28/09/2016

Il verbale del Consiglio nazionale del 24 giugno 2016

Nella sala sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10,30 del giorno 24 giugno 2016 si è aperta la seduta del Consiglio nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione del verbale della seduta precedente.
2) Approvazione dei bilanci consuntivo 2015 e preventivo 2016. 
3) Completamento della riforma previdenziale all’esame del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi.
4) Premio Petrina – relazione Natale Conti , presidente Gruppo siciliano.
5) Preparazione del convegno sul regime fiscale dei trattamenti pensionistici.
6) Varie e eventuali


Erano presenti Guido Bossa, Gianfulvio Bruschetti, Mauro Lando, Claudio Cojutti, Giuseppe Anzalone, Paolo Baggiani, Gianluigi Indri, Natale Conti, Ermanno Corsi, Gian Luigi Corti, Dario De Liberato, Antonio De Vito, Enzo Ferrini, Marco Gardenghi, Carlo Muscatello, Tiziana Longo, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Claudio Mazza, Marcantonio Morelli, Orazio Raffa.

Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa segnala che il presidente del collegio dei revisori dei conti Neri Paoloni ha comunicato la sua assenza; farà le sue veci il vicepresidente Giuseppe Anzalone. Interviene il collega Paolo Baggiani che lamenta come i bilanci non siano stati inviati in precedenza così come deciso a suo tempo. Giudica questa una irregolarità che rischia di non mettere in condizione di votare i bilanci. Viene data la parola al tesoriere Claudio Cojutti, il quale afferma che non è mai stata prevista una relazione sul bilancio, la quale semmai spetta ai sindaci. Continua leggendo le poste dei due bilanci allegati al presente verbale. Verso la conclusione il collega Gian Luigi Corti invita a dare per letti i bilanci e lamenta come i circa 130.000 Euro di accantonamento non siano messi a frutto. Il presidente Bossa commenta che i tempi attuali non invitano ad avviare investimenti e comunque chiederà lumi al direttore della Fnsi Giancarlo Tartaglia. Il collega Marcantonio Morelli invita a lasciare la situazione attuale. Il collega Claudio Mazza segnala come il gruppo lombardo abbia investito una parte dell’accantonamento. Il vicepresidente del Collegio dei revisori dei conti Anzalone legge la relazione dando atto della regolarità dei bilanci e conviene che i bilanci stessi siano inviati per tempo ai componenti del Consiglio nazionale. Il presidente Bossa mette ai voti separatamente il bilancio consuntivo e preventivo, ambedue approvati all’unanimità.
Viene data poi la parola a Carlo Muscatello, componente della Giunta Fnsi e delegato dal segretario Raffaele Lorusso a rappresentare il sindacato all’interno dell’Ungp. Esordisce affermando che "non esiste la Fnsi senza il Gruppo dei pensionati, e non esiste l’Ungp senza il sindacato" e per questo manifesta la volontà di lavorare insieme per superare alcune incomprensioni del passato, dovute alla carenza di un dialogo diretto. Sul tema della previdenza Muscatello si dice convinto dell’intangibilità dei diritti acquisiti dei pensionati: “non possono essere modificati con atti d’imperio”. Invita i colleghi anche a non dar credito a voci incontrollate che alimentano preoccupazioni infondate, ma pone anche la questione di una eventuale assunzione di responsabilità, non solo dei pensionati ma di tutti i colleghi giornalisti, qualora fosse richiesta per mettere in sicurezza l’Istituto di previdenza e la sua capacità di garantire “anche i redditi di pensione che già oggi nel nostro settore non sono paragonabili ai redditi da lavoro dipendente”. Comune ai pensionati e agli attivi, aggiunge, è la lotta per un rinnovo del contratto che garantisca la ripresa del mercato del lavoro e l’ampliamento della base contributiva. Il collega Gian Luigi Corti esprime apprezzamento verso le dichiarazioni di Muscatello.
