09/07/2015

L’intervento del presidente Bossa alla riunione della Giunta Fnsi:
"Faremo la nostra parte per varare una manovra equa,
sostenibile e verificabile nel tempo"

Il Consiglio nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti pensionati, riunito il 24 giugno scorso, ha deciso a larga maggioranza di proseguire, insieme alla Fnsi, nel percorso di verifica e di correzione del progetto di riforma della previdenza presentato dal CdA dell’Inpgi e rimesso alla consultazione delle parti sociali. Alla seduta del Cn ha partecipato il segretario della Federazione Raffaele Lorusso, che ha mostrato, nel suo intervento, una significativa attenzione ai problemi dei giornalisti pensionati, di cui l’Unione gli è grata


Condividendo gli obiettivi della riforma, l’Unione Pensionati accetta in linea di principio di partecipare per la sua parte ai sacrifici richiesti alla intera categoria. Equità dell’intervento correttivo, sostenibilità e gradualità nel medio periodo sono i criteri cui la riforma deve essere ispirata, e che i pensionati ritengono apprezzabili. Particolare attenzione deve essere dedicata, come hanno richiesto i colleghi di numerosi gruppi regionali, alla situazione delle frange più deboli della categoria, e in questo senso si deve fare il possibile per risparmiare penalizzazioni ai colleghi e alle colleghe costretti alla disoccupazione. Con lo stesso criterio, va identificata una fascia di franchigia dal prelievo sulle pensioni, per i trattamenti più bassi della prima fascia indicata nel progetto di revisione delle prestazioni. Il prelievo di solidarietà sulle pensioni in essere va adeguatamente motivato dal punto di vista della normativa generale e specifica; così come deve essere prevista la possibilità di monitorare nel tempo la sostenibilità dell’intervento e verificare risultati conseguiti. Inoltre, nelle modalità e con gli interventi previsti dallo Statuto e dal Regolamento dell’Inpgi, anche gli amministratori e sindaci giornalisti devono essere chiamati a contribuire al risanamento del bilancio mediante riduzione delle rispettive indennità.
Il Consiglio Nazionale dell’Ungp invita i giornalisti pensionati a guardare oltre la manovra e oltre la crisi che la categoria, e con essa l’intero settore editoriale, sta attraversando, recuperando una piena presenza nelle strutture del sindacato, dove i pensionati hanno il diritto ma anche il dovere di dare il proprio contributo di idee e di proposte per costruire organismi associativi sempre più forti, integrati e rappresentativi. Nelle condizioni attuali sarebbe miope pensare di organizzare il nostro sindacato, al centro e nelle regioni, prescindendo dall’apporto che i pensionati possono dare. Trascurare la componente dei pensionati indebolirebbe il sindacato e, in una fase di crisi come quella che conosciamo, costituirebbe un rischio per tutti. Naturalmente, spetta in primo luogo ai pensionati partecipare attivamente alla vita delle Associazioni territoriali portando il contributo delle loro idee e del loro tempo. Molti già lo fanno, ma l’impegno deve essere esteso. Analoga richiesta va rivolta ai segretari delle Associazioni regionali, perché aiutino l’Ungp ad incrementare le iscrizioni dei nuovi pensionati (duemila tra il 2008 e il 2014, 270 solo nell’ultimo anno). L’obiettivo, di qui al prossimo congresso nazionale, deve essere un forte rinnovamento dei gruppi dirigenti locali e nazionale.
Le fasi di crisi sono quelle in cui si possono fare le riforme o non farle. Uscire dalla crisi con le riforme deve essere il nostro obiettivo comune, e la prima riforma che ci serve è una riforma inclusiva del sindacato.