26/10/2016

Dissenso del gruppo toscano sulla riforma previdenziale

Il consiglio direttivo del Gruppo Toscano Giornalisti Pensionati ritiene urgenti nuovi interventi per garantire la sostenibilità della gestione e salvaguardare il futuro dell’Inpgi,  che paga la grave crisi dell’editoria, la miopia della Fieg ed errori attribuibili a Fnsi e Ordine. Ma esprime pieno dissenso sul metodo e sui contenuti della Riforma previdenziale varata dal Cda dell’Istituto ed ora all’esame dei Ministeri vigilanti, per la quale si preannunciano ricorsi giudiziari


“Manovra” formalizzata senza una preventiva, ampia seppur necessariamente rapida consultazione sul testo definitivo e senza tener conto di alcuni suggerimenti dell’Ungp. I provvedimenti presi, se sono pesanti per i giornalisti attivi, penalizzano ulteriormente i pensionati con un contributo di solidarietà triennale 2017-2019 (per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro) sui trattamenti diretti - già toccati dalle finanziarie degli ultimi anni e dalla mancata perequazione che ha consentito all’ente di risparmiare trenta milioni – e su quelli riguardanti i coniugi superstiti.
Interventi, questi, che rischiano però di essere solo dei palliativi. L’Inpgi non potrà essere salvata se Fnsi e i vertici dell’Istituto non faranno fronte comune, con maggior determinazione, nel pretendere dalla Fieg e dai suoi associati una netta inversione di tendenza una volta che saranno messi in opera dal Governo i decreti attuativi della Riforma dell’editoria approvata dal Parlamento per dare “ossigeno” alle imprese e mettere ordine nel settore. Per raggiungere gli obiettivi sollecitati dai Ministeri vigilanti occorre infatti udeciso cambio di rotta, che punti sul rilancio dell’occupazione con assunzioni a tempo indeterminato (fonte di nuovi contributi previdenziali) nel rispetto degli accordi aziendali e contrattuali, invece che sul continuo ricorso a prepensionamenti (anche da parte di Aziende con bilanci largamente in attivo) che hanno svuotato le casse dell’Istituto e le redazioni.
Il consiglio direttivo del Gruppo toscano Ungp sostiene infine la richiesta fatta dall’Ungp alla Fnsi di adottare tutte le misure possibili, comprese quelle legali, per garantire la piena applicazione delle norme previste nella riforma della ex fissa, che già aveva penalizzato i giornalisti attivi e i diritti acquisiti dei numerosi pensionati in attesa del pagamento.

Documento approvato all’unanimità