13/10/2016
Riforma Inpgi: giudizio negativo dal gruppo sardo giornalisti pensionati
Il Gruppo sardo giornalisti pensionati condivide il giudizio negativo sul progetto di riforma dell'Inpgi approvato dal Cda. Una proposta che ha suscitato e continua a suscitare perplessità e divisioni nelle categoria che avrebbe invece bisogno, stante il protrarsi della crisi del settore, di un confronto sereno e costruttivo
Tra i punti più contestati resta quello che nelle note ufficiali dell'Istituto si continua a definire contributo di solidarietà e che, anche prescindendo dalla terminologia, si configura come un intervento con un profilo giuridico illecito a cui si aggiunge una motivazione sociale contradditoria e un impatto sui conti irrilevante.
La fattispecie di cui parliamo fa pensare dal punto di vista giuridico se non a un'estorsione a una appropriazione indebita; sotto l'aspetto sociale il provvedimento non trova più giustificazioni o richiami al principio di equità , dopo la scelta incomprensibile di allargare la platea dei futuri tartassati anche ai percettori di un trattamento pensionistico superiore ai 38 mila euro lordi (l'ipotesi precedente era da 58 mila in su).
Infine, rischia di tradursi in un intervento inutile, visto che si stima in poco più di sei milioni di euro la somma che entrera' nella casse dell'istituto. Una goccia d'acqua nel pozzo prosciugato dei conti dell'Inpgi. Ci associamo quindi alla raccolta di firme e all'appello ai ministro Padoan e Poletti, promosso dal presidente del gruppo romano giornalisti pensionati.
I pensionati sardi chiedono, inoltre, che i vertici dell'Inpgi facciano chiarezza e fughino dubbi, perplessità, maldicenze su altre due vicende cruciali: l'accordo sottoscritto sulla ex Fissa e l'avvio delle procedure di dismissione di una parte del patrimonio immobiliare dell'Istituto. Sull'ex fissa condividiamo l'ordine del giorno approvato dal CN e chiediamo il rispetto di tempi e modalitè di corresponsione ai colleghi delle somme loro dovute.
Sull'alienazione di parte delle case dell'Istituto, è indispensabile garantire la massima trasparenza delle procedure e il rispetto del principio di equa valutazione del valore degli immobili, secondo la media dei prezzi di mercato ed, eventualmente, affidandosi alla valutazione di periti indipendenti.