18/07/2015

Riforma Inpgi, toni vivaci e posizioni diverse
all'assemblea dell'Ungp dell'Emilia-Romagna

Un'assemblea dai toni vivaci, con posizioni diverse. Questa può essere la sintesi dell'incontro degli iscritti dell'Ungp che nei giorni scorsi si è svolto a Bologna,  chiamati dal Comitato direttivo dell'Ungp dell'Emilia Romagna a discutere sulle "Ipotesi di interventi per la sostenibilità della gestione previdenziale dell'Inpgi", ovvero la riforma che l'Inpgi ha presentato alla Fnsi e alla Fieg per risanare il disavanzo di 118 milioni di euro nel bilancio 2014 del nostro ente previdenziale, disavanzo provocato principalmente dal crollo dell'occupazione nella nostra categoria, prepensionamenti, cassa integrazione, ecc...


Alla base del dibattito non solo le ipotesi avanzate dall'Inpgi ma anche il documento approvato dal Consiglio nazionale dell'Ungp il 24 giugno scorso e la delibera della Giunta esecutiva della Fnsi che si è riunita assieme alla Consulta delle associazioni regionali di stampa. I tre documenti sono consultabili sia nel nostro sito (www.ungp.it) sia su quello della Fnsi (www.fnsi.it).
Due i punti centrali della discussione che si è svolta a Bologna:il ruolo del nostro sindacato e la situazione attuale del nostro istituto previdenziale. Accenti critici non sono mancati nei confronti dell'Ungp. Ad esempio la remissività nei confronti della mancata perequazione delle nostre pensioni negli anni scorsi che ha sottratto 20 milioni di reddito complessivo all'anno ai giornalisti in pensione.
Tale problematica era già stata segnalata da una presa di posizione del gruppo Ungp dell'Emilia Romagna nei mesi scorsi e che può essere considerata un contributo concreto dei giornalisti in pensione al risanamento dei conti dell'Inpgi, così come riportato nel documento del Consiglio nazionale del 24 giugno scorso. Documento, votato a grande maggioranza, che sottolinea anche la solidarietà nei confronti dei colleghi giornalisti "attivi", molto colpiti dalla "manovra" dell'Inpgi.
A seguire c'è la richiesta di un accordo con gli altri sindacati dei pensionati per arrivare anche nel nostro paese a una tassazione delle pensioni più equa come avviene, ad esempio, in Germania e in altri paesi europei.
Per approfondire e rilanciare il ruolo dell'Ungp a tutti i livelli si chiede, da settembre in poi, un incontro a Bologna con il presidente nazionale Guido Bossa.
Capitolo Inpgi. Anche qui pareri diversi. Se da una parte si giudica "inaccettabile" nella forma e nella sostanza la manovra, dall'altra la manovra viene giudicata necessaria ma con riserve come, ad esempio, la fretta con la quale è stata elaborata, fretta che potrebbe nascondere una situazione ancora più grave di come viene presentata oggi dato che le difficoltà economiche di bilancio dell'Inpgi erano note da qualche anno a questa parte.
Forti timori sono stati espressi anche per un eventuale intervento del governo sull'Inpgi, intervento che potrebbe essere molto più pesante e penalizzante, nei confronti dell'intera categoria, di quella messa in atto dallo stesso Inpgi per risanare i conti.
Sulla parte che riguarda direttamente i pensionati, si conferma la franchigia del prelievo di solidarietà per le pensioni più basse e la temporaneità del contributo di solidarietà. Contributo, è stato ribadito, che dovrà fare i conti con la legislazione vigente e le sentenze in materia.
In pari tempo la stessa struttura dell'Inpgi è stata oggetto di discussione. "Come è possibile - è la domanda- che si chiedono sacrifici solo ai giornalisti e non vengono toccati i vertici dell'Istituto che percepiscono stipendi più che sostanziosi?".
Un struttura, quella dell'Inpgi, giudicata nel suo complesso pletorica e che dovrebbe essere "sfrondata" a cominciare dal Consiglio generale.
Sulle vicende che riguardano il presidente Camporese è stato ribadito che, se rinviato a giudizio, dovrebbe dimettersi.