15/02/2014

Fnsi a Aser criticano la Giunta M5S che vieta ai dipendenti di parlare
con i giornalisti: "Nel Comune di Parma qualcuno ha perso la testa"

Federico Pizzarotti con Beppe GrilloDivieto di critica per non arrecare un danno di immagine, nemmeno quando si parla con gli amici fuori dall'orario di lavoro. In più obbligo di non commentare sui social network l'attività amministrativa e tantomeno dialogare con i giornalisti. Sono questi alcuni dei diktat inseriti nel nuovo codice comportamentale del comune di Parma varato dalla Giunta a 5 Stelle di Federico Pizzarotti. Dura presa di posizione del Sindacato dei giornalisti che critica il provvedimento: "Imposto un assurdo bavaglio. Qualcuno in Comune ha perso la testa"


Facendo proprio il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato a livello nazionale nello scorso mese di aprile, l'amministrazione comunale della città emiliana ha dato un pesante giro di vite
alle possibili critiche dei suoi 1300 dipendenti.
Nel documento, varato lo scorso mese di dicembre ma reso noto oggi dalla Gazzetta di Parma, si legge che "il personale si astiene dall'esprimere giudizi sull'operato dell'ente che possano recare danno o documento" e questo "anche nell'ambito dei social network". Silenzio assoluto in particolare per il
personale che opera nell'ambito educativo: è previsto espressamente il divieto di commentare le scelte del Comune in materia di nidi e scuole dell'infanzia. In particolare "nel rapporto con i genitori - scrive il codice - il personale deve astenersi dal fare commenti o esprimere giudizi sulle scelte dell'amministrazione".
Bavaglio anche con i media. Ai dipendenti il Comune di Parma vieta da oggi di intrattenere rapporti diretti con i mezzi di comunicazione o rilasciare dichiarazioni ed interviste. Nel codice ci sono poi diverse norme riguardo al decoro del luogo di lavoro, dalla scrivania sempre in ordine al cartellino ben vista sino all'obbligo, agli agenti della polizia municipale, di usare sempre il 'leì ed evitare categoricamente
l'uso del dialetto.
Vietatissimi per chi è in divisa anche orecchini, piercing, collane o più semplicemente "ogni forma di appariscenza". E 'salatissime' le sanzioni per chi sgarra. Per un commento sconveniente per il comune di Parma sui social network si rischia una sospensione dal servizio anche di dieci giorni; se si parla con i giornalisti la 'penà è ridotta a quattro. Multe anche per chi viene pizzicato a non fare la raccolta
differenziata. (ANSA).

La Federazione Nazionale della Stampa e l'Associazione Stampa Emilia-Romagna bacchettano la
Giunta a 5 Stelle del sindaco Federico Pizzarotti per "l'incredibile notizia del divieto ai dipendenti del Comune di Parma di parlare con i giornalisti, pena la sospensione dal servizio per quattro giorni, assieme a tante altre proibizioni e minacce di sanzioni".
In quel Comune - affermano in una nota il presidente Fnsi, Giovanni Rossi, e la presidente dell'Aser, Serena Bersani - "qualcuno ha perso la testa": questo "assurdo bavaglio" non può "lasciare indifferente il nostro Sindacato, ma neppure chi ha a cuore un minimo di democraticità della società istituzionale e
civile italiana. Il tema, ovviamente, non è quello di reprimere l'uso dei mezzi d'informazione e dei social network per insultare e denigrare, ma, sembra di capire, quello d'impedire che giungano ai cittadini informazioni che non piacciono a chi governa la città. In questo consisterebbe il rinnovamento e 'la nuova politicà? Non possiamo che esprimere il più grande sconcerto di fronte a scelte e provvedimenti il cui scopo evidente è sottrarre chi amministra dal dover rendere conto agli elettori delle proprie scelte grazie al controllo che l'informazione deve poter esercitare su tutti i poteri, compreso
quello locale, senza tentare di impedirne la funzione attraverso mezzi come quello messo in atto dal Comune di Parma. Il nostro invito agli amministratori parmigiani - scrivono Rossi e Bersani - è di rivedere quelle norme avendo anche maggiore considerazione della serietà dei propri dipendenti".
Il nuovo codice comportamentale del Comune di Parma, che ha recepito quello nazionale approvato l'aprile scorso, vieta la critica all'Amministrazione comunale anche parlando con gli amici fuori dal lavoro, il commento sui social network e, tra l'altro, i contatti con i giornalisti. (ANSA)