02/12/2011
Siddi: "Su pensioni e mercato del lavoro, i giornalisti
hanno di riserva anche la carta della ribellione"
Hanno tuonato tutti al Convegno di Pescara su “sistema pensionistico e mercato del lavoro”. Ha tuonato il segretario della Fnsi, Franco Siddi: “Siamo preoccupati della crisi? Si. L’Ansa meno 18 giornalisti, il Giornale di Sicilia meno 14, al Sole 24 Ore mandano in pensione i tipografi di 49 anni, come esempi. Noi guardiamo ed ascoltiamo: saranno guai se non verrà rifinanziato il Fondo per i prepensionamenti. Ma abbiamo di riserva anche la carta della ribellione. Vorremmo essere ascoltati”
Ha tuonato – un po’ meno – anche Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi: “Vogliono il contributivo per tutti? Per gli enti dei professionisti italiani, due milioni e mezzo di persone, ci sono le regole degli enti privatizzati e ci sono le leggi.” Ha aggiunto Camporese: “ Aspettando lunedì, auspico l’abolizione delle finestre di Tremonti. Se il mondo del lavoro non tiene, è il Paese che non tiene. Serve una visione lunga. Non voglio trasmettervi pessimismo, ma se il 5 dicembre, lunedì, non cambierà molto, ci sono poi gli altri giorni, il 6, il 7, eccetera. Noi rimaniamo in trincea, noi di tutte le Casse privatizzate aderenti all’Adepp, non per difendere privilegi, ma per affermare dei diritti”.
Il presidente dell’Ungp, Ino Iselli, è partito dalla “lettera del babbeo”, apparsa sul Corriere della sera, per arrivare alla rivalutazione delle pensioni, a quanto pare azzerata dal 2012. Ha affermato Iselli: “ Lunedì finirà una parte importante della transizione pensionistica. Ma bisogna investire sui giovani. L’Inpgi si è difeso bene, gli editori approfittino degli sgravi approvati , per procedere alle assunzioni. E bisogna mantenere gli aspetti di solidarietà”.
Il convegno, organizzato dal sindacato giornalisti abruzzesi, ha visto oltre alla solita parata di dirigenti nazionali e locali, anche un’ampia partecipazione di giovani giornalisti, perplessi per il momento difficile. Frastornati, a dir poco, in attesa della “rivoluzione” del 5 dicembre.