25/10/2013

Editoria: Fnsi e Asu, basta pensionati nelle redazioni dell'Umbria

Nei giorni scorsi si è riunito il Direttivo dell’Associazione stampa Umbra, a cui ha partecipato anche il consigliere nazionale per l’Umbria dell’Unione nazionale giornalisti pensionati UNGP, Enzo Ferrini, che ha informato il Direttivo delle posizioni emerse durante il Consiglio nazionale dell’UNGP  del  9 ottobre scorso, anche alla luce del negoziato  tra FNSI e FIEG per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico. Durante la riunione è stata affrontata la questione della presenza di giornalisti pensionati nelle testate umbre, la cui prestazione è assimilabile a lavoro dipendente


A tal proposito l’ASU richiama l'attenzione delle redazioni, dei fiduciari e dei Cdr affinché segnalino al Sindacato dei giornalisti umbri presenze “abusive” in redazione così da attivare tutte le previste azioni di carattere ispettivo. A tal proposito ASU e UNGP richiamano l’attenzione dei colleghi sulla nota inviata a CDR e fiduciari dal Segretario della FNSI, Franco Siddi, in cui si evidenzia che “la situazione di difficolta` per l’occupazione giornalistica e` nota a tutti. I piani di riorganizzazione e ristrutturazione con proposte di riduzione di organico continuano ad arrivare sul tavolo del confronto sindacale senza soluzioni di continuita`. Il prepensionamento e` uno dei canali piu` “sfruttati” per alleggerire la tensione sociale nei momenti di difficolta` e di riorganizzazione aziendale. Allo stesso modo funziona, nelle ricadute sociali, qualche progetto di esodo anticipato verso la scelta libera della pensione. In entrambi i casi, spesso, i colleghi pensionati stabiliscono rapporti di prosecuzione di una qualche forma espressiva dell’attivita` professionale, coerente con la natura di una professione che non si smette mai di praticare. Sempre di piu` pero` – stando a diverse segnalazioni critiche e evidenze pubblicamente trasparenti nella lettura quotidiana dei giornali – capita che colleghi a qualsiasi titolo collocati in quiescenza appaiano ordinariamente e continuativamente a lavoro nella stessa testata rispetto alla quale avevano dichiarato cessata l’attività, conseguendo così il diritto a ricevere l’assegno di pensione.
La Fnsi, l'Asu e il gruppo dei giornalisti pensionati dell'Umbria ricordano dunque che “chiunque svolga un lavoro assimilabile ad una prestazione subordinata, per continuita`, per incarico gerarchicamente ricevuto, per attivita` in redazione o all’esterno, ma con chiaro collegamento organico con la redazione, deve essere reiscritto alla Gestione Principale dell’Inpgi e assoggettato alle regole sui limiti di cumulo previsti dall’Istituto.
L’inserimento ordinario nell’attivita` redazionale da` luogo ad un nuovo calcolo degli organici redazionali stessi. Di conseguenza, in occasione dell’esame di piani di riorganizzazione che contengono proposte di riduzione dell’organico, gli organismi sindacali – a cominciare dai Cdr – sono vivamente pregati di far osservare che i presunti “esuberi” richiesti dall’azienda vanno immediatamente ridotti di un numero pari ai colleghi pensionati occupati irregolarmente, ma evidentemente non ritenuti soprannumero. Non solo: e` opportuno segnalarli all’Inpgi (ma e` bene anche al Sindacato regionale e Nazionale) perche´ si possa procedere alla verifica ed al recupero dei contributi omessi e dovuti per tutti questi casi. Analogo rigore va posto nella attuazione dei piani di cassa integrazione e nei contratti di solidarieta`”.