17/02/2016
Consiglio nazionale Ungp: il verbale della seduta del 15 dicembre 2015
Nella sala riunioni della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 11,30 del giorno 15 dicembre 2015 si è aperta la seduta del Consiglio nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno: 1) Approvazione del verbale della seduta precedente. 2) Relazione finanziaria – Neri Paoloni presidente del collegio dei revisori. 3) Situazione sindacale – assetti federali. Relazione del presidente. 4) Riforma della previdenza – elezioni del Consiglio generale e del Collegio sindacale Inpgi. 5) Regime fiscale dei trattamenti pensionistici – relazione della vicepresidente Stefania Giacomini. 6) Varie ed eventuali
Erano presenti Guido Bossa, Mario Petrina, Stefania Giacomini, Mauro Lando, Paolo Aquaro, Paolo Baggiani, Romano Bartoloni, Gianfulvio Bruschetti, Natale Conti, Ermanno Corsi, Gian Luigi Corti, Savino Cutro, Dario De Liberato, Antonio De Vito, Enzo Ferrini, Marco Gardenghi, Giovanni Giacomini, Giorgio Greco, Tiziana Longo, Domenico Marcozzi, Claudio Mazza, Marcantonio Morelli, Giuliano Musi, Neri Paoloni, Orazio Raffa.
Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente del Collegio dei revisori dei conti Neri Paoloni relaziona sullo stato del bilancio. Chiarisce che le finanze dell’Unione sono largamente in attivo e ne delinea le caratteristiche. I colleghi Gian Luigi Corti e Romano Bartoloni chiedono come sia stato investito il capitale e invitano a valorizzarlo. Il presidente Paoloni fa presente che in assenza del tesoriere non può dare risposte esaurienti. Il collega Paolo Baggiani chiede che il tesoriere consegni al presidente dell’Ungp Guido Bossa relazioni trimestrali sullo stato delle finanze dell’Unione.
3) Situazione sindacale – assetti federali. Il presidente Bossa ricorda che il Consiglio nazionale della Fnsi è convocato per la nomina del presidente, incarico vacante dopo la morte di Santo Della Volpe e la mancata decisione nel precedente Consiglio nazionale. Segnala che vi è stata un’ampia raccolta di forme a favore della candidatura di Giuseppe Giulietti. Ricorda che la figura del presidente della Fnsi ha il ruolo di garante del sindacato nel suo complesso e che dovrà essere promotore di un recupero di credibilità da parte della categoria dei giornalisti.
A tal proposito il collega Ermanno Corsi sostiene che il recupero di credibilità va avviato sia presso le redazioni, sia modificando la pesante struttura burocratica della Fnsi. I pensionati, ha aggiunto, possono contribuire all’esame critico dello stato della categoria dedicando a tale argomento una sessione del Consiglio nazionale.
Su tale argomento sono intervenuti la vicepresidente Stefania Giacomini che ha fatto riferimento alla situazione della Rai invitando a un recupero di autonomia professionale dei giornalisti tenendo conto anche della crescita del giornalismo sul web; a sua volta il presidente Bossa si è detto meno pessimista sulle possibilità di recupero di credibilità puntando sullo sviluppo dell’autonomia dei giornalisti, ma tenendo conto delle crisi che percorrono il mondo giornalistico e editoriale; Paoloni ha rivendicato il ruolo che l’Ungp ha negli organi della categoria proprio per legare le generazioni; Antonio De Vito ha sostenuto che è tutta la struttura della professione che va rivista perché possa servire a giovani ed a pensionati. Il presidente Bossa ha aggiunto che sta venendo meno lo spirito associativo entro la categoria e ne è un sintomo anche l’abbandono della Casagit da parte di giovani pensionati. Il collega Savino Cutro ha indicato la necessità di evitare guerre generazionali auspicando un migliore raccordo con gli organismi della categoria. Il clima di campagna elettorale per l’Inpgi però non aiuta. La collega Tiziana Longo ha sottolineato che le difficoltà intergenerazionali sono state favorite anche dalle polemiche sul contributo di solidarietà previsto dall’Inpgi; ha invitato a non criminalizzare i pensionati che collaborano con le redazioni ed ha lamentato il clima pesante nelle redazioni indotto dagli editori. Il collega Giovanni Giacomini ha segnalato che le mancate iscrizioni alla Casagit sono limitate e che riguardano soprattutto giornalisti con pensioni basse.