Vista l’assenza, peraltro annunciata, del vicepresidente dell’Inpgi Giuseppe  Gulletta, il segretario Mauro Lando riferisce sulle assicurazioni espresse da Gulletta il giorno precedente in sede di riunione dell’esecutivo Ungp. In sostanza ha assicurato che al momento nella riforma previdenziale “non sono previsti interventi sulle prestazioni in essere". Vedi verbale Comitato esecutivo 23 giugno 2016.
Il collega Marco Gardenghi sottolinea che le difficoltà dell’Inpgi sono reali e che l’istituto potrà salvarsi solo con la ripresa dell’occupazione e con la stipula dei nuovi contratti. Per parte loro, aggiunge, gli editori hanno usato l’Inpgi come bancomat con la connivenza dei governi e di qualche cdr: lo dimostra il fatto che vi sono già ora 376 prepensionamenti già concordati. Invita l’ Ungp ad esprimersi sullo spinoso problema dei pensionati che continuano a lavorare in redazione. Che le difficoltà dell’Inpgi siano state indotte anche dagli editori che hanno pompato denaro dall’istituto è la convinzione espressa dal collega Antonio De Vito, ma nel contempo, aggiunge, gli amministratori dell’Inpgi devono avere il coraggio di operare con chiarezza nella ricerca delle soluzioni. Non devono riprovare a toccare le pensioni anche perché i pensionati hanno già dato con le mancate perequazioni. Se sarà necessario salvare l’Inpgi non bisognerà tirarsi indietro, ma prima si operi seriamente.
Il collega Enzo Ferrini si è detto ottimista dopo la notizia che l’Inpgi non intende toccare le pensioni, purché poi non facciano la fine della ex fissa. Per quanto concerne l’allargamento della base contributiva invita a tenere conto che sempre più si allagherà il settore della comunicazione rispetto a quello del giornalismo. Gli editori, aggiunge, hanno sempre approfittato dell’Inpgi e propone che con le quote della mancata perequazione delle pensioni si crei nel bilancio Inpgi un “salvadanaio” per i pensionati. A sua volta il collega Domenico Marcozzi dà atto delle preoccupazioni dei pensionati e per quanto riguarda l’allargamento della base contributiva invita a tenere conto delle difficoltà delle piccole realtà editoriali ove lavorano molto colleghi giovani.
Il collega Ermanno Corsi sollecita l’Ungp a farsi promotrice di una riunione in cui discutere complessivamente  i problemi della categoria: non solo la crisi dell’Inpgi e la riduzione dei costi dell’istituto, ma anche l’elefantiasi dell’Ordine, la reale applicazione della legge 150 per gli uffici stampa e altro. In ciò rivendicando il ruolo dell’Ungp “senza farci trattare da figuranti”. A sua volta il collega Baggiani si dice rassicurato dalle anticipazioni espresse da Gulletta, ma ha insiste sull’utilità di una dichiarazione dell’Inpgi circa la volontà di non porre mano alle pensioni così da mettere fine a voci e pettegolezzi. Ricorda infine la trasformazione del giornalismo avvenuta negli ultimi anni.
Il collega Dario De Liberato pone il quesito sugli effetti dell’uscita del gruppo Caltagirone dalla Fieg, al che il collega Gardenghi chiarisce che l’effetto maggiore è stato l’indebolimento della Fieg.
In conclusione del dibattito il presidente Bossa legge e mette ai voti un suo ordine del giorno (allegato al presente verbale) con cui si dà atto della comunicazione del vicepresidente Inpgi Gulletta che nella presente fase di elaborazione della riforma previdenziale non sono previsti interventi sulle prestazioni in essere, ossia sulle pensioni. Il documento viene approvato con una astensione.
Il presidente dell’Ungp di Sicilia Natale Conti ed presidente Bossa illustrano poi l’accordo raggiunto in merito al  “Premio Petrina” che avrà il sostegno economico dell’Ungp nazionale pari a 1500 Euro. Infine il presidente Bossa segnala che il previsto convegno sul regime fiscale delle pensioni è slittato al prossimo autunno.