27/01/2015
Guido Bossa confermato alla guida dell'Ungp
Vice presidenti Stefania Giacomini e Mario Petrina
Gli eletti del Consiglio nazionale e del Collegio dei revisori dei conti
Il verbale del Congresso con la sintesi di tutti gli interventi
Il collega Guido Bossa, delegato del Lazio, é stato confermato alla guida dell'Ungp a conclusione dei lavori del VI Congresso nazionale dei giornalisti pensionati che si é tenuto dal 26 al 27 gennaio a Chianciano
Bossa ha ottenuto 27 voti su 46 votanti. Sono stati eletti vicepresidenti i colleghi Stefania Giacomini (Lazio) e Mario Petrina (Sicilia).
Il Congresso ha poi eletto le cariche sociali previste dallo statuto: comitato esecutivo e collegio dei revisori dei conti.
Del consiglio nazionale dell'Ungp fanno parte a norma dello statuto i presidenti dei gruppi regionali e i componenti del comitato esecutivo e del collegio dei revisori eletti dal Congresso.
A conclusione dei lavori congressuali, il presidente Bossa ha ringraziato tutti i partecipanti al Congresso per il contributo di idee e proposte offerto durante il dibattito, e ha annunciato la prima convocazione del nuovo comitato esecutivo dell'Ungp per l'inizio del mese di febbraio, per programmare i lavori della nuova consiliatura.
Di seguito tutti i risultati delle elezioni dei nuovi organismi dell'Ungp:
Presidenza: Guido Bossa 27 voti, Romano Bartoloni 2, Antonio De Vito, Giovanni Rossi, Franco Brozzu e Ino Iselli 1. Schede bianche 12, nulle 1. Risulta quindi eletto Guido Bossa.
Vice Presidenze: Mario Petrina 28 voti, Gianfulvio Bruschetti 21, Stefania Giacomini 8, Antonio De Vito 4, Giovanni Rossi 4, Tiziana Longo 2, Domenico Marcozzi, Paolo Aquaro, Ino Iselli, Boschini, Claudio Mazza, Orazio Raffa 1; schede bianche 4. Risulta quindi eletto Mario Petrina.
Seconda votazione per la seconda vice presidenza: votanti 48 quorum 25: Stefania Giacomini 23 voti, Gianfulvio Bruschetti 21, Franco Brozzu 1; Schede bianche 3. Non essendo stato raggiunto il quorum previsto si procede alla terza votazione a maggioranza semplice con il seguente risultato: Stefania Giacomini 23, Gianfulvio Bruschetti 21, Domenico Marcozzi 1; Schede bianche 2 nulla 1. Risulta quindi eletta Stefania Giacomini.
Elezione Consiglieri nazionali di nomina congressuale, a maggioranza semplice, votanti 48: ottengono voti: Dario De Liberato 25 voti, Orazio Raffa 23, Claudio Cojutti 21, Mauro Lando 21, Gianfulvio Bruschetti 20, Paolo Baggiani 19, Claudio Mazza 17, Tiziana Longo 16, Giuliano Musi 15 che risultano eletti. Ottengono inoltre voti: Oreste Barletta, Pierluigi Gambino e Marco Morelli 14; Cristofaro Labate 13, Romano Bartoloni, Giuseppe Tropea e Antonio De Vito 12; Antonio Gabriele Cardin 10, Pietro Ruo 9, Enzo Ferrini 7, Giuseppe Errani 4, Domenico Marcozzi, Giovanni Perrotti, Giovanni Giacomini e Moretti 2. Seguono con un voto Giovanni Rossi, Massimo Signoretti, Enrico Bosi, Franco Bucarelli, Pierluigi Roesler Franz, Masi.
