06/12/2011

La manovra del governo sulle pensioni è iniqua. Minacce sugli enti privatizzati, ma l’Inpgi ha già varato la riforma che mette i suoi conti
in sicurezza. Il comunicato del coordinamento degli enti
Il testo della norma di legge tassativa

Mario MontiOltre al blocco per due anni dell’incremento delle pensioni superiori a 12 mila euro lordi l’anno, cioè praticamente quasi tutte le pensioni dell’Inpgi, il decreto approvato dal governo domenica sera pone una seria ipoteca sugli enti previdenziali di diritto privato (fra cui anche l’Inpgi)


Se questi enti non sono in grado di garantire l’equilibrio fra entrate contributive e spese pensionistiche per i prossimi 50 anni o non prendono i provvedimenti necessari per offrire tale garanzia entro il 31 marzo 2012, saranno sottoposti a due penalizzazioni: l’avvio delle norme di calcolo contributivo per i futuri pensionati ed una trattenuta pari all’1 per cento a carico dei già pensionati.
E’ una norma pesante e tassativa dalla quale, però, l’INPGI dovrebbe essere escluso. Dopo un primo momento di fibrillazione appena letta la norma, gli esperti dell’INPGI, consultati dal presidente Andrea Camporese, hanno dichiarato di propendere per un’ interpretazione della norma che estende la sostenibilità dell’ente per i prossimi 50 anni.
“In questo senso – ha sostenuto Camporese – la riforma approvata dall’Inpgi metterebbe al sicuro l’istituto, anche se sono necessari ulteriori approfondimenti che dovranno avvenire attraverso un’interlocuzione con i Ministeri vigilanti.” Inoltre, il presidente  dell’ente ha dichiarato che “non condivide i passaggi rapidi previsti da alcune norme del decreto: le ritengo deleteri”, così come l’ obiettivo finale del “contributivo puro deprime il sistema solidaristico”.
A sua volta, il segretario del sindacato dei giornalisti, Franco Siddi, ha dichiarato che “la FNSI è impegnata sul terreno della promozione e tutela dei diritti del lavoro e della solidarietà. Per questo ritiene già da oggi indispensabile non lasciare nulla di intentato per le garanzie delle autonomie professionali e una maggiore equità della manovra governativa, affinchè sostenga davvero lo sviluppo e dia respiro al lavoro”.
Nel frattempo il coordinamento degli Enti di categoria dei giornalisti italiani, composto da Ordine, Fnsi, Inpgi, Casagit e Fondo di pensione integrativa,  ha emesso ieri il  seguente comunicato congiunto: “Inevitabile il rigore, necessaria la ricerca di una maggiore equità, ineludibile una spinta alla crescita che interessa anche il settore giornalistico che ha assistito, solo nell’ultima settimana, alla sospensione delle pubblicazioni da parte di tre quotidiani.
Di fronte alla grave crisi che vive il Paese, il Coordinamento degli Enti di categoria dei giornalisti italiani torna ad auspicare un forte coinvolgimento da parte del Governo e del Parlamento nell’ottica di provvedimenti che raggiungano il massimo dell’equilibrio sui versanti ordinistici, previdenziali e  di mercato del lavoro. E’ il caso della previdenza privata, della quale fa parte l’Inpgi, raggiunta da una norma che aumenta da 30 a 50 anni la sostenibilità dei conti rilevati nei bilanci tecnici. L’istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, proprio in queste settimane, ha portato a termine una riforma, approvata dai Ministeri dell’Economia e del Lavoro, che pone in sicurezza i conti con un patrimonio sempre crescente nei 50 anni, rispondendo puntualmente proprio a quel criterio di sostenibilità che viene ritenuto centrale dalla nuova norma.
Ogni ulteriore elemento di equità che fosse applicato al sistema va affrontato con equilibrio e in un orizzonte temporale sufficiente a consultare gli Organi preposti proprio in virtù dell’autonomia degli Enti ribadita anche dal Consiglio dei Ministri. Appare molto stringente e di impossibile applicazione la data del 31 marzo 2012 come frontiera ultima della verifica dei conti prospettici dell’intero sistema previdenziale privato. La garanzia di equità tra generazioni si incardina anche nella transizione dei sistemi che risulta complessa in virtù di una stratificazione di norme e metodi di calcolo che si sono sviluppati, dentro ogni singola categoria professionale, negli ultimi decenni”.

Di seguito pubblichiamo il testo dell’articolo del decreto che ci interessa:
Art. 24, comma 19 - enti previdenziali di diritto privato dei professionisti.In considerazione dell’esigenza di assicurare l’equilibrio finanziario delle rispettive gestioni in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, gli enti  e le forme gestorie di cui ai predetti decreti adottano, nell’esercizio della loro autonomia gestionale, entro e non oltre il 31 marzo 2012, misure volte ad assicurare l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni. Le delibere in materia sono sottoposte all’approvazione dei Ministeri vigilanti secondo le disposizioni di cui ai predetti decreti, che si esprime in modo definitivo entro trenta giorni dalla ricezione di tali delibere. Decorso il termine del 31 marzo 2012 senza l’adozione dei previsti provvedimenti, ovvero nel caso di parere negativo dei Ministeri vigilanti,  si applicano, con decorrenza dal 1° gennaio 2012: a)  le disposizioni di cui al comma 1 del presente articolo sull’applicazione del pro-rata agli iscritti alle relative gestioni; b) un contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell’1 per cento.