17/02/2014

Morto Marcello Zeri, il giornalismo piange un grande
Il cordoglio della Fnsi: “Ha speso la sua esistenza per la professione”

Marcello ZeriMarcello Zeri se n’è andato. Il 4 maggio prossimo avrebbe compiuto 90 anni e 69 anni di professione. Nato a Roma il 4 maggio 1924 era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 4 maggio 1945. Esordì nel giornalismo a 17 anni come corrispondente, dalla Sala Stampa, dei quotidiani “Stampa Sera”, “Il Telegrafo”, “Il Lavoro” e “Il Gazzettino”, per poi essere assunto con la qualifica di cronista, nel 1943, a “L’Italia” di Giuseppe Bottai, dalle cui ceneri nacque “Il Tempo”


La mattina del 5 giugno 1944, giorno della liberazione di Roma, assieme ai colleghi Guglielmo Serafini, Carlo Scaparro e Gaspare Gresti, e all’editore Renato Angiolillo, tenne, infatti, a battesimo la nascita del quotidiano romano “Il Tempo”. “Ci ritrovammo nella tipografia di via Mario de’ Fiori – ha raccontato lo stesso Zeri in “Giornalisti grandi firme. L’età del mito” – e lavorammo per ore alla prima pagina. Poi, improvvisamente, Angiolillo ebbe una intuizione felice; rinunciò al titolo Italia, che gli sembrava di scarsa presa sul pubblico, scartò quello di Europa che gli era stato suggerito da uno dei suoi collaboratori, e scelse Il Tempo, riprendendo la testata di un vecchio giornale romano fondato e diretto da Filippo Naldi nel primo dopoguerra e poi soppresso dal fascismo”. Al “Tempo” vi è rimasto per oltre quarant’anni, congedandosi nel 1984 con la qualifica di caporedattore centrale.
Il giornalismo, la sua vita, la sua passione, lo ha sempre visto protagonista onesto di un mestiere dal quale tanto ha avuto, ma altrettanto ha dato. Stimato e apprezzato da tutti, era considerato una “mente pensante”. Negli istituti di categoria dei giornalisti ha svolto un prezioso ruolo offrendo fondamentali contributi di idee e di azione. E’ stato vicesegretario nazionale della Fnsi, consigliere d’amministrazione dell’Inpgi e della Casagit e consigliere regionale dell’Associazione Stampa Romana.
“La sua bandiera – ricorda il vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi – è sempre stata la qualità dell’informazione al di là del colore dell’appartenenza politica. Un galantuomo, ma soprattutto un collega sempre attento e appassionato che, a dispetto dell’età, si è sempre mostrato al passo con i tempi e le esigenze delle nuove generazioni”. E con commozione ed affetto lo ricordano due suoi amici di sempre: Massimo Signoretti e Pierluigi Roesler Franz, compagni di tante battaglie.
“Nella sua vita interamente dedicata al giornalismo, professione che ha amato profondamente”, ricorda Franz – ha ricoperto importanti ruoli. Leader della corrente sindacale “Stampa Romana”, si é poi impegnato a 360° nel sindacato dei giornalisti, dove si è battuto per le sue idee con grande passione, svolgendo incarichi di primo piano sia nell’Associazione Stampa Romana, sia nella Fnsi. Fino a tre anni fa ha presieduto il Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.
“Marcello Zeri – conclude Pierluigi Roesler Franz – é uno di quei colleghi che ci mancherà molto, ma resterà sempre nel nostro cuore proprio per quelle sue doti di umanità, affabilità e disponibilità verso il prossimo che ha dimostrato in tutta la sua vita”.
(www,giornalisticalabria.it)

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del collega Marcello Zeri, dirigente sindacale di valore che ha speso la sua esistenza per la professione e per i diritti inalienabili dei giornalisti.
Ci ha lasciato quasi a novant’anni ma fino a pochi mesi fa sempre in prima linea per difendere l’informazione e la necessità di tutelare la libertà di stampa. Alla famiglia esprimiamo vicinanza ed un forte abbraccio a tutti i colleghi che lo hanno, come noi, apprezzato per la sua umanità.
“Con Marcello Zeri ci lascia un collega che ha perfettamente incarnato il suo tempo e la passione per la nostra professione, per il nostro mondo. Una lunga vita da giornalista, quasi 69 anni di mestiere, passati vicino a maestri tra cui Italo Zingarelli, Vittorio Zincone, Enrico Mattei e scrittori come Curzio Malaparte. La nascita de «Il Tempo» che lo ha visto tra i protagonisti di un delicato passaggio, a cavallo di epoche opposte, tra stagioni che hanno segnato il nostro poter o saper raccontare il Paese”.
Così il presidente della Casagit, Daniele Cerrato, esprime il proprio cordoglio per la morte del collega Marcello Zeri. “E’ stato – ricorda Cerrato – fortemente impegnato nel sindacato e nella nostra Casagit dove ha ricoperto per 12 anni il ruolo di Fiduciario romano e per 8 quello di Consigliere di Amministrazione.
Personalmente l’ho conosciuto quando ero un giovane delegato, lui già in Cda e all’ultimo impegno. Persona schietta e autentica che non si stancava di sottolineare quanto sia stato prezioso costruire e rafforzare negli anni, oltre all’Ordine professionale, solidi riferimenti per previdenza e assistenza, mantenendo unitario e forte il nostro sindacato. Istituzioni ed enti che sapevano contenere al loro interno vivaci dibattiti e contrapposizioni ma nello stesso tempo salvaguardavano il bene più prezioso della nostra professione: la libertà di poter scrivere ciò che si vede, ciò che si ritiene essere più vicino al vero. Avrei voluto Marcello fisicamente con noi anche in questo anno in cui festeggeremo il 40° compleanno della Casagit – conclude Cerrato - mi accontenterò di immaginare che ci sia lo stesso”.