28/07/2015

Riforma Inpgi, "Puntoeacapo-Inpgi Futuro": "Tra errori e niet tutti i rischi di una bocciatura. Cronaca di una giornata drammatica"

"Una discussione fiume sulla riforma destinata a cambiare il volto della previdenza dei giornalisti, riforma su cui fin da ora si addensano nubi di ricorsi, se non della bocciatura da parte dei ministeri vigilanti. Ecco la cronaca di questa giornata drammatica. Fino all’ultimo la delegazione di Inpgi Futuro, la lista sostenuta da Puntoeacapo, ha tentato di eliminare il vulnus che potrebbe - come ha lasciato chiaramente intendere la rappresentante del ministero del Lavoro – pregiudicare il cammino della riforma Inpgi. Stiamo parlando del doppio prelievo forzoso sulle pensioni, sia di quelle a partire da 0 euro, che quelle superiori a 91.000. In un caso come nell’altro, la maggioranza del Cda ha inteso sostituirsi al Parlamento, imponendo per la prima volta nella storia dell’istituto il principio secondo il quale un Cda può ridurre le pensioni, invece di pagarle". E' quanto si legge in una nota diffusa dai consiglieri di "Puntoeacapo-Inpgi futuro"


"Inutilmente per settimane i consiglieri di Inpgi Futuro Carlo Chianura e Silvana Mazzocchi - prosegue la nota - si sono impegnati per disinnescare questa mina, prima facendo presente come una decisione di questo genere avrebbe segnato un pericoloso precedente, poi ricordando che sentenze della Cassazione hanno bocciato in passato analoghi tentativi e che la Corte costituzionale è attesa a una decisione in materia entro quest’anno.
Al presidente Camporese è stato proposto di tenere disgiunta la riforma da questo provvedimento, prevedendo una delibera ad hoc. In questo modo si sarebbe incassato un voto unanime sulla riforma ma soprattutto consentito di tenere al riparo la riforma da un possibile rischio di bocciatura da parte del ministero del  Lavoro, evenienza ventilata chiaramente dalla rappresentante di Poletti, la professoressa Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, quando ha evocato possibili eccezioni “dal punto di vista costituzionale”.
Ieri mattina nella sede Inpgi di via Nizza a Roma, la consigliera Mazzocchi ha proposto una mozione d’ordine in questo senso.
Una mossa che ha spiazzato la maggioranza e ha innescato un gioco surreale. Invece di dare come da prassi la parola a un consigliere favorevole e a uno contrario, il presidente ha consentito che partisse il dibattito generale, nonostante le proteste dei due consiglieri di Inpgi Futuro.
Solo dopo che si erano espressi quasi tutti i consiglieri di maggioranza, Camporese ha chiesto a Mazzocchi se intendeva procedere nella richiesta del voto. A quel punto un voto sarebbe stato del tutto inutile.
Nella sua dichiarazione finale di voto contrario, il consigliere di Inpgi Futuro e portavoce di Puntoeacapo Carlo Chianura ha rivolto al consiglio “un appello estremo alla cautela, alla prudenza e al buon senso”.
Ricordando come il lavoro di preparazione della riforma sia stato proficuo e positivo, in quanto atto di assunzione di responsabilità, Chianura ha messo in guardia dal vulnus inserito nella riforma “con la decisione di sostituirsi al Parlamento”. Di qui “il rammarico” di non poter esprimere un voto favorevole. Motivazioni ribadite anche da Silvana Mazzocchi.
Nel suo intervento, la professoressa Kostoris ha fatto presente di avere osservazioni su diverse parti della riforma. Rispondendo alla presidente dei sindaci Stefania Cresti che aveva sostenuto come ciascun provvedimento (quindi anche il taglio delle pensioni) contribuiva a creare un quantum in grado di porre riparo allo squilibrio dell’istituto, Kostoris ha sostenuto che “l’equilibrio è ottenibile in diversi modi”.
Nel merito la rappresentante del ministero del Lavoro si è detta esplicitamente favorevole allo spacchettamento, nonché contraria a un contributo di solidarietà su prestazioni molto basse. Ma i dubbi più seri vengono come si diceva “dal punto di vista costituzionale” in riferimento evidente alla futura sentenza della Consulta in materia. L’appello finale della Kostoris è stato per l’equità e il rispetto “dei diritti quesiti”. Con un tentativo finale di mediazione sul voto, quello di esprimersi per parti separate. Proposta bocciata dal presidente.
Conclusione: a favore della riforma con prelievo sui pensionati incorporato oltre a Camporese hanno votato questi consiglieri: il vicepresidente vicario Paolo Serventi Longhi, il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, Silvia Garambois, Marina Macelloni, Giuseppe Marzano, Edmondo Rho e Claudio Scarinzi. Pieno appoggio alla manovra da parte del rappresentante di Inpgi 2 Massimo Marciano, che non aveva diritto di voto.
Oltre all’astensione della Kostoris si è notata l’assenza di Roberto Carella, fiduciario del Friuli Venezia Giulia e consigliere di lungo corso. Secondo indiscrezioni, Carella avrebbe partecipato alla riunione di ieri solo se avesse avuto rassicurazioni sullo stralcio della delibera sul prelievo pensionistico. Dunque un’assenza polemica".