Elezione dei Revisori dei conti: votanti 48, schede bianche 2, ottengono voti Giuseppe Anzalone 30, Neri Paoloni 22, Marco Gardenghi 16, Gianluigi Corti e Domenico Marcozzi 15; risultano eletti Anzalone, Paoloni e Gardenghi come revisori dei conti effettivi; Marcozzi e Corti come revisori dei conti supplenti. Ottengono inoltre voti Tiziana Longo 14, Gaspare Cacioppo 11, Cristofaro Labate 4, Arturo Ciccarelli 3, Ino Iselli e Giuseppe Tropea 2 seguono con 1 voto Massimo Signoretti, Gianfulvio Bruschetti, Pierluigi Roesler Franz, Lucio Zampino e Conti.
Seduta antimeridiana del 26 gennaio 2015
Il presidente uscente dell’UNGP, Guido Bossa, dichiara aperti i lavori dell’assise. Dopo aver commemorato i colleghi scomparsi nel 2014 ed i colleghi di Charlie Hebdo ed osservato un minuto di silenzio, dà lettura dell’ordine del giorno:
1) Costituzione, insediamento e adempimenti dell’ufficio di presidenza;
2) Relazione della commissione verifica poteri;
3) Relazione del Presidente Nazionale;
4) Relazione del Presidente del collegio dei revisori;
5) Dibattito, presentazione di mozioni e ordini del giorno – nel corso del dibattito interverranno i rappresentanti degli organismi di categoria;
6) Elezione degli organi statutari.
Vengono quindi eletti all’unanimità gli organismi congressuali che risultano così composti:
Presidente: Giacomini Giovanni
Vicepresidente: Cutro Savino
Segretari: Lando Mauro e Prunai Giuseppe.
Commissione verifica dei poteri ed elettorale:
Claudio Mazza
Antonio Lovascio
Giacomo Mosca.
La commissione verifica ha poi comunicato quanto segue:
- n. 52 delegati dalle regioni
- n. 2 delegati assenti e non sostituiti
- n. 50 delegati presenti con diritto di voto
- n. 26 maggioranza assoluta dei votanti.
Espletati i primi adempimenti congressuali, la seduta viene aggiornata alle ore 15 dello stesso giorno.
Seduta pomeridiana del 26 gennaio 2015
La seduta si apre con la relazione del presidente dell’Ungp, Guido Bossa.
Dopo l’intervento del presidente Bossa, prende la parola Mario Petrina, presidente dei revisori dei conti, che svolge la sua relazione.
Infine interviene il presidente della commissione per la verifica dei poteri, Claudio Mazza che espone i risultati della verifica, già indicati nel verbale della seduta antimeridiana.
E’ poi la volta di Giovanni Rossi presidente della Federazione nazionale della stampa che porta il saluto della Fnsi. Dopo avere osservato che l’Ungp è una valida risposta ai rottamatori di turno, Rossi auspica che l’Unione cresca facendo proselitismo fra i numerosi colleghi pensionati in modo da avere un maggior peso nel sindacato. Passa poi ad analizzare la situazione di Casagit, che per svolgere la propria attività al meglio, si sta aprendo ad altre categorie produttive (vedi intervento di Daniele Cerrato a conclusione della seconda giornata di congresso) e di Inpgi. Attualmente, la forza contributiva dell’Istituto previdenziale è di meno di 16.000 giornalisti. Tutto il resto è precariato o lavoro nero. L’attuale crisi economica ha, ovviamente, aggravato la situazione e, in aggiunta, il nostro settore sarà uno degli ultimi ad uscirne. E’ chiaro che l’Inpgi dovrà necessariamente autoriformarsi per evitare che la riforma venga imposta dall’alto pertanto Fnsi e Ungp in testa dovranno formulare le loro proposte.
Si apre il dibattito con l’intervento di Franco Bucarelli (Roma) che dichiara di ritenere inopportuna la commemorazione dei colleghi del settimanale satirico francese “Charlie Hebdo” poiché – dice tra l’altro – con le loro vignette “se la sono cercata”. Vivace la contestazione da parte dei congressisti. Ha poi proseguito criticando vari passaggi della relazione del presidente.
