03/12/2011

L’ “ex fissa” va ancora a rilento. Stop dei Ministeri al prestito Inpgi
alla Fieg per smaltire l’arretrato di cinque anni
E intanto centinaia di colleghi pensionati attendono preoccupati

La sede della FiegTramonta, almeno nell’immediato, la speranza per centinaia di pensionati di ottenere in tempi congrui l’ex fissa, cioè una parte consistente della liquidazione. Cosicché, se non interverranno fatti nuovi, tutti dovranno aspettare almeno cinque anni per godere di un loro sacrosanto diritto. I Ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) non hanno infatti approvato una delibera dell’Inpgi vecchia di quasi un anno che prevedeva l’erogazione di un prestito di 37 milioni di euro al “Fondo integrativo contrattuale”, finanziato solo da contributi a carico degli editori (prevalentemente Fieg, ma con esclusione della Rai)


Poiché il finanziamento è da sempre insufficiente a smaltire le legittime aspettative dei giornalisti, si è formato nel tempo un ingorgo, enormemente cresciuto anche a causa dei notevoli pensionamenti dovuti a stati di crisi. La delibera dell’Inpgi aveva lo scopo di abbattere i  tempi di attesa dei pensionati (stimati dai 5 ai 6 anni) e di “addolcire” l’eccessiva differenza di trattamento fra dipendenti Rai  e dipendenti Fieg. La Rai, infatti, paga regolarmente l’ex fissa ai propri dipendenti, senza bisogno di ricorrere ad alcun fondo.
Ma qual è la motivazione del diniego ministeriale? “Tenendo conto del fatto che già nel 1996 si era reso utile un analogo intervento dell’Inpgi – scrive il Ragioniere Generale dello Stato – al fine di assicurare l’erogazione delle prestazioni da parte del Fondo, si ribadisce che l’operazione di anticipazione dovrà essere contestuale a specifici interventi che possono riguardare sia la misura della contribuzione sia le prestazione erogate dal Fondo medesimo, per assicurarne l’equilibrio finanziario, anche nel lungo periodo. Ciò al fine di evitare che si determini, in futuro, la necessità di ulteriori anticipazioni da parte dell’Inpgi.
“Conseguentemente, nel prendere atto che le parti sociali hanno deliberato di fissare il termine del 31 marzo per adottare eventuali provvedimenti correttivi, finalizzati a garantire l’equilibrio strutturale del Fondo contrattuale ‘Ex Fissa’, lo scrivente ritiene che la delibera dell’Inpgi  possa avere ulteriore corso solo successivamente all’adozione dei predetti interventi, presentati ai Ministeri vigilanti insieme con una dettagliata scheda tecnica, per valutare la stabilità della gestione del Fondo e l’efficacia degli stessi provvedimenti adottati”.
L’”affare”, dunque, torna nella mani delle parti sociali (trattandosi appunto di un istituto contrattuale). Un’altra gatta da pelare, soprattutto per la Fnsi.