23/12/2011

Auguri a tutti, sperando che il 2012 sia l’anno del lavoro

Auguri di cuore a tutti: per primi ai pensionati, giornalisti o qualunque altro lavoro abbiano fatto. E’ vero, cercano di farci passare per nemici dei giovani, per sfruttatori indebiti delle risorse del Paese. Ma noi sappiamo che chi crede a queste cazzate, prima o poi diventerà pensionato anche lui e si accorgerà di quanto avrà dovuto pagare ai “salvatori della Patria”: se non si sveglierà per tempo, molto, ma molto più di noi


Auguri a tutti i giovani (e meno giovani) precari. Se dicessi d’augurare a tutti i 50 mila giornalisti senza (o con poco) lavoro un posto fisso, sarei  un cretino. Eppure, fra noi, c’è qualcuno che, sotto sotto, lo fa balenare. Si chiama demagogia, ragazzi, la peggiore fra tutte le malattie politiche. Riflettete e imponete che la Fnsi si impegni duramente e continuamente (non solo a chiacchiere) per intese con gli editori che, approfittando degli sgravi contributivi dell’Inpgi, incrementino l’occupazione stabile e la qualità del prodotto. Chi cerca di condurvi su altre strade, ad esempio con la cosiddetta “carta di Firenze”, è  il peggiore dei vostri nemici.
Auguri (per dovere d’ufficio) ai “capi” della Fnsi: stretti fra quelli che hanno paura della loro ombra e i demagoghi professionisti, paiono, talvolta, perdere il senso d’orientamento. Coraggio, per i veri naviganti la stella polare è sempre là: basta saperla trovare.
Auguri ai tre o quattro Giovanni Rossi della categoria: non si sa esattamente cosa facciano, ma sono in crescita e, fra loro, intercambiabili.
Auguri al presidentissimo dell’Ordine: se passa dalla stanzetta dell’Ungp, troverà un cagnolino in omaggio che l’aspetta: potrà mettergli il guinzaglio e andare all’Appia Antica a riflettere sulla stupidità degli uomini.
Auguri a chi si butta nella mischia e si candida per un posto all’Inpgi: molti non si ricordano di quand’ erano bambini e l’imbonitore, davanti al circo, gridava: “Entrino, signori, entrino! Più gente entra, più bestie si vedono”.
Auguri al Ministro Fornero, anche lei prossima alla pensione: politicamente parlando, s’ammorbidisca un po’. Quando vuole (o glielo chiede chi può) lo fa: come con l’art. 18 sui licenziamenti. Perché non segue la stessa strada per le pensioni degli enti privatizzati? Perché ordina e pretende l’ubbidienza? Anche i generali, quando lo ritengono opportuno, sono cauti e flessibili. Lei, con rispetto parlando, è una prof. abituata coi ragazzi. Perché maltratta Camporese, che, in fondo, è poco più grande dei suoi studenti? Perché, a Natale, non fa un fioretto: “Mi impegno a considerare gli enti previdenziali privatizzati per quello che sono, uno per uno. Non faccio un fascio di tutte le erbe e le taglio tutte”?
Auguri al presidente dell’Adepp e dell’Inpgi, Andrea Camporese: mi pare d’aver capito che tutti gli stanno chiedendo di ripetere una sorta di miracolo di Canaa, cosicché tutti possano godere della festa, anche se la festa è finita.
Auguri, infine, anche al nostro neonato sito (il “sitino dei pensionati”) ed a tutti quelli che ci credono, a cominciare da Marco Gardenghi. L’ hanno messo in un angolo, quelli della Fnsi, perchè dicono che sia un po’ umorale. Ma se guardiamo a chi l’ha sostituito, un brivido ci scorre lungo la schiena.

Giuseppe Iselli