Antonio De Vito (Torino) sottolinea i progressi dell’Unione dal ’98 ad oggi e sottolinea la conquista del Fondo di perequazione incardinato nel contratto di lavoro. Sottolinea la necessità di portare avanti la richiesta di sgravi fiscali per i pensionati, i quali pensionati “valgono come i precari, come tutti i giovani che in parte mantengono che le loro pensioni di padri e di nonni”. Dei giovani è giusto farsi carico, ma “vorremmo vivere più serenamente la nostra vita in età avanzata e quella delle nostre famiglie. Lo diciamo anche agli appassionati degli scioperi generali, ai massimalisti, agli incontentabili. E a “quelli che il sindacato fa schifo” e perciò se ne stanno in disparte, a guardare, a lamentarsi”. A conclusione dell’intervento deposita una mozione in cui, in sintonia con la relazione Bossa, è tratteggiata la linea politica che l’Unpg dovrà seguire nei prossimi anni.
Dario De Liberato chiede di mettere in soffitta l’ “autolesionismo di categoria” con tutti contro tutti, contro Fnsi, Ordine. Casagit, Inpgi. Questo vale soprattutto per i pensionati che “hanno bisogno di rispetto da parte di tutti e non di essere considerati parassiti della categoria”.
Ermanno Corsi (ospite del congresso) illustra la situazione del sindacato della Campania e lamenta ritardi della Fnsi nel riconoscimento della nuova organizzazione regionale. Sottolinea che comunque i pensionati campani hanno continuato a pagare la quota sindacale e quindi dovevano essere rappresentati ufficialmente al congresso.
Massimo Signoretti (Roma) dichiara di appezzare solo in parte la relazione del presidente Bossa e aggiunte che la proposta del Fondo di perequazione fu elaborata dal collega Cescutti. Ritiene che l’Inpgi dovrà fare delle verifiche soprattutto sulla corresponsione della cassa integrazione e dell’indennità di disoccupazione. Riguardo al congresso lamenta che molti giochi siano già stati fatti e le cariche già ripartite. Augura che dal congresso esca una dirigenza forte e seria.
Franco Siddi, segretario della Fnsi, riallacciandosi alle dichiarazioni del delegato Bucarelli, difende la libertà di espressione e di satira, pilastro dei paesi democratici e laici. In merito alla situazione sindacale che ricordato che l’individuazione delle priorità spesso implica scelte dolorose, ma bisogna tenere insieme tutti, anche in questa fase in cui le pensioni sono spesso più alte degli stipendi”. Ha anche offerto alla comprensione più generale un dato di fatto: l’Inpgi da una parte registra meno di 16mila giornalisti occupati a causa della persistente e grave crisi dell’editoria, dall’altra parte corrisponde pensioni superiori alla media contributiva. E’ evidente quindi che il sistema è in tensione, ma le pensioni vanno comunque salvaguardate. Per questo, ha annunciato, da febbraio l’Inpgi affronterà il nodo della sostenibilità del sistema tenendo conto soprattutto di chi è più debole. A sua volta il sindacato dovrà mantenere unita la platea dei giornalisti arginando “l’egoismo tra generazioni” perché “il sindacato è solidarietà e rappresentanza di interessi che vanno tenuti assieme benché la ricerca di un equilibrio sia un’impresa improba”. In questa prospettiva, ha aggiunto, le prossime decisioni dell’Inpgi dovranno basarsi su principi di solidarietà spostando risorse sul welfare al fine di sostenere il sistema previdenziale e le famiglie.
Oreste Barletta (Roma) apprezza l’appello all’unità di Bossa ma, sostiene, l’unità deve nascere dal confronto delle idee e delle candidature. Lamenta che la perequazione delle pensioni non sia all’ordine del giorno e che, secondo Siddi, non si tratti di una priorità. Chiede una forte battaglia per togliere all’Inpgi il peso degli interventi di solidarietà. Rileva anche che blog e informazione on line stanno uccidendo i media tradizionali azzerando l’informazione.
