18/12/2015

Elezioni Inpgi 2016, accolta dal Consiglio nazionale la relazione del presidente Guido Bossa

Guido BossaL’Inpgi si avvia al rinnovo dei suoi organi statutari al termine di un quadriennio in cui la crisi del giornalismo professionale in Italia si è aggravata fino ad intaccare il bilancio dell’Istituto, che chiuderà per la prima volta in passivo, e a metterne in discussione l’autonomia e l’indipendenza


La crisi è prima di tutto crisi di iscritti, con gli attivi in costante calo da un quinquennio e i pensionati in crescita numerica sia per l’invecchiamento della popolazione attiva che per l’esplosione degli stati di crisi e dei conseguenti prepensionamenti. La forbice attivi/pensionati si è costantemente ridotta fino a far registrare nel 2014, ultimo dato disponibile a consuntivo, 1,91 colleghi in attività per ogni collega in quiescenza. Dunque, i pensionati sono più della metà degli attivi, il monte contributivo diminuisce di anno in anno, le correzioni messe in campo negli ultimi anni (aumento dell’aliquota contributiva, decontribuzione per le nuove assunzioni, rinnovo contrattuale) hanno ridotto la criticità del bilancio ma non l’hanno eliminata, né potevano farlo in assenza di una ripresa sensibile dell’occupazione, di cui finora si avvertono solo segnali insufficienti.
La crisi dell’editoria unita alla spregiudicatezza con cui gli editori hanno fatto ricorso in questi anni agli ammortizzatori sociali, agli stati di crisi e ai prepensionamenti, ha ulteriormente aggravato il bilancio dell’Istituto di oneri impropri, che pesano sull’intero sistema previdenziale italiano ma che solo nel caso del nostro istituto devono essere affrontati unicamente con risorse proprie.
Sui pensionati Inpgi, come del resto su tutti i lavoratori italiani in quiescenza, grava un regime fiscale che assoggetta i loro redditi ad aliquote elevatissime, che non hanno pari in Europa e che non tiene conto del fatto che le pensioni sono in realtà il risultato di un reddito differito, già tassato al momento della sua formazione.

La riforma della previdenza

Il Consiglio Nazionale dell’Ungp, nel ribadire fedeltà al principio della solidarietà tra i colleghi e le generazioni, ha fin dal giugno 2015 condiviso la necessità di un intervento correttivo del bilancio dell’Inpgi per mettere l’Istituto in grado di far fronte ai suoi obblighi verso gli iscritti così da scongiurare interventi esterni pregiudizievoli dell’autonomia dell’istituto. Ha pure formulato ipotesi correttive della originaria proposta di intervento presentata dal Consiglio di Amministrazione, solo in parte accolte nel progetto di riforma poi approvato e tuttora all’esame dei ministeri vigilanti. Non pochi gruppi regionali dell’Unione hanno poi contestato i punti della riforma che riguardano le prestazioni pensionistiche, in termini che il Consiglio di amministrazione in carica e quello che gli succederà dopo le elezioni faranno bene a prendere in considerazione, proprio per scongiurare un conflitto tra pensionati e attivi, che sarebbe deleterio per tutti.
Di queste posizioni critiche il Consiglio nazionale dell’Unione si fa carico presentandole a tutti i colleghi. Esse non vanno comunque interpretate come un segno di egoismo generazionale, ma piuttosto come preoccupazione per la tenuta in prospettiva dei redditi, avendo presente anche il ruolo che i pensionati hanno assunto nel diffuso sostegno delle famiglie di congiunti in difficoltà.
Da parte sua, il Consiglio nazionale dell’Ungp ribadisce l’impegno a dare il contributo dell’Unione ad una opportuna verifica in corso d’opera degli effetti della riforma e delle sue ricadute sui trattamenti pensionistici in essere.

