23/05/2015

Il Gruppo del Trentino-Suedtirol: le nostre richieste a Fnsi e Inpgi

Il 20 maggio 2015, presso la sede del Sindacato regionale dei giornalisti a Bolzano, si è riunito il direttivo dell’Ungp del Trentino Alto Adige Suedtirol. Al termine della riunione è stato approvato il seguente documento in merito all’applicazione di quanto previsto dalla recente sentenza della Corte Costituzionale ed in merito alla necessità di riallineamento del rapporto tra contribuzione e prestazioni dell’Inpgi


“E’ corretto che la Fnsi si impegni in ogni modo utile a favore dei colleghi che rischiano il posto di lavoro, che sono cassintegrati o disoccupati, precari di lungo o breve corso, ma è altrettanto corretto che si occupi anche dei giornalisti pensionati. In passato questa attenzione era visibile solo in controluce, ora va rafforzata concretamente a fronte di due novità di rilievo. L’ultima, in ordine di tempo, è la sentenza numero 70 della Corte Costituzionale del 30 aprile scorso con cui viene dichiarato illegittimo il blocco della perequazione pensionistica negli anni 2012 – 2015. L’altra è la necessità da parte dell’Inpgi di contenere lo sbilanciamento annuale di 81 milioni di euro tra entrate ed uscite anche previdenziali.
La sentenza, e più di essa il decreto del Governo con cui si prevede il rimborso della mancata perequazione fino alle pensioni pari a 3200 euro mensili lorde, penalizza la maggior parte dei circa ottomila giornalisti pensionati Inpgi. L’assunto è che inevitabilmente l’Inpgi non possa che applicare il decreto governativo, il cui interlocutore diretto è comunque l’Inps. Questa inevitabilità non impedisce dal constatare come la media delle pensioni Inpgi sia superiore al limite di 3200 euro lordi. In questo modo i tanti colleghi pensionati che hanno “già dato” riguardo alla perequazione, tra poco registreranno un altro “già dato” per effetto del mancato recupero della perequazione. Il che si aggiunge a precedenti stop agli adeguamenti pensionistici.
Per quanto riguarda l’altra novità di rilievo, ossia la necessità della riduzione da parte dell’Inpgi dello sbilanciamento tra contributi versati e prestazioni erogate, sono in previsione entro l’anno interventi di contenimento della spesa miranti a ridurre (dimezzare) il deficit. E’ evidente che, se non si vorranno intaccare le pur abbondanti riserve, si dovrà intervenire sulle prestazioni anche perché non sono prevedibili nuove importanti entrate contributive stante la crisi dell’occupazione giornalistica. In questo quadro l’Unpg del Trentino Alto Adige Suedtirol ritiene che l’Unpg nazionale dovrà essere considerata un interlocutore fondamentale al momento di decidere eventuali “limature di solidarietà” che si volessero praticare sulle pensioni. In questo quadro andrà sottolineato che i giornalisti pensionati hanno “già dato” due volte.