Gianni Martellozzo (Trieste) interviene sulla questione di “Charlie Hebdo” affermando che “il massimo della libertà non corrisponde al massimo dell’offesa della religione e delle cose sacre per altri”. Rileva poi che nell’Ungp l’unità è parziale ed è necessario il rinnovamento, ma anche i rapporti con le sedi regionali. Ha aggiunto che la difesa delle pensioni e della perequazione deve essere irrinunciabile come la difesa dell’Inpgi. Ha commentato infine che ci sono compensi troppo elevati negli organismi ei categoria.
Pier Luigi Rösler Franz (Roma) definisce scriteriata la tassazione cui sono sottoposti i pensionati ed auspica un’imposizione Irpef decrescente in base all’età del soggetto. Ricorda che molti colleghi si trasferiscono in altri paesi iscrivendosi all’anagrafe speciale dei residenti all’estero per pagare meno tasse. A proposito della ex fissa lamenta l’esistenza di alcun corsie preferenziali. Inoltre solleva il problema delle aliquote contributive all’Ungp che sono diverse a seconda delle regioni: dovrebbero essere eguali per tutti. Sottolinea infine la “gravissima situazione” dell’Inpgi.
Pietro Villotta (Trieste) solleva il problema delle quote annuali dell’Ordine dei giornalisti per i pensionati. Lamenta come la maggior parte degli Ordine regionali, seguendo le indicazioni dell’Ordine nazionale, richieda in toto la quota anche ai colleghi oltre i 65 anni posti in quiescenza per anzianità. In proposito deposita un ordine del giorno.
La seduta è aggiornata alla mattina del giorno successivo, 27 gennaio.
Seduta antimeridiana del 27 gennaio 2015
Dopo la verifica del numero legale dei presenti, la seduta ha inizio con l’intervento di Giovanni Perrotti (Cagliari) che cita un articolo di Francesco Matteoli, direttore generale Casagit nel quale si illustra la rivoluzione adottata nella Cassa nel potenziare le strutture regionali. La stessa soluzione potrebbe essere adottata dall’Unpg per rafforzare le rappresentanze periferiche e per diventar protagonista del cambiamento.
Arturo Ciccarelli (Bologna) lamenta l’inesistenza di una scuola di giornalismo degna di tal nome, ma anche il fatto che non esistono poi posti di lavoro disponibili per chi ha frequentato queste scuole. Lamenta anche la presenza di troppi collaboratori dei giornali che, di fatto, con il loro lavoro nero vanificano gli scioperi dei professionisti.
Enzo Ferrini (Perugia) osserva che, aumentando il numero dei pensionati, la loro presenza in Inpgi e in Casagit dovrebbe essere più incisiva anche per non alimentare conflitti generazionali. Invita ad iniziative di lotta verso le aliquote fiscali sulle pensioni, mentre auspica una spending review per Inpgi e Casagit. A proposito della ex fissa chiede se la lista per la corresponsione sia veramente trasparente.
Gianfranco Astori (vicepresidente del Fondo Integrativo) riferisce che il Fondo è arrivato a 500 milioni di euro investiti e che gli investimenti hanno garantito, nelle varie forme, incrementi fino al 25%. Ma, osserva, il Governo sta dando picconate alla previdenza integrativa tassando due volte le rendite finanziarie contro le direttive dell’Unione Europea. Ribadisce che la pensione è un reddito differito commisurato ai contributi versati; non si tratta pertanto di una provvidenza bensì una previdenza. Quello della tassazione delle pensioni è un problema da porre al più presto al Governo.
Domenico Marcozzi (Pescara) ritorna sulla situazione dei colleghi della Campania ancora in attesa di soluzione ed invita la Fnsi a decidere rapidamente. Sostiene che i pensionati devono mobilitarsi per essere più rappresentati negli organismi di categoria. Chiede il superamento della doppia aliquota dello 0,15 e dello 0,30% per l’adesione all’Ungp.
