17/10/2015
Inchiesta Sopaf, Ino Iselli replica a Serventi Longhi:
"Hai ragione, serve una 'carta' sulle notizie presunte"
"Caro p.s.l. (Paolo Serventi Longhi per i non amici), ho apprezzato la tua sintetica nota pro-presunto-reo (il presunto Camporese per gli ignoranti e le colleghe distratte). Mi ha colpito in particolare la ciceronesca sferzata “contra” i giornalisti dolceviteschi che ignorano il principio fondamentale della professione: pubblicare solo le notizie che danno soddisfazione, mai quelle che inducono a tristezza e che (per principio) sono sempre “presunte” (la formula magica che annulla o riduce il peso dell’informazione)". Così Ino Iselli, ex presidente dell'Ungp e per molti anni componente del Cda dell'Inpgi, replica alle 'riflessioni' del vicepresidente dell'Istituto Paolo Serventi Longhi sulla vicenda Sopaf
"Tutto ciò - prosegue Iselli - vale, naturalmente, per l’ “ignobile” Fatto Quotidiano”, che pare nato solo per buttare fango sull’ “integerrimo” Inpgi, ma talvolta colpisce anche austeri giornali più o meno ottocenteschi, del tipo Corriere della Sera”.
Anche il quotidiano (ex di via Solferino) è caduto nella velenosa rete della disinformazione ed ha scritto del richiesto rinvio a giudizio per Camporese. L’ha fatto nelle “brevi” in pagina d’economia: sette righe a una colonna (ultima di tre fondamentali noticine) a seguire una sul tasso dei BOT sceso allo 0,023% ed un’ altra su tal Marco Polo che s’è comprato il 3% della Pirelli (evidentemente tutti questi secoli di ibernazione gli hanno fatto molto bene, finanziariamente parlando). Capisco lo sconforto di chi, come te, negli anni ha speso un sacco d’energie oltre che per il portafogli dai giornalisti anche per la loro rinascita morale. Le stesse energie che ora stai dedicando ai pensionati.
Ma tu che, fortunatamente, te la passi dalle parti di Roma Capitale, non puoi sapere cosa ha combinato il Tg 3 regionale lombardo (per i distratti, l’inchiesta su Camporese è in mano ad un pm milanese) nell’edizione serale (la più frequentata dall’utenza): ha dedicato 24 secondi alla lettura del caso che ci interessa, da parte di una collega giovane e sorridente. Oddio, c’è chi sostiene che la giornalista è sempre sorridente anche quando legge le notizie più atroci (così è stata istruita). Ma in questo caso, obiettano gli innocentisti dreyfusiani, la conduttrice ha sorriso un po’ troppo: come la Berlinguer quando s’imbatteva nelle batoste giudiziarie del milanese ex cavaliere B.
Insomma, pare che ti sia perso il meglio. Senza parlare del perfido “sitino” dei giornalisti pensionati che ha battuto in fotofinish il maxinformatore Ciccio Abruzzo, detto il “re dei garantisti”. A proposito, lui è ancora dentro l’Ordine lombardo (praticamente è come un senatore a vita, ma senza le prebende relative). Credo che potresti rivolgerti a lui: sicuramente otterresti una bella “carta sulle notizie presunte” e, già che ci sei, un’altra sui “sorrisi presunti” delle telecroniste.
A meno che, dopo aver letto queste rigacce, tu non decida di coinvolgere il neo consigliere della Rai, Franco Siddi, casualmente tuo sostituto (che una volta nella sua vita precedente tentò di difendere i giornalisti). Nel qual caso non vorrei essere nei panni della povera giovane collega. Perché, come la storia in genere insegna, non c’è nulla di peggio di quelli che, ad un certo punto, passano dall’altra parte".