15/10/2016
Giornalisti Pensionati Campania: "Illegittimo il prelievo forzoso adottato dall'Inpgi"
Nella sede del Sindacato regionale (Sugc), si è riunita la componente campana dei Giornalisti che fanno parte dell’Ungp (Unione nazionale dei Giornalisti pensionati). Ai lavori, coordinati dal presidente Ermanno Corsi e dal segretario Sergio Gallo, hanno partecipato Armando Borriello presidente del Sindacato della Campania, Lino Zaccaria e Enzo Colimoro rispettivamente componente del Consiglio generale dell’Inpgi e fiduciario regionale dell’Istituto di previdenza
Dopo la relazione introduttiva e un’ampia discussione, è stato approvato un documento in cui, preso atto dell’illegittimo voto del cda dell’Inpgi (che ha varato il prelievo forzoso a danno dei giornalisti pensionati), si ribadisce la netta contrarietà a un provvedimento già bocciato in prima istanza dai Ministeri vigilanti e contrastante con ripetute, recentissime pronunce della Cassazione. Nel sottolineare l’inspiegabile decisione adottata invece ora, nel cda, dai rappresentanti indicati dagli stessi Ministeri, si decide che, una volta che fosse approvata definitivamente la iniqua manovra, venga dato incarico ai legali di intraprendere contro l’Inpgi, e gli stessi Ministeri vigilanti, tutte le azioni in difesa dei diritti acquisiti e ingiustamente conculcati.
Nel criticare duramente, poi, i comportanti tenuti da Carlo Muscatello per la Fnsi e Giuseppe Gulletta vice presidente vicario dell’Inpgi, venuti clamorosamente meno, nei ruoli svolti, agli impegni presi e tradendo così apertamente le aspettative della categoria, l’assemblea dà mandato al proprio rappresentante nazionale nell’Ungp, di censurare il comportamento tenuto dal presidente Guido Bossa, non escludendo la possibilità di chiederne le dimissioni nel prossimo Consiglio nazionale.
Infine l’assemblea ribadisce forte preoccupazione per l’iniziativa del Cda Inpgi che viola un principio sacrosanto presente in tutti gli ordinamenti giuridici e che, proprio nella deprecabile prospettiva di un futuro passaggio dell’Istituto alla previdenza pubblica, rappresenterebbe un pericolosissimo e autolesionistico precedente.