Cristofaro Labate (Calabria) ringrazia il presidente della Fnsi Rossi per la sua vicinanza ai pensionati ed il segretario Siddi per il contenuto del suo intervento. Chiede che per il futuro l’Ungp abbia un ruolo più forte nei confronti degli organismi della categoria e che sappia meglio comunicare all’esterno quelle che sono le sue proposte. Auspica pertanto una dirigenza forte dell’Ungp che sappia con voce univoca farse sentire ed essere anche opposizione o voce critica.
Fulvio Bruschetti (Milano) chiede che l’Inpgi pratichi un confronto continuo e incisivo con il Ministero del Lavoro per elaborare, assieme alle rappresentanze sindacali, “proposte concrete d tutela dei pensionati soprattutto in materia fiscale, da porre in alternativa alle condizioni a volte costrittive e inaccettabili del Governo. L’impegno di tutti, e a maggior ragione dei pensionati, è di difendere il patrimonio dell’Inpgi “anche se le ultime vicende dovranno far luce su operazioni finanziarie sotto inchiesta da parte della magistratura”. Esprime l’ esigenza di elaborare un “manifesto nuovo” per un “nuovo welfare” dei pensionati. Per raggiungere questo è necessario “un movimento unitario nella gestione dell’Ungp”.
Pietro Ruo (Venezia) auspica un maggiore collegamento tra periferia e centro ed una maggiore comunicazione all’interno e all’esterno della categoria. Lamenta l’eccessivo costo dei gettoni di presenza erogati dall’Inpgi osservando che gli eletti all’Istituto dovrebbero lavorare con spirito di servizio. Chiede anche di intervenire sui benefit e sui contributi figurativi. Invita il presidente Bossa ed i futuri dirigenti dell’Ungp a farsi promotori della ricostituzione di un patto di generazione all’interno della categoria.
Savino Cutro (Potenza) ricorda di aver rinunciato al gettone di presenza Inpgi e rivendica il ruolo dell’ente previdenziale. Lamenta che molti giornalisti che operano nel settore on line non sono iscritti all’Inpgi, allargando la quota di lavoro nero. E’ evidente che in tal modo ne risente il bilancio Inpgi ormai costretto a pagare le pensioni grazie alla rivalutazione dei patrimonio immobiliare. Chiede che l’ Ungp recuperi maggiore protagonismo per essere più incisiva rimanendo in contatto con i colleghi pensionati presenti negli organismo di categoria.
Natale Conti (Sicilia) Propone di cooptare Orlando Scarlata, primo presidente e cofondatore dell’Ungp, a presidente onorario anche perché dotato di grande esperienza in materia pensionistica. Solleva il problema contributivo di chi lavora on line. Chiede che l’Inpgi continui a mandare per posta la comunicazione dell’accredito della pensione per favorire i colleghi più anziani non esperti nell’utilizzare il computer. Chiede una spending review per l’Inpgi tagliando gli sprechi e aggiunge che il presidente Camporese avrebbe dovuto autosospendersi in relazione all’inchiesta di Milano. Invita a allacciare contatti con i sindacati confederali dei pensionati.
Neri Paoloni (Roma) lamenta che dal dibattito siano emerse poche proposte e costruttive. Chiede attenzione verso le pensioni falcidiate nel corso dei decenni in un contesto di classe media in declino. Augura a Bossa la rielezione e lo invita ad avere rapporti stretti con Fnsi, Inpgi, Casagit.
Giuliano Musi (Bologna) riepiloga i principali problemi della categoria sottolineando le difficoltà dell’Inpgi e la pressione fiscale. Deplora la presenza dei pensionati nelle redazioni ed invita l’Ungp a fare maggiore proselitismo e a schierarsi contro il disegno di legge che regolamenta la diffamazione.
Romano Bartoloni (Roma) ricorda che i colleghi in attività sono 15.860 contro 8.000 pensionati con la perdita in un anno di molte centinaia migliaia di posti lavoro così che il rapporto tra lavoratori e pensionati è ormai di due a uno. Inoltre la media delle pensioni è superiore a quella delle retribuzioni con rischio di conflitti generazionali. Auspica un collegamento con gli altri sindacati, confederali e non, per portare avanti una battaglia comune sulla detassazione delle pensioni. Osserva, infine, che un più incisivo contatto tra giornalisti in attività e quelli pensionati potrebbe fornire preziosi e fattivi contributi anche per quanto concerne la formazione professionale. Infine ritiene opportuno che l’esecutivo Ungp si riunisca insieme con i presidenti dei gruppi regionali.
