01/12/2014

Verso il Congresso: agli elettori pensionati del Piemonte

Antonio De VitoCirca duecento giornalisti pensionati del Piemonte sono chiamati , insieme ai colleghi in attività, a partecipare al voto del 14-15 dicembre. Per eleggere i delegati ai Congressi del prossimo gennaio (26-27 il VI Congresso UNGP, 27-28-29-30 il Congresso della Fnsi).
È  un appuntamento importante, che permetterà di scegliere i colleghi che poi dovranno, insieme a tutti gli altri di ogni parte d'Italia, prendere le decisioni più giuste, in questo snodo decisivo per le sorti del sindacato, dopo la firma del contratto nazionale che ha chiuso, tra contestazioni, rifiuti, mugugni, un periodo controverso della nostra storia


Buono il contratto? Cattivo il contratto? Io credo che per la categoria la firma e' stato un passaggio obbligato. Questo contratto, con tutti i suoi limiti e comunque con innovazioni rilevanti, è meglio di nessun contratto, esito prevedibile se non fosse finita così. Sappiamo tutti della crisi, nel nostro settore e nel Paese. Il contratto ha lasciato l'amaro in bocca a molti? È stato un ripiegamento della categoria? Forse sì.  Ma bisognerebbe anche cercare di comprendere che il mondo è cambiato. Il "mercato della notizia" e' cambiato, con i social, le nuove abitudini, i nuovi strumenti. Il futuro riguarda noi giornalisti, riguarda il governo e le riforme per troppo tempo rimaste  ferme al palo, in un Paese piegato e piagato da decenni di incuria. Il futuro dovrebbe riguardare anche gli editori, fermi a difendere le loro rendite di posizione.
In questo clima andiamo a discutere nei congressi qualche strategia utile a dare serie prospettive all'informazione, attrezzando meglio un sindacato anchilosato per affrontare la sfida culturale, prima che sindacale e politica, del futuro che e' già presente. Le "triangolazioni ",  come quella che ha prodotto il contratto, l'accordo tra sindacato, governo ed editori, sono utili percorsi per giungere a risultati, ma gli editori non possono continuare a piangere, a far pagare le loro crisi e le loro inefficienze alla collettività e all'Inpgi, senza rinnovarsi davvero e senza dare giusto peso e remunerazione al fattore lavoro, sul quale si regge la baracca. Servirebbe uno scatto di qualità, una visione lungimirante della nuova informazione che muta giorno per giorno, non limitarsi a qualche aggiustatina, ma una visione di sistema, giornali, tv eccetera, per non parlare dell'Ordine non riformato e non adeguato alle esigenze di un mestiere che ha urgente bisogno di manutenzione. Con la difesa, non come corollario, ma imprescindibile, della nostra previdenza, anzitutto. Questo diciamo noi pensionati, per il welfare di oggi e per quello di domani.
Vengo ai pensionati, appunto. Votiamo anche per quattro delegati piemontesi al VI Congresso dell'UNGP. L'Unione ha fatto un lungo cammino dal 1998, anno della sua rinascita, fino ad oggi. Intanto ha riaffermato la presenza e la partecipazione dei giornalisti pensionati nel sindacato di categoria, cosa che prima non avveniva. Dei pensionati come tali non si parlava. E basta. E non contavano nulla. L'Unione e' sindacato di base della Fnsi, come l'Usigrai, e come tale si è fatta sentire in questi anni.
Perché noi pensionati, spesso considerati come nemici dai colleghi più giovani, siamo davvero unitari, vogliamo un sindacato più forte, al di là delle speciose divisioni esistenti (non tra di noi). Se vanno difesi i precari, i più deboli, conquistando nuove regole che aiutino i giovani ad inserirsi stabilmente nel mondo dell'informazione che cambia, altrettanto importanti sono le battaglie in favore dei pensionati sempre più maltrattati, in un periodo della vita che avrebbe bisogno di maggiori difese e certezze, per l'adeguamento dei trattamenti, per sgravi fiscali come avviene in altri Paesi europei, per il non abbandono di quanti hanno dato anche in tempi difficili il loro contributo professionale. E sociale e sindacale.
I pensionati, che hanno lottato nei decenni precedenti, ai loro bei tempi,  per i diritti e per maggiori tutele della categoria, adesso non vogliono medaglie. Ma non vogliono neppure essere messi in un angolo. Per questo e' nata l'Unione, per questo e' necessario rafforzarla, insieme a tutto il sindacato. Dal congresso di Bergamo abbiamo patito una défaillance, dovuta alle dimissioni del presidente Iselli (che invano tentammo di scongiurare). Ma dopo il Congresso straordinario di due anni fa , con il nuovo presidente Bossa abbiamo ripreso la strada. Grazie al fondo di perequazione (un successo per l'Ungp, art. 21 del vecchio contratto, confermato nell'ultimo) e' entrata a regime una modalità di aiuto per le pensioni più basse, attuata nel 2013 e che sarà ripetuta quest'anno, una specie di tredicesima aggiuntiva.
Il tema della perequazione sarà rilanciato al prossimo Congresso. Ma per avere successo, occorre un sindacato funzionante, più agguerrito, propositivo e unitario. Spero che maggiore forza all'Unione e al sindacato di tutti, possa venire anche dai pensionati più giovani, che hanno subito il trauma dell'espulsione dai luoghi di lavoro a seguito dei prepensionamenti. Hanno in tutta Italia ampliato le nostre fila, sono non soltanto più giovani, ma spesso con rilevanti esperienze nei comitati di redazione e nelle Associazioni di stampa.   Potrebbero dare una grande mano al rinnovamento del sindacato. I cicli dei più anziani fatalmente finiscono, occorre un rinnovamento di energie, di idee, di persone che mettano in comune la loro esperienza per andare avanti. Spero vivamente, insieme al Direttivo uscente (il sottoscritto, Claudio Cerasuolo, Roberto Franchini, Andrea Liberatori, Giacomo Mosca) che questo appello non cada nel vuoto. Il Gruppo piemontese si e' riunito regolarmente ogni primo lunedì del mese, lo chiamiamo Direttivo allargato a chiunque abbia voglia di  partecipare. Incontri di discussione, di informazioni, di vita sindacale, utili per approfondire e scambiarsi idee. Credo che questa abitudine, che data dagli Anni 80 e 90, debba continuare e possa farlo con l'apporto di energie fresche.
In queste elezioni rinnoviamo il Direttivo del Gruppo pensionati del Piemonte nell'ambito della Subalpina, sulla scheda si dovranno scrivere fino a TRE PREFERENZE, indicando nome e cognome.
Hanno dato la loro disponibilità alla candidatura i seguenti colleghi:

