09/07/2015

Stefania Giacomini (Vice Presidente Ungp): "Sì alla riforma, ma con molti distinguo"

La situazione della nostra categoria e dei nostri giovani giornalisti è sempre più precaria non dobbiamo pero' sentirci in colpa per essere nati prima e di aver diligentemente versato i nostri contributi in anni di lavoro. Inoltre abbiamo già fatto dei sacrifici avendo subito il blocco della perequazione e il prelievo fiscale è tra i piu alti in Europa


Eppure siamo ad un bivio molto importante: scegliere di fare sacrifici accettando la proposta avanzata da Camporese della riforma o andare verso il commissariamento, visti i conti in rosso dell'Inpgi (81 milioni di euro di disavanzo)?
Io sono convinta che, seppur sia stato approvato dalla giunta della Fnsi il sì ad andare avanti con la riforma, (del resto necessaria per salvare l'Inpgi) e nella stessa direzione va il documento approvato in consiglio nazionale Ungp del 24 giugno, ci possa essere una terza via :quella di chiamare, con autorevolezza, in causa gli editori e lo stesso governo che si debbono prendere le loro responsabilità e non piu' trattare l'Inpgi come un 'bancomat':è stato detto da alcuni colleghi.
Lo stesso presidente Guido Bossa che nel documento del consiglio del 24 giugno ha recepito le istanze emerse dai singoli gruppi regionali (alcune molto critiche) ha proprio detto a chiare lettere al segretario Lorusso che i pensionati Ungp approvano la riforma ma raccomanda che ogni intervento possa essere supportato da una cornice legale. Raccomandazione saggia visto che se ciò non avvenisse dietro l'angolo ci sarebbe soprattutto, per 'i contributi di solidarietà' una valanga di ricorsi (non dimentichiamoci in merito ci sono state già due sentenze di inammissibilità:una della Consulta una della Cassazione).Senza contare che sul blocco della perequazione delle pensioni si attende con ansia l'approvazione della legge che avrà, così com'e ,non poche ripercussione e ricorsi.
E' indubbio che la nostra categoria si sia allarmata non poco in una atmosfera sempre più precaria e di incertezza del nostro paese e delle vicende europee ma si è anche consapevoli della necessità di un intervento correttivo del bilancio dell’Inpgi, che sia in grado, di rimettere i conti in ordine consentendo all’Istituto di far fronte ai suoi obblighi verso gli iscritti, così da scongiurare interventi esterni (leggi Inps) capaci di mettere a rischio l’autonomia dell’Istituto stesso ma è indubbio che si debba procedere ad una severa revisione della spesa dell’Istituto, a partire dalle indennità riconosciute, a tutti i livelli. agli amministratori, Del resto ancora l'Inpgi è coinvolto da vicende giudiziarie ancora tutte da chiarire. Da piu' parti si sono chieste le dimissioni del presidente Camporese, che per carità non lo si vuole condannare prima che il processo finisca il suo corso ,ma la questione etica e di trasparenza di gestione si pone con urgenza anche per convincere i colleghi piu restii a fare sacrifici. Eppure ci sono forti resistenze a perseguire la 'dolorosa' strada della trasparenza.... mi domando perchè?
La manovra deve occuparsi anche di quelle voci (la contribuzione a carico di editori e giornalisti, e gli indici di rivalutazione, ma anche gli interventi assistenziali, gli ammortizzatori sociali, gli esborsi per contributi figurativi, i prepensionamenti (spesso subiti)  Tanta carne al fuoco: forse il dibattito dovrebbe essere anche piu' allargato e approfondito tra noi giornalisti altrimenti ogni decisione che prenderà l'Inpgi rischia di essere percepito come una imposizione sia dagli iscritti al sindacato che, ahinoi, da coloro (la maggioranza) che ne sono fuori.
A proposito di non iscritti credo che l'Fnsi e l'Ungp dovrebbero fare sforzi piu grandi per cercare di riavvicinare anche colleghi che sono in condizioni ibride si lavoro non ancora riconosciute dall'Ordine... il mondo cambia e anche l'Ordine dovrebbe aprirsi, senza dimenticare il valore etico e professionale del nostro settore. E abbiamo bisogno di nuovi iscritti e di nuove assunzioni per far fronte alle nostre pensioni. Alcune misure della riforma inoltre rischiano poi di penalizzare per cio che concerne l'andata in pensione proprio le colleghe e, in merito pero' devo dire che la stessa Giunta dell'8 luglio ha speso piu' interventi a tutela dei diritti 'al femminile'.
Vedremo come andrà a finire ma mi auspico che ' l'estate porti consiglio ' e che si possa tornare nelle nostre città con maggiore forza e volontà nel difendere tutta la categoria perchè sinora si è mostrata sempre piu divisa e soprattutto si sta andando verso atteggiamenti da 'conflitti generazionali'. Cosi rendiamo più facile il gioco agli editori 'piu' furbi e scorretti'.
Buona estate a tutti!

Stefania Giacomini
Vice Presidente Ungp