Sergio Fantini (Bologna) lamenta scarsi contatti tra centro e periferia. Ritiene inutile e costoso ripubblicare il mensile dell’Unione sostituendolo con un notiziario on line. Auspica contatti con gli altri sindacati sul problema delle pensioni e della tassazione. Rivendica un ruolo per i pensionati nell’ambito della formazione professionale e chiede che tutte le iscrizioni all’Ungp siano regolate sulla base della contribuzione dello 0,30 per cento.
Massimo Signoretti (Roma) interviene per la seconda volta per lamentare l’esistenza di una lista bloccata verso la quale i delegati saranno chiamati a svolgere il ruolo di notai. Dalla lista, aggiunge, è stato escluso Giovanni Rossi e propone di votarlo per la sua autorevolezza.
Oreste Barletta (Roma) osserva che l’intervento di Signoretti denuncia la mancanza di quell’unità che deve nascere dal confronto. Chiede, inoltre, a cosa serva l’UNGP e se non sia sufficiente la sola Fnsi.
Giovanni Rossi (presidente Fnsi) ringrazia chi ha proposto la sua candidatura che declina perché, afferma, è in procinto di uscire da un’esperienza in Federazione e non vuole rientrare dalla finestra.
Pier Luigi Rösler Franz (Roma) ricorda che l’articolo 7, comma 7 dello statuto sociale recita che “dovrà essere garantita un’equa rappresentanza di genere”: ma qui è candidata una sola donna, osserva.
Romano Bartoloni (Roma) esprime solidarietà a Giovanni Rossi.
Guido Bossa (Presidente uscente Ungp) replica chiarendo di avere offerto a Giovanni Rossi il ruolo di presidente del Congresso, invito che questi ha declinato dicendosi disponibile solo in caso di difficoltà. Riguardo alla proposta di cooptare Scarlata quale presidente onorario precisa che tale carica non è prevista dallo statuto e che si dovrà studiare un suo inserimento. Dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti nel dibattito, ha rivolto un ringraziamento anche ai colleghi del Consiglio nazionale (che si è riunito mediamente quattro volte all’anno) e dell’esecutivo che hanno consentito un buon lavoro. Infine propone al Congresso di destinare, una volta chiuso il bilancio 2014, diecimila euro al fondo della Fnsi per i colleghi in difficoltà. Chiede ai colleghi che hanno affrontato il problema della perequazione delle pensioni di inviare alla nuova presidenza una sintesi per stabilire una linea d’azione. Infine auspica la soluzione del problema della Campania.
Terminata la discussione il presidente del Congresso Giacomini legge i tre ordini del giorno depositati. All’unanimità viene approvato l’ordine del giorno Villotta sulle quote dell’Ordine, all’unanimità anche la mozione De Vito sulla linea politica dell’Ungp. Per quanto concerne l’ordine del giorno in cui si chiede di riconoscere a Ermanno Corsi il ruolo di “consigliere nazionale aggregato” il presidente del Congresso osserva che lo statuto dell’Ungp non prevede un simile ruolo. Propone di considerare l’ordine del giorno come un invito alla dirigenza di Ungp, in attesa della regolarizzazione della situazione in Campania, di invitare Corsi alle riunioni del Consiglio nazionale. La proposta Giacomini è approvata all’unanimità.
Chiusa la fase delle votazioni, la seduta viene aggiornata al pomeriggio.
Seduta pomeridiana del 27 gennaio 2015
La seduta pomeridiana è interamente dedicata all’elezione dei nuovi organi statutari, vi è stato però il tempo per l’intervento del presidente della Casagit.