Il collega Giorgio Greco ha ricordato che l’autonomia professionale non ha senso se non è legata alla solidarietà e proprio la solidarietà dovrà essere salvaguardata a sostenuta. Il collega Paolo Baggiani ha definito necessario promuovere una riunione di Consiglio nazionale o altre iniziative per discutere sullo stato degli organismi di categoria. Il presidente Bossa ha invitato il collega Corsi a elaborare proposte proprio per affrontare i temi discussi. Corsi accoglie la proposta anche per sottolineare la funzione di coscienza critica della categoria che i pensionati possono garantire al fine di contribuire a mettere un argine al degrado e alla poca credibilità della professione.
4) Riforma della previdenza – elezioni del Consiglio generale e del Collegio sindacale Inpgi
Il presidente Bossa segnala che ha sviluppato in un documento agli atti la sintesi delle proposte sul futuro dell’Inpgi elaborate dai gruppi regionali in vista delle elezioni per l’istituto di previdenza. Tali proposte hanno come filo comune la disponibilità a partecipare alla vita del sindacato e dell’Inpgi puntando a una dirigenza autorevole e rappresentativa. Propone che il suo documento, alla pari di quelli dei gruppi regionali, siano offerti alla riflessione dei colleghi pensionati che si candidano alle elezioni per il rinnovo del Consiglio generale dell’Inpgi. Propone anche di convocare a metà febbraio una riunione del Consiglio nazionale Ungp invitandovi i giornalisti pensionati che si saranno candidati alle elezioni. Sarà l’occasione per un confronto sulle proposte Ungp.
Il collega Romano Bartoloni giudica necessario elaborare un documento apposito che sintetizzi le indicazioni emerse dai gruppi regionali e che possa servire come programma Ungp per le elezioni all’Inpgi. Chi si candida, ha aggiunto, deve prima di tutto puntare a difendere le pensioni dai prelievi forzosi presenti e futuri in considerazione del fatto che le pensioni sono reddito differito già tassato a suo tempo. A tal proposito legge e consegna un documento e chiede che sia messo in votazione.
A sua volta il collega Domenico Marcozzi annuncia l’intenzione di candidarsi alle elezioni Inpgi e per quanto riguarda il programma invita a tenere conto dei vari documenti dei gruppi Ungp. Propone una forte riduzione dei compensi dei futuri amministratori ed anche il ripristino delle commissioni a suo tempo cancellate.
Dopo l’intervallo del pranzo, la seduta riprende con l’intervento del collega Gian Luigi Corti che annuncia la propria candidatura all’Inpgi garantendo il suo impegno ad essere agguerrito e battagliero in seno al Consiglio generale dell’istituto. Anche il collega Antonio De Vito annuncia la candidatura al fine di collaborare ad una vera riforma dell’istituto; chiede anche l’impegno di tutti ad incrementare la partecipazione dei pensionati al voto. Pure la vicepresidente Stefania Giacomini annuncia la candidatura facendo riferimento alle proposte elaborate da “Stampa Romana” e tra esse l’opposizione ai prelievi forzosi e la maggiore trasparenza nell’ente.
Il presidente Bossa segnala che in un recente documento di una componente sindacale si fa riferimento ad una decisione del consiglio di amministrazione dell’Inpgi di versare una “mancia” ai pensionati. Ricorda che non di mancia si tratta, ma della corresponsione del fondo di perequazione previsto dal contratto di lavoro.
Il collega Orazio Raffa esprime l’auspicio che i dieci pensionati che saranno eletti nel Consiglio generale Inpgi facciano riferimento all’Ungp e che siano componenti qualificati. Per questo è necessario sostenerli al momento del voto. Il collega Giuliano Musi chiede chiarimenti sull’assemblea con tutti i pensionati candidati, invita a non promuovere una lista dell’Ungp, ma a sostenere i candidati che fanno riferimento al sindacato. Il presidente Bossa precisa che saranno invitati al prossimo consiglio nazionale tutti i pensionati candidati e che a tutti verranno illustrate le proposte emerse nell’ambito dell’Unpg. Il sostegno andrà a chi fa riferimento al sindacato e alle sue proposte. Il collega Cutro ha dato atto che i pensionati facenti parte dell’uscente Consiglio generale Inpgi hanno partecipato attivamente esprimendo un patrimonio di idee e proposte. In futuro dovranno tenere maggiori rapporti con l’Ungp.
