04/02/2016

Inchiesta Sopaf, Andrea Camporese è stato rinviato a giudizio
E' accusato di corruzione e truffa ai danni dell'Inpgi

Il presidente Inpgi Andrea Camporese

Il gup di Milano, Alessandro Santangelo, ha rinviato a giudizio il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese e altre 12 persone coinvolte in un filone dell’inchiesta sul crac della holding Sopaf dei fratelli Magnoni. Camporese è accusato di truffa ai danni dell’istituto di previdenza dei giornalisti e di corruzione. A chiedere il processo è stato il pm Gaetano Ruta. Il dibattimento si aprirà il 21 aprile davanti alla Seconda Sezione Penale del tribunale. Un imputato sarà invece processato in abbreviato


Tra le persone mandate a processo ci sono anche i finanzieri Aldo e Ruggero Magnoni, i quali assieme al fratello Giorgio - già a processo separatamente davanti sempre alla seconda sezione penale del Tribunale - fondarono Sopaf. E poi, tra gli altri, Andrea Toschi, amministratore delegato di Adenium sgr del gruppo Sopaf, e Alberto Ciaperoni, quale direttore finanziario della holding e amministratore della società di gestione del risparmio. Renato Martignoni, che ha una posizione secondaria in quanto definito «dominus» della società Helios «correlata al gruppo Sopaf», ha scelto il giudizio in abbreviato. Per lui il processo si aprirà il prossimo 4 maggio davanti al gup Manuela Cannavale.
Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere, truffa, appropriazione indebita, corruzione, frode fiscale e altri reati. Al centro dell'inchiesta, coordinata dal pm Ruta, c'è una distrazione milionaria di fondi della holding, ammessa alla procedura di concordato preventivo nel febbraio del 2013.
Nell'ambito dell'inchiesta, sono finite sotto la lente d'ingrandimento della Procura e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza le operazioni sul Fondo immobili pubblici (Fip) attraverso le quali Camporese, che ha sempre respinto le accuse, avrebbe «consentito» a Sopaf «di realizzare una plusvalenza (...) pari ad euro 7.600.000» attraverso la controllata Adenium. Per questa vicenda Camporese è accusato di truffa «con le aggravanti del danno di rilevante gravità, dell'abuso di prestazione d'opera, di aver commesso il fatto ai danni di un ente esercente un pubblico servizio».
Il presidente dell'Inpgi, «quale incaricato di pubblico servizio» e Toschi, secondo l'ipotesi del pm, «si accordavano tra loro per trasferire risorse finanziarie a favore di Camporese dell'importo di almeno 200 mila euro a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri di ufficio, in particolare per gli investimenti che Camporese aveva veicolato quale presidente Inpgi su Adenium Sgr Spa, nonchè su canali di comunicazione e contatti che aveva offerto a Toschi per la propria attività».
Toschi, per l'accusa, nel 2011 e nel 2012 avrebbe quindi «accordato» a Camporese «la somma di 25 mila euro l'anno» attraverso un incarico nel comitato consultivo di Adenium. Altri 145.550 euro sarebbero transitati su un conto corrente svizzero nel 2013 intestato a Toschi ma detenuto «fiduciariamente per conto di Camporese».
Oltre all'Inpgi, i Magnoni con altri coimputati, come si legge nel capo di imputazione avrebbero truffato per una somma rilevante anche l'Enpam (l'Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), mentre Toschi e Ciaperoni e altri, sono imputati anche per appropriazione indebita perchè si sarebbero appropriati di 52 milioni di euro «nella titolarità» della Cassa di Previdenza e Assistenza dei
Ragionieri e dei Periti Commerciali. (ANSA)