19/10/2016
Bartoloni: "Miopie Inpgi e i mille 'no' al prelievo forzoso"
La solidarietà si chiede non si impone. I ministri dell'economia Padoan e del lavoro Poletti non possono ignorare l'appello/manifesto ricevuto da oltre mille giornalisti, non solo pensionati, con l’invito a bocciare il prelievo forzoso sui vitalizi Inpgi per vizio di legittimità. Uno schieramento senza precedenti di 1043 colleghi di collaudata esperienza professionale rivendica il rispetto di diritti acquisiti e consolidati, documenta l'inconsistenza giuridica e legislativa della “tassa”, denunciandone il pericoloso precedente, e minaccia di ricorrere in tribunale se necessario
Sorprende e stupisce la reazione di inimicizia della presidente Marina Macelloni (professionista da 30 anni) che non solo non dà alcun peso alle ragionevoli contestazioni di suoi colleghi (non proprio quattro gatti come viceversa sostiene), ma si dichiara (nei giorni scorsi a Trento) pronta a fronteggiare gli eventuali ricorsi senza guardare in faccia nessuno.
Nonostante si ostinino a rifiutare le vie alternative di una vera e spontanea solidarietà nell’interesse comune, all’Inpgi non si sentono con le spalle al sicuro. A scanso di rischi per l’intera riforma previdenziale, ne hanno separato il contesto in un provvedimento ad hoc per le pensioni. E’ una “scelta tattica” sostiene la presidente che confida, senza troppa convinzione, nella copertura plausibile di una recente sentenza della Corte costituzionale sui tagli alle “pensioni d’oro” dell’Inps, considerati legittimi in un quadro di “eccezionalità, temporaneità e gradualità”. L’autorevole soffiata venuta dall’alto ha nascosto, però, il tallone di Achille del giudizio della Consulta. La sentenza fa riferimento a una legge dello Stato, la legge Letta, che, peraltro, è in scadenza, e non verrà riproposta da Renzi per la sua debolezza giuridica di fondo, e non a un semplice atto amministrativo di una fondazione previdenziale privata come la nostra. Ai ministeri vigilanti (economia e lavoro) ai quali spetta, ancora una volta, l’ultima parola sul prelievo forzoso, nella bocciatura di prima istanza in febbraio furono molto chiari sui rischi per l’Inpg che “si espone a un contenzioso dagli esiti molto incerti anche alla luce delle numerose pronunce della Corte di Cassazione e la misura potrebbe comportare addirittura maggiori oneri per il futuro”.
Perché continuare ad insistere in un odioso braccio di ferro con i colleghi pensionati, che oltretutto sta provocando un doloroso conflitto generazionale, quando sarebbe stato sufficiente chiedere non imporre la solidarietà?
Romano Bartoloni
Presidente Gruppo romano giornalisti pensionati