Il collega Corsi ha invitato coloro che saranno eletti a considerare l’Inpgi non la cassaforte degli editori, ma della professione a garanzia della libertà e dell’autonomia dei giornalisti.
Il presidente Bossa sottolinea che tocca ora all’Inpgi passare attraverso il rinnovamento. L’Ungp al suo congresso ha registrato un cambiamento, la Fnsi ha un nuovo segretario nazionale, toccherà ora all’istituto di previdenza modificare il proprio statuto e il proprio assetto. In ciò determinanti saranno le prossime elezioni e la riunione di febbraio con tutti i pensionati candidati servirà per delineare le convergenze sulla base dei documenti che i gruppi regionali Ungp hanno elaborato e che saranno offerti ai candidati. La vicepresidente Giacomini invita a riassumere i vari documenti così da meglio poterli esaminare. Il collega Bartoloni chiede di trasformare in mozione il documento da lui presentato e di sottoporlo a votazione; ribadisce il tema della contrarietà al prelievo forzato e ipotizza che la riforma previdenziale Inpgi verrà bocciata dai ministeri vista la lunghezza del tempo che è al loro esame. Il presidente Bossa invita Bartoloni a non volere il voto sulla sua mozione che rimarrà comunque come contributo e sottolinea come neppure la sua relazione sarà posta ai voti. Il collega Gianfulvio Bruschetti ritiene inopportuna una votazione sul documento Bartoloni, sia perché determinerebbe probabilmente una frattura sia perché molte delle valutazioni in esso contenute sono pure presenti nella relazione Bossa. Il collega Cutro invita invece a votare il documento Bossa per renderlo ufficiale; anche il collega Enzo Ferrini propone di votare il documento Bossa e non quello di Bartoloni perché imperniato soprattutto sul tema delle pensioni.
Il collega Giovanni Giacomini invita a guardare la realtà della situazione con l’Inpgi e la Casagit in difficoltà per la riduzione dell’occupazione, ma anche per il ritardo nella consapevolezza che tutto il mondo dell’informazione stava cambiando. Di fronte a questo stato di fatto l’impegno deve essere di salvare a qualsiasi conto l’autonomia di Inpgi e Casagit. Il collega Raffa invita ad elaborare un documento complessivo. Il collega Baggiani dà atto che la relazione del presidente era stata tacitamente approvata. Il collega Bartoloni chiede che venga comunque sintetizzata con una sottolineatura sul tema delle pensioni e poi votata. Il collega Bruschetti sottolinea che tutti i documenti dei gruppi Unpg si esprimono negativamente in merito al prelievo sulla pensione. Il presidente Bossa chiude la discussione su questo argomento accogliendo il documento Bartoloni all’interno dei documenti dei gruppi Ungp e che saranno oggetto della discussione di febbraio.
5) Regime fiscale dei trattamenti pensionistici
La vicepresidente Stefania Giacomini ha comunicato che nel corso del 2016 l’Ungp punta ad organizzare un convegno sulla fiscalità pensionistica. L’obiettivo è di mettere a confronto le legislazioni europee all’interno delle quali esistono vistose disparità. Da una sua ricerca, compiuta con il collega Baggiani, è emerso che il peso fiscale sulle pensioni italiane è il doppio rispetto a quello spagnolo, il triplo rispetto a quello inglese, il quadruplo rispetto alla Francia, e dieci volte di più di quello tedesco. In quattro paesi (Ungheria, Slovacchia, Bulgaria, Lituania) le pensioni sono addirittura esenti da tasse. Il trattamento fiscale dei pensionati italiani, ha aggiunto sulla base di dati di Confesercenti, è gravoso per tre motivi: a) per la combinazione fra Irpef e addizionali regionali e comunali; b) perché il carico fiscale sulle pensioni è superiore a quello che grava sui redditi da lavoro dipendente; c) per l’assenza di trattamenti impositivi agevolati che invece sono riconosciuti in quasi tutti i paesi europei. Già a partire da questi dati appare evidente l’utilità di un convegno approfondito.
Chiusa la relazione Giacomini il presidente Bossa dichiara chiusa la riunione.
Il presidente Il segretario
Guido Bossa Mauro Lando