19/01/2016
Il Gruppo Lombardo: tutti i candidati si impegnino per riformare l’Inpgi
e garantire la sua autonomia. Una manovra equa per tenere i bilanci in pareggio
A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo dei membri del Consiglio Generale, il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati richiama l'attenzione di tutti i colleghi su questo importante appuntamento che ha significativi riflessi sul futuro del nostro Istituto e sul ruolo dei giornalisti pensionati chiamati ad una sempre più fattiva collaborazione e partecipazione
Le elezioni di febbraio, infatti, devono vedere soprattutto i candidati pensionati in prima linea nel processo di rinnovamento della “governance”, per dare all'Inpgi quella svolta propulsiva che ci permetta di voltare pagina rispetto al passato. I nuovi dirigenti (dalla Presidenza, al CdA, al Consiglio Direttivo ai Sindaci) dovranno essere espressione della volontà di cambiamento proveniente da una base che da troppo tempo si trova in sofferenza e, per quanto ci riguarda, come pensionati, allarmata, poiché sono in gioco le nostre pensioni e quelle che verranno.
Il rischio di un passaggio all'Inps, se non si metteranno i conti in ordine al più presto, deve essere allontanato attraverso una corretta e saggia amministrazione delle nostre risorse che solamente colleghi motivati e competenti, eletti con la fiducia di tutti, possono garantire. Quindi, il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati invita i colleghi candidati a farsi carico di questo importante compito, visto che alcuni di loro, anche pensionati, dovranno ricoprire per i prossimi quattro anni incarichi di alta responsabilità al vertice dell'Inpgi.
Per quanto riguarda la manovra varata dal Cda per salvare l'Istituto dal “default” e recentemente ritenuta insufficiente dal Ministero del Lavoro, il Gruppo Lombardo ribadisce quanto già espresso e divulgato nel documento del giugno 2015 in cui si dice no “ad una riforma dell'Inpgi calata dall'alto, che preveda tagli agli assegni pensionistici”, anche se il principio di solidarietà ipotizzato, che è alla base della riforma prospettata, va nella direzione di un 'patto intergenerazionale', auspicato sia dalla Fnsi che anche da noi pensionati. Nel documento si ribadisce poi che, “i giornalisti pensionati non possono accettare 'tout-court' degli assegni decurtati, perchè ciò potrebbe diventare un principio per altri eventuali consistenti tagli in futuro”. Infatti, nella proposta avanzata dal CdA si fa 'slittare' - arbitrariamente - al 31 dicembre 2021, ciò che per legge è stabilito sino al 31 dicembre 2016, circa il prelievo forzoso sulle pensioni al di sopra dei 91.250 Euro l'anno, allo scopo – si sostiene - di risanare il bilancio dell'Istituto da qui a cinque anni. Cosa molto dubbia, stante anche il fatto che il rapporto - 'tre attivi - un pensionato' - per garantire il pagamento delle pensioni nel tempo, non esiste più. Anzi, si è verificato l'esatto contrario, in quanto le assunzioni di nuovi giornalisti, auspicate anche dal Governo attraverso incentivi fiscali, sono state al di sotto delle aspettative: circa 500 a fine dicembre 2015 le nuove leve immesse nelle redazioni, contro le oltre 1500 uscite di colleghi pensionati e prepensionati.
Il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati, poi, in sintonia con l'Ordine del giorno approvato dall'ultimo Consiglio Nazionale dell'UNGP (Unione Nazionale Giornalisti Pensionati) del 24 giugno 2015, concorda sul fatto che “per quanto riguarda la voce 'Contributo di solidarietà sulle pensioni', i giornalisti pensionati hanno già contribuito alla tenuta dei conti dell'Inpgi”. L'Istituto, infatti, ha già incamerato i risparmi di bilancio creati dalla mancata perequazione delle pensioni negli anni 2008, 2012, 2013, mentre dal primo gennaio 2014 ha riconosciuto solo una minima parte dell'adeguamento al costo della vita, anche se la sentenza della Corte Costituzionale n.70, consentirà solamente a pochi di riavere una parte di quanto incostituzionalmente trattenuto. Quindi il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati è convinto che solo con un intervento volto a correggere i bilanci Inpgi attraverso una manovra equa, che coinvolga tutti i soggetti dell'informazione, dai giornalisti agli editori, spalmata su un ventaglio ampio di voci di bilancio che comprenda non solo la contribuzione e gli indici di rivalutazione, ma anche interventi assistenziali, ammortizzatori sociali, esborsi per contributi figurativi, prepensionamenti e altre voci, si possa avviare il risanamento dell'Istituto. Questi costi, però, non debbono più gravare solo sulle casse dell'Inpgi, come ora avviene, ma su quelle dello Stato, garantendo così una netta separazione tra assistenza e previdenza.
Con questi auspici, il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati si augura che dalle urne esca una “Nuova Inpgi”, composta e amministrata da colleghi capaci e motivati, che godano della massima fiducia, per avviare su basi solidaristiche e condivise, quegli urgenti processi di riforma e rilancio di cui il nostro Istituto ha bisogno per conservare la sua autonomia e garantire il suo futuro.
Gian Fulvio Bruschetti
Presidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati