06/05/2015

L'Ungp Piemonte: subito il rimborso della perequazione 2012 e 2013

Il direttivo del Gruppo Ungp del Piemonte, allargato alla partecipazione di tutti gli iscritti, si è riunito il 4 maggio 2015 come ogni primo lunedì del mese nella sede dell'Associazione Stampa Subalpina, a Torino, Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27. I numerosi colleghi presenti hanno soprattutto ricordato con parole affettuose e non di circostanza la collega Maria Valabrega scomparsa poche ore prima. Dopo il minuto di silenzio, e' cominciato il dibattito sui temi dell'attualità sindacale, le iniziative in difesa delle pensioni, dell'Inpgi e della Casagit. La maggior parte degli interventi si è soffermata sulla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato l'annullamento della perequazione automatica di legge per le pensioni superiori a tre volte il minimo INPS, relativamente agli anni 2012 e 2013


La Consulta ha finalmente rimesso a posto le cose. Lo Stato restituisca sollecitamente il maltolto alla grande platea dei pensionati italiani. Altrettanto faccia l'Inpgi , il nostro istituto di previdenza, per i giornalisti in quiescenza, maltrattati dalla crisi e vittime della perdita del potere di acquisto dei trattamenti. Rifondere il danno,  e magari pagare il dovuto con gli interessi, diventa atto di giustizia. Su questo problema dicano da subito parole chiare la nostra Unione e la Federazione della Stampa.
I giornalisti pensionati del Piemonte hanno ribadito a più voci nell'assemblea che è mancata finora la necessaria attenzione da parte della Fnsi per gli iscritti pensionati. Non una voce si è  alzata dal Congresso di Chianciano ad oggi in difesa dei pensionati e delle loro richieste,  nelle prese di posizione pubbliche e nelle interlocuzioni con le autorità di governo. Mentre dalle assemblee Ungp di ogni parte d'Italia continuano a venire sollecitazioni alla dirigenza sindacale nazionale a interessarsi dei pensionati, delle loro condizioni di vita, dell'insostenibile tassazione . Su quest'ultima questione: quando la Fnsi se ne occuperà seriamente con governo e parlamento. Certo, non ci sono soltanto i giornalisti nella platea dei pensionati italiani. Ma non sarebbe il caso di inserire nell'agenda della Fnsi anche un'azione, d'intesa con Cgil-Cisl-Uil , per ottenere , non a babbo morto, indici di detassazione "europei", in rapporto all'eta' dei pensionati e alla consistenza degli assegni ? Proviamoci, almeno.
Consapevoli della crisi del settore dell'editoria, delle necessarie misure per difendere il lavoro nelle grandi e piccole redazioni, in tutto il panorama dell'informazione cartacea e radiotelevisiva, i giornalisti pensionati piemontesi chiedono in particolare che si intensifichi la lotta al precariato dirompente, di cui sono responsabili soprattutto gli editori, piegati a interessi di bottega e in ritardo sui tempi. Per quanto riguarda l'Inpgi, infine, l'assemblea ha riaffermano la necessita' di difendere l'Istituto e la sua specificità. Ma  l'Inpgi e la sua dirigenza hanno ribadito molti intervenuti, rendano pubblici i progetti di riforma statutari e non solo, allo studio, chiariscano agli iscritti e soprattutto ai pensionati che cosa intendono fare, ripensando il sistema del welfare, ma tenendo fermo un principio: l'Istituto , unico sostituto dell'Inps in Italia, deve soprattutto tenere in ordine i conti per pagare le pensioni di oggi e di domani. Comprese le perequazioni di legge, quando non sono stravolte dai governi che non trovano di meglio che far pagare le crisi ai pensionati.

Antonio De Vito
Presidente Ungp Piemonte