24/11/2013

Assemblea del gruppo lombardo con Bossa, Andriolo, Iselli e Poggiali:
dibattito su statuto dell’Inpgi e fondo di perequazione

Il Gruppo lombardo giornalisti pensionati nella riunione mensile tenuta al Circolo della Stampa di Milano ha preso in esame due punti fondamentali del “dibattito” in seno alla categoria: la riforma dello statuto dell'Inpgi, attualmente in discussione presso la Commissione Statuto e Regolamento che si è riunita a Roma il 18 e 19 novembre e la liquidazione una tantum per il 2013 nelle tredicesime dei pensionati con redditi bassi del Fondo di perequazione previsto dall'art.21 del Contratto di lavoro giornalistico che interessa 550 colleghi con un importo di pensione fino a 2500 euro lordi mensili e circa 100 pensionati superstiti che troveranno un incremento di 1000 euro lordi. Il prossimo incontro del Gruppo è previsto venerdì 20 dicembre, anche per lo scambio dei tradizionali auguri di Natale


Presenti il presidente nazionale dell'Ungp Guido Bossa ,i colleghi Maurizio Andriolo vicepresidente della Commissione Statuto e Regolamento dell'Inpgi, Ino Iselli già presidente dell’Ungp e Vieri Poggiali, già presidente dell’Inpgi, i colleghi pensionati lombardi hanno partecipato numerosi e con interventi pertinenti hanno dato vita ad un dibattito approfondito sulle proposte che sono state discusse il 18 e 19 novembre in Commissione e che si possono così riassumere per argomenti, come le ha illustrate Andriolo:

Riduzione dei costi
Le ultime elezioni del 2012 sono costate all'Ingpi 500 mila euro (300 mila in raccomandate e 200 mila tra notai, scrutatori e personale dell'Istituto dislocato nelle 20 sedi regionali in cui si è votato). Con l'introduzione del solo voto elettronico, tramite apposita password come per la Casagit, si potrebbe prevedere un sistema di voto con un solo giorno assistito presso gli uffici regionali anziché due come la volta scorsa, che sommati agli altri 2 col voto da casa hanno portato a 4 i giorni totali delle votazioni, con dispendio di costi ed energie appunto di 500 mila euro.

Riduzione della Governance
La ipotesi di riduzione dei consiglieri da 60 attuali a 40/45 comporterebbe a un nuovo Consiglio Generale così composto: 20 fiduciari/consiglieri eletti in ciascuna Regione in base a liste uniche Circoscrizionali tramite sistema di voto maggioritario e 20/25 consiglieri eletti sempre su base regionale con sistema maggioritario in base a una lista unica circoscrizionale con mantenimento delle attuali percentuali di composizione territoriale. Garanzia della parità di genere sia femminile che maschile in sede di presentazione delle candidature basata sulla scelta della lista unica circoscrizionale su base maggioritaria.

Durata dei mandati
Attualmente lo statuto prevede due mandati per i vertici ma recependo una normativa prevista per i Fondi di previdenza, il limite potrebbe essere portato a tre.

Queste in sintesi le proposte più importanti di cambiamento dello Statuto. Per quanto riguarda noi pensionati col nuovo sistema di voto a lista unica non voteremmo più come in passato solamente per i colleghi candidati pensionati ma anche per gli attivi. Messi tutti sullo stesso piano godremmo di pari dignità e di pari diritti potendo ricoprire cariche sia di presidente che di vice o viceversa. Una ipotesi che – come ha sottolineato il presidente dell'Ungp Guido Bossa – potrebbe essere favorevole, dato l'elevato numero di pensionati raggiunto con i prepensionamenti rispettando così anche la suddivisione territoriale a livello di consiglieri. Secondo i dati forniti dal collega Andriolo a giugno di quest'anno il rapporto tra attivi e pensionati è di 16767 unità per i primi e di 7914 per i secondi.
Un'altra buona notizia fornitaci durante l'incontro del Circolo è che il patrimonio immobiliare dell'Inpgi, recentemente affidato ad un Fondo di gestione, passerebbe da 600 milioni a 1 miliardo e 200 milioni, consentendo al bilancio di quest'anno di chiudere in pareggio anziché in rosso di 50/60 milioni come previsto in precedenza senza questo passaggio contabile.
Attorno a questi temi e a queste proposte si è acceso il dibattito in cui sono intervenuti numerosi colleghi che hanno parlato sia del sistema di voto che di composizione del Consiglio Generale e del Consiglio di Amministrazione che potrebbe avere maggiori poteri se si assottiglierebbero i membri del C.G. o si dovesse abolire il Consiglio stesso (Iselli). Ipotesi questa – ha sottolineato Bossa – quasi impossibile poiché tra i vari compiti del C.G. c'è anche quello di approvare il nuovo statuto oltre a quello di incidere sull'amministrazione dell'Istituto e sulla linea politica. Sul voto e sulla ipotesi di liste uniche altri colleghi intervenuti hanno paventato il rischio di un ritorno della supremazia delle correnti per la scelta dei candidati dando poca speranza di elezione a chi intenderebbe correre da solo. Tuttavia il criterio di rappresentatività regionale continuerebbe a garantire forme diffuse di democraticità e solidarietà. L'Ungp, secondo Bossa che ha chiesto un'audizione in seno alla Commissione, è pronta a sostenere ampi confronti e avanzare proposte significative per illustrare la posizione del sindacato dei pensionati e ha annunciato che al prossimo Consiglio Nazionale dell'Unione proporrà un documento ad hoc sul tema della modifica dello statuto dell'Inpgi.