Daniele Cerrato (Presidente Casagit traccia un bilancio della Cassa segnalando che i nuovi profili hanno fruttato oltre mille nuovi iscritti. Annuncia poi una novità: la Cassa si apre a nuove categorie produttive come fornitrice di servizi. A tal fine è stata costituita la “Casagit servizi srl” che ha raggiunto recentemente un accordo con la Confcommercio per la costituzione e la gestione di un fondo previdenziale a beneficio di titolari di esercizi commerciali (25 mila unità all’inizio). La Cassa ne ricaverà la possibilità di tenere i conti in equilibrio e di avere una riserva tecnica. Il patrimonio della Cassa non viene coinvolto nella nuova società e, assicura Cerrato, la Casagit è, e resta, dei giornalisti. Conclude commentando che permangono i problemi legati all’erosione del contratto e che solo la ripresa dell’occupazione potrà risolverli.
Le operazioni di voto e di scrutinio si concludono verso le ore 20 avendo i seguenti risultati:
Presidenza: Guido Bossa 27 voti, Romano Bartoloni 2, Antonio De Vito, Giovanni Rossi, Franco Brozzu e Ino Iselli 1. Schede bianche 12, nulle 1. Risulta quindi eletto Guido Bossa.
Vice Presidenze
Prima votazione Mario Petrina 28 voti, Gianfulvio Bruschetti 21, Stefania Giacomini 8, Antonio De Vito 4, Giovanni Rossi 4, Tiziana Longo 2, Domenico Marcozzi, Paolo Aquaro, Ino Iselli, Boschini, Claudio Mazza, Orazio Raffa 1; schede bianche 4. Risulta quindi eletto Mario Petrina.
Seconda votazione per la seconda vice presidenza: votanti 48 quorum 25: Stefania Giacomini 23 voti, Gianfulvio Bruschetti 21, Franco Brozzu 1; Schede bianche 3. Non essendo stato raggiunto il quorum previsto si procede alla terza votazione a maggioranza semplice con il seguente risultato: Stefania Giacomini 23, Gianfulvio Bruschetti 21, Domenico Marcozzi 1; Schede bianche 2 nulla 1. Risulta quindi eletta Stefania Giacomini.
Elezione dell’Esecutivo votanti 48: ottengono voti: Dario De Liberato 25 voti, Orazio Raffa 23, Claudio Cojutti 21, Mauro Lando 21, Gianfulvio Bruschetti 20, Paolo Baggiani 19, Claudio Mazza 17, Tiziana Longo 16, Giuliano Musi 15 che risultano eletti. Ottengono inoltre voti: Oreste Barletta, Pierluigi Gambino e Marco Morelli 14; Cristofaro Labate 13, Romano Bartoloni, Giuseppe Tropea e Antonio De Vito 12; Antonio Gabriele Cardin 10, Pietro Ruo 9, Enzo Ferrini 7, Giuseppe Errani 4, Domenico Marcozzi, Giovanni Perrotti, Giovanni Giacomini e Moretti 2. Seguono con un voto Giovanni Rossi, Massimo Signoretti, Enrico Bosi, Franco Bucarelli, Pierluigi Roesler Franz, Masi.
Elezione dei Revisori dei conti: votanti 48, schede bianche 2, ottengono voti Giuseppe Anzalone 30, Neri Paoloni 22, Marco Gardenghi 16, Gianluigi Corti e Domenico Marcozzi 15; risultano eletti Anzalone, Paoloni e Gardenghi come revisori dei conti effettivi; Marcozzi e Corti come revisori dei conti supplenti. Ottengono inoltre voti Tiziana Longo 14, Gaspare Cacioppo 11, Cristofaro Labate 4, Arturo Ciccarelli 3, Ino Iselli e Giuseppe Tropea 2 seguono con 1 voto Massimo Signoretti, Gianfulvio Bruschetti, Pierluigi Roesler Franz, Lucio Zampino e Conti.
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La segreteria del Congresso
Giuseppe Prunai
Mauro Lando