                                                RINNOVO DIRETTIVO
BARBIERO IVANO
BOETTI GIANPAOLO
DE VITO ANTONIO
DOLFINI GIULIANO
LONGO TIZIANA
LO PRESTI SALVATORE
MOSCA GIACOMO
Ma mi auguro che si facciano avanti altri volenterosi. Tutti sono eleggibili, purché in regola.

Uguale scheda e procedura (TRE PREFERENZE) per l'elezione dei

                                           QUATTRO DELEGATI al VI Congresso UNGP
Hanno dato la loro disponibilità i seguenti colleghi:
BOETTI GIANPAOLO
CACIOPPO GASPARE
DE VITO ANTONIO
LONGO TIZIANA
LO PRESTI SALVATORE
MOSCA GIACOMO
Anche per questa elezione, aspetto altre new entry di colleghi motivati e volenterosi.

Infine un appello, ANDATE A VOTARE, andiamo numerosi a votare, e' la democrazia che lo impone. Nonostante tutti i mal di pancia della nostra comunità, l'astensione non aiuta nessuno. Buon voto a tutti.

Antonio De Vito
Vice presidente vicario dell'Ungp (UNIONE NAZIONALE GIORNALISTI PENSIONATI)
Presidente del Gruppo giornalisti pensionati del Piemonte