Le elezioni dell’Inpgi

Nella situazione che abbiamo indicato, le elezioni per il rinnovo degli organi di amministrazione dell’Inpgi, gestione principale e gestione separata, assumono un’importanza straordinaria e sollecitano una partecipazione attiva e responsabile da parte di tutti gli iscritti all’Istituto. L’auspicio che formuliamo, e l’impegno che assumiamo, vanno nel senso della più ampia partecipazione al confronto elettorale e di un significativo rinnovamento degli organi amministrativi.
Il Consiglio nazionale dell’Unione auspica che il confronto elettorale si svolga in modo serrato e responsabile, senza ignorare le divergenze esistenti all’interno della categoria, ma con l’obiettivo di consegnare ai nuovi organismi che risulteranno eletti proposte di governo credibili e capaci di contribuire alla sostenibilità dei bilanci.
Come contributo al confronto elettorale, l’Ungp offre a tutti i colleghi le idee e le proposte dei suoi Gruppi regionali, e il dibattito che si è svolto nella riunione odierna del Consiglio nazionale. I relativi documenti, pubblicati sul sito Ungp.it, manifestano la ricchezza e la pluralità di idee e di proposte dei giornalisti pensionati italiani, messe a diposizione di tutti.

Il nostro programma per le elezioni

Alla vigilia delle elezioni, e mentre sono ancora aperti i termini per la presentazione delle candidature, il Consiglio nazionale si rivolge a tutti coloro, attivi e pensionati, che si sono candidati o intendono farlo, invitandoli a confrontarsi su alcuni punti programmatici che riteniamo interessino tutti. Ai nuovi Consiglieri generali, e in particolare ai dieci Consiglieri che verranno eletti in rappresentanza dei pensionati, l’Ungp chiede di mantenere, durante il mandato, uno stretto collegamento con l’Unione, organismo di base del sindacato, che si pone come punto di riferimento fra l’Inpgi e la base dei giornalisti pensionati italiani.
In particolare, il prossimo Consiglio di Amministrazione, nell’ambito dell’autonomia dell’Istituto, dovrà studiare norme che, pur non andando a vantaggio diretto dei pensionati, possano alleggerire il bilancio dell’Istituto sgravandolo di oneri impropri in materia di assistenza, in modo che le risorse disponibili siano più concentrate sulle finalità istituzionali dell’ente previdenziale. Allo stesso scopo i nuovi organi di amministrazione dovranno riprendere e portare a compimento il progetto di riforma delle strutture dell’Inpgi, già esaminato e poi accantonato dal Consiglio generale uscente, provvedendo ad una riforma dello statuto che ne mantenga la rappresentatività e l’impianto federale, ma riducendo la composizione degli organi e accelerando i processi decisionali. Interventi più decisi di quelli già effettuati dovranno essere programmati per ridurre i costi della struttura a cominciare dai compensi degli amministratori. Il Servizio ispettivo dell’Inpgi dovrà essere adeguatamente potenziato per colpire l’evasione e lo sfruttamento del lavoro giornalistico, sia nelle aziende editoriali che in quelle che si avvalgono della rete internet.
Per quanto riguarda specificatamente i pensionati, sollecitiamo interventi oltre che sulla fiscalità, sulla perequazione dei trattamenti, penalizzati da anni di blocco che hanno impoverito il potere di acquisto delle pensioni.
Più nel dettaglio, altre proposte specifiche che riguardano i pensionati sono contenute nei documenti dei Gruppi regionali pubblicati sul sito Ungp.it.
Poiché il 2016 sarà l’anno del contratto (il rinnovo del 2014 ha toccato solo alcuni articoli), crediamo che l’impegno di tutti gli organismi della categoria debba puntare ad ampliare il perimetro del lavoro giornalistico professionale e contrattualmente riconosciuto; estendendo l’area contrattuale alle realtà delle nuove professioni che abbiamo di fronte, anche pretendendo l’applicazione della legislazione in vigore ma troppo spesso ignorata (web, uffici stampa). In questo quadro, l’Inpgi potrà intervenire, come ha già fatto nel settore editoriale, con misure atte a favorire la regolamentazione del lavoro giornalistico nelle aree oggi trascurate.

Un Inpgi più forte, rappresentativo e credibile

Su queste proposte chiediamo che si apra un confronto nella categoria, fra colleghi pensionati e attivi, per motivare al meglio la partecipazione alla campagna elettorale e giungere ad un rinnovo degli Organi dell’Inpgi che consegni ai giornalisti italiani un Istituto previdenziale più forte, rappresentativo e credibile.