16/12/2011

Passa alla Camera l’iniqua manovra sulle pensioni
L’Ungp chiede all’Inpgi ed alla Fnsi che si attivino immediatamente con tutti i mezzi legali per difendere l’istituto da insensate decisioni legislative

Il governo MontiLa  manovra “salva Italia” approvata alla Camera (tale, sicuramente, rimarrà al Senato) è forse la più pesante ed iniqua nei confronti delle pensioni. I giornalisti pensionati pagano un prezzo altissimo: solo meno di 900 pensioni sulle circa 7.300 erogate dall’Inpgi (il 12 per cento circa) godrà della modesta rivalutazione per il 2012 e 2013. Per le altre nulla. Un certo numero di pensionati che superano le 90 mila euro lorde l’anno subirà tagli dal 5 al 15 per cento. Ma sono le pensioni “medie” che sopportano il peso maggiore dei mancati adeguamenti al costo della vita


La manovra contiene anche una norma tassativa e vessatoria nei confronti dell’Inpgi: dovrà dimostrare, entro il prossimo giugno, di avere i conti in pareggio  fra entrate contributive e prestazioni pensionistiche per i prossimi cinquant’anni. Altrimenti le pensioni saranno tagliate dell’1 per cento per due anni e chi la pensione la deve ancora avere sarà progressivamente penalizzato sul calcolo del suo trattamento.
E’ una “insensata decisione legislativa” – così la definisce una nota dell’Esecutivo dell’Ungp – assolutamente ingiustificata, che punisce un ente che ha appena operato una riforma  (approvata dai Ministeri competenti) che lo mette al riparo per i prossimo decenni. L’ Ungp respinge la “stangata sui pensionati” e chiede immediate azioni a difesa dell’ ente da parte dell’Inpgi e della Fnsi.

Pubblichiamo di seguito il documento approvato dal Comitato esecutivo dell’Ungp

“Il Comitato Esecutivo dell’ Ungp ha esaminato i provvedimenti del governo Monti,  approvati dalla Camera dei deputati ed emendati faticosamente negli ultimi giorni.
Nel decreto del 6 dicembre scorso ci sono, a giudizio dell'Ungp,  misure gravemente punitive per i pensionati “medi”, colpiti ancora una volta con la mancata perequazione dei trattamenti rispetto all’inflazione, per gli anni 2012 e 2013.  Tali misure si aggiungono a tutte le altre distribuite “linearmente” e senza equità su tutta la platea di chi le tasse le ha sempre pagate.
I pensionati dell’Ungp sono altresì preoccupati per l’attacco del governo all’Istituto di previdenza dei giornalisti che ha appena messo in sicurezza i suoi conti per i decenni avvenire e viene comunque tenuto nel mirino dai “tecnici”, insieme alle altre casse privatizzate dei professionisti italiani.
A questo proposito chiedono che l’Inpgi e la Fnsi si attivino da subito con tutti i mezzi legalmente necessari per difendere l’istituto da insensate decisioni legislative.
La politica del rigore, ha ribadito l’Ungp, non può prescindere dal considerare la realtà del mondo dell’informazione in perenne crisi.  Il governo dei tecnici non può non tenerne conto, astraendosi dalla realtà, senza gli opportuni approfondimenti, colpendo nel mucchi, badando solo a “fare cassa”. Basta con le stangate sui pensionati”.