerge con chiarezza l'assoluta pretestuosità delle tesi sostenute dai 41 consiglieri generali INPGI presunti firmatari di un documento che appare quindi frutto di pura fantasia.
3 c) Sempre il 23 febbraio scorso sono stato informato per telefono dal consigliere generale INPGI e Vice segretario della FNSI Carlo Parisi, cui la presente é inviata per opportuna conoscenza, che potrà confermare la veridicità di quanto sostengo, dell'esistenza di un secondo articolo pubblicato a mia firma su "Blitz Quotidiano" il 30 settembre 2016 intitolato: “Contributo di solidarietà, giornalisti contro la legge, come impugnarlo”, che è scaricabile cliccando su http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/pierluigi-franz-opinioni/contributo-di-solidarieta-giornalisti-contro-la-legge-come-impugnarlo-odio-sociale-2557490/.
In questo articolo, che riprendeva a mia insaputa un articolo uscito a mia firma il giorno prima sul sito della corrente sindacale di categoria di mio riferimento, cioè Puntoeacapo (del cui Comitato Consultivo faccio parte), cliccare sul sito di Puntoeacapo https://www.puntoeacapo.org/2016/09/29/inpgi-la-verita-della-cassazione-sul-prelievo-alle-pensioni/, mi si attribuiva di aver scritto che, approvando il taglio delle pensioni superiori ai 38 mila euro, misura già contenuta, ma in altra forma nella manovra del 2015, "il CdA INPGI, forse per voler accontentare a tutti i costi la FNSI, il sindacato dei giornalisti pervaso da una ventata grillina di odio sociale, ha, invece, preferito non tornare sui suoi passi ed ha ignorato del tutto i chiari princìpi giuridici fissati dalla Suprema Corte".
Ma la sera stessa del 23 febbraio, poiché non ho mai scritto questa frase, che non appartiene proprio al mio linguaggio e che era stata inserita a mia totale insaputa il 30 settembre dalla redazione di Blitz Quotidiano, ho chiesto per e mail alla direzione del giornale online di toglierla al più presto, ripristinando l'originario mio pezzo uscito su Puntoeacapo. Nel giro di poche ore il 24 febbraio 2017 la redazione di Blitz Quotidiano ha provveduto in tal senso. Sfido chiunque, compreso il consigliere Affinito, a volermi dimostrare il contrario. In ogni caso invio copia della presente e mail per opportuna conoscenza al direttore di Blitz Quotidiano dott. Marco Benedetto.
Nel mio articolo su Puntoeacapo del 29 settembre 2016, basta leggerlo, articolo di cui confermo l'assoluta autenticità, non ho assolutamente offeso alcun collega, né ho fornito o svelato notizie segrete o secretate, essendomi limitato ad esprimere un commento tecnico-giuridico sulla materia, ricordando che il giorno prima “il CdA INPGI, forse per voler accontentare a tutti i costi il segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso, ha, invece, preferito non tornare sui suoi passi ed ha ignorato del tutto i chiari princìpi giuridici fissati dalla Suprema Corte”.
Se mi si contesta da parte di qualche consigliere come Giuseppe Marzano o Domenico Affinito di essermi scagliato contro la delibera del Cda INPGI sul contributo di solidarietà, rivendico da parte mia il sacrosanto diritto di opinione e di critica in attuazione e piena applicazione degli articoli 3, 4, secondo comma, e 21 della Costituzione e dell’art. 10 della Corte Europea per i diritti dell’Uomo - senza, però, travalicare mai i miei compiti di Sindaco, ma mettendo solo in guardia gli amministratori dell’ente su questa loro decisione
Essa, infatti, appariva in contrasto non solo con ben 9 pronunzie univoche della magistratura di cui 3 della Cassazione (n. 53 dell'8 gennaio 2015, n. 6702 del 6 aprile 2016 e n. 12338 del 15 giugno 2016) che sembrava avessero messo una volta per tutte una pietra tombale sull'ipotesi di prelievo, ma anche con la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 173 del 13 luglio 2016 che ha ritenuto legittimo il precedente taglio imposto dalla legge Letta del 2014, in quanto "il contributo di solidarietà é stato considerato come una misura contingente, straordinaria e temporalmente circoscritta, cioé una tantum." Il governo Renzi e il governo Gentiloni hanno poi puntualmente rispettato alla lettera il verdetto dell'Alta Corte, rinunciando all'approvazione in Parlamento di un'eventuale proroga del taglio. Di conseguenza il taglio in Italia di tutte le pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l'anno - INPGI compreso - previsto dalla legge Letta é definitivamente terminato il 31 dicembre 2016.
Viceversa i circa 1.150 giornalisti titolari di pensioni INPGI superiori ai 91 mila 250 euro lordi l'anno si sono ora visti prorogare il taglio dei loro vitalizi per altri 3 anni fino al febbraio 2020 e addirittura in misura maggiore di quanto fosse già previsto dalla legge Letta. La seconda versione della Riforma che ha riproposto il "contributo di solidarietà" é stata infatti approvata a maggioranza dal Cda INPGI il 29 settembre 2016 con il voto favorevole anche del professor Mauro Maré, nuovo rappresentante del Ministro Poletti (un anno fa, invece, la precedente rappresentante nel CdA INPGI dello stesso ministero del Lavoro, professoressa Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, votò contro). Infine il 21 febbraio scorso la riforma e il taglio delle pensioni hanno avuto il definitivo via libera dei ministeri vigilanti del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell'Economia e delle Finanze con 2 decreti dei quali non si conosce ancora il testo ufficiale della motivazione.
E' forse vietato ad un Sindaco INPGI o rientra, invece, come credo, a pieno titolo nella sua libertà di pensiero, di opinione e di critica porre a chi non la pensa come lui queste tre semplici domande:
1) il nuovo taglio delle pensioni INPGI, approvato solo dai ministeri vigilanti senza una leggina vera e propria, é davvero in linea con la sentenza n. 173 del 2016 della Corte Costituzionale, visto che per i giornalisti titolari di vitalizi superiori ai 91 mila 250 euro lordi l'anno durerà addirittura complessivamente 6 anni, anzichè solo 3 anni come per tutti gli altri pensionati italiani a parità di reddito (magistrati, avvocati dello Stato, manager pubblici, ambasciatori, ammiragli, generali, notai, manager privati, piloti, ecc.)?
2) essendo l'INPGI, l'unico ente previdenziale privatizzato sostitutivo dell'INPS in Italia, é sufficiente un decreto interministeriale per reintrodurre il taglio delle pensioni o era, invece e a maggior ragione,assolutamente necessaria un’apposita legge o “leggina”?
3) perché non sono stati ringraziati i giornalisti pensionati, visto che da circa 7 anni vige il blocco della perequazione delle pensioni che ha congelato la stragrande maggioranza dei vitalizi erogati dall’ente che ha così potuto beneficiare nel frattempo di un risparmio del valore di circa una trentina di milioni di euro?
Ti ringrazio della cortese attenzione e resto in attesa di un tuo cenno di riscontro.
Cordialità.
Pierluigi Roesler Franz