15/10/2013

Contratto, ex fissa, Fondo di perequazione, equo compenso
L’intervento di Giovanni Rossi al Consiglio nazionale Ungp

Giovanni RossiIl presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, ha aperto il suo intervento al Consiglio nazionale dell’Ungp affrontando il tema del rinnovo contrattuale dei giornalisti. Ha ricordato che le trattative con la Fieg per il contratto di lavoro sono entrate in una fase decisiva, anche perché all’interno degli editori non ha prevalso la linea di archiviare il contratto nazionale di lavoro e di procedere con i contratti definiti a livello aziendale. In questo senso va considerato positivo il primo incontro tra delegazioni dopo le riunioni delle commissioni paritetiche. Ciò non significa, ha sottolineato, che la trattativa si presenti facile anche perché l’obiettivo della Fieg è quello di rivedere il ruolo dei giornalisti riscrivendo parti del contratto


Lo scopo è di ampliare la flessibilità del lavoro ed  attraverso essa giungere ad un recupero di produttività potenziando le edizioni on line dove impiegare, soprattutto, i giornalisti cosiddetti “nativi digitali”. Ne potrebbe  conseguire una organizzazione del lavoro con un orario di lavoro articolato sulle 24 ore.
A tal proposito il sindacato, ha chiarito Rossi, concorda sull’individuazione di forme di flessibilità del lavoro attraverso una nuova formulazione dell’articolo 2 del contratto che fa riferimento ai collaboratori. Un nuovo articolo 2 può portare alla riapertura del mercato del lavoro ora bloccato spingendo verso il superamento dei contratti atipici.
Altri temi complessi nell’ambito del rinnovo contrattuale, ha spiegato il Presidente della Fnsi, saranno il superamento dell’attuale regolamentazione dell’indennità ex fissa; l’aumento straordinario del contributo per gli ammortizzatori sociali per il quale la Fieg ha già espresso un diniego, eccetera.
Molto nella trattativa peserà l’intervento del Governo e le provvidenze per l’editoria, così come accaduto in occasione di altri rinnovi contrattuali.
Un giudizio positivo è stato espresso da Giovanni Rossi in merito all’avvio delle corresponsioni del Fondo di perequazione delle pensioni previsto dall’articolo 21 del contratto di lavoro. Al momento, ha aggiunto, non sembra ci siano rischi di una modifica in negativo di quella norma contrattuale. L’obiettivo del sindacato è naturalmente di mantenerla.
Altro tema trattato è stato quello dell’applicazione della legge sull’equo compenso. Il sottosegretario all’editoria ha dato un mese di tempo alle parti per trovare un accorso sui criteri di individuazione dell’equo compenso. Superato quel termine, ha spiegato Rossi, il Governo affiderà l’incarico di individuarli ad un esperto.
In merito al ruolo dell’Ungp il Presidente della Fnsi ha confermato la sua legittimità a pronunciarsi su proposte negative rispetto alle pensioni. Posizioni che possono essere anche dure e ferme verso chi ritiene che i giornalisti pensionati siano dei privilegiati. Tra costoro vi sono anche colleghi colpiti da difficoltà lavorative: va loro chiarito che se hanno poco non è colpa di coloro che essi giudicano avere tanto. Gli avversari non sono i colleghi, ma gli editori.
In merito alla questione del lavoro dei giornalisti pensionati il Presidente della Fnsi ha affermato che non sottraggono occupazione se i rapporti di collaborazione sono legati alla valorizzazione della qualità e dell’esperienza del pensionato. Il problema della sottrazione di lavoro è, invece, configurato con il proseguimento in redazione dello stesso lavoro e mansione così come svolto prima del pensionamento. Una tale prassi è un imbroglio nei confronti dei colleghi e